Gli infissi sono un particolare tipo di ➔ affissi, cioè di elementi morfologici che non possono essere utilizzati da soli nel discorso, ma soltanto in combinazione con radici o temi lessicali, per formare [...] morfologicamente complessa (➔ morfologia; ➔ formazione delle parole). A differenza degli affissi più tipici e diffusi (➔ prefissi e ➔ suffissi), i quali si aggiungono rispettivamente alla sinistra e alla destra della base lessicale, gli infissi ...
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La contrazione è un fenomeno fonologico di fusione di vocali adiacenti, che nel caso estremo porta all’➔elisione di una delle due. La fusione infatti può lasciare tracce nella vocale risultante, come nella [...]
In prospettiva sincronica sono però da considerarsi casi di allomorfia (➔ allomorfi) del prefisso, piuttosto che contrazioni, le cancellazioni di vocale che si incontrano in parole come rannodare o rannuvolare (Iacobini 2004: 122). Questi casi fanno ...
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Per desinenze, nella grammatica tradizionale, s’intendono le terminazioni delle parti del discorso variabili (➔ parti del discorso), che in genere recano informazione morfologica di natura flessiva (➔ [...] ), non è detto che i morfemi flessivi, che in italiano sono in genere suffissi, in altre lingue non possano essere prefissi: si pensi, ad es., all’aumento che il greco antico usava per formare l’imperfetto: lyō «sciolgo» contro è-lyon «scioglievo ...
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In italiano diverse parole grafiche contengono lettere ripetute tradizionalmente chiamate doppie (➔ doppie, lettere). La ripetizione riguarda principalmente le consonanti. In particolare, va osservato [...] danno luogo a doppia vocale: preesame, antiilluministico. In questi casi, tra prefisso e parola si suole inserire un ➔ trattino: pre-esame, anti-illuministico. Non si inserisce trattino, invece, nei ➔ numerali ordinali composti col numero tre ...
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Sono composti di dire tutti i verbi che risultano dalla saldatura di dire e uno o più ➔ prefissi (➔ composizione).
Va sottolineato però che non tutti i verbi che all’infinito hanno la terminazione in -dire [...] forme (d’uso in verità meno frequente) doppiamente prefissate: ribenedire, strabenedire e rimaledire, stramaledire (e pure più raro addirsi («essere adatto a»: questo comportamento non ti si addice), difetta, invece, di ➔ passato remoto e ➔ participio ...
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Diversamente dal trattino lungo (o lineetta; ➔ trattino), il trattino breve (detto semplicemente trattino) serve a unire vari elementi linguistici: per es., due aggettivi in un composto (afro-cubano, dolce-amaro, [...] prefissi) o un prefissoide (➔ prefissoidi) a un’altra parola (maxi-schermo). A differenza della lineetta, non è preceduto né seguito da spazi.
Si indicano di seguito le funzioni principali del trattino (Mortara Garavelli 2003: 36-40).
(a) Indicare ...
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L’italiano ammette che parole diverse si combinino stabilmente tra loro (➔ polirematiche, parole) per dare luogo sia a significati dati dalla somma degli elementi (ferro da stiro), sia a traslati (vicolo [...] , sono la prefissazione e la composizione.
In italiano (come già in latino) le parole con prefisso tengono ad essere laddove, al di là da aldilà, ecc.; in altri casi, invece, sì: per altro e peraltro. A completare il quadro, nel lessico compaiono, ...
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I composti di venire sono quasi cinquanta, in larga parte verbi che già in origine, nel latino classico o medievale, risultavano dalla composizione tra venīre e uno o più elementi a valenza di prefisso.
Alcuni [...] per le quali è difficile scegliere tra il modello offerto dai regolari verbi in -ire e quello della forma base: si dice contravvenì o contravvenne, contravvenirei o contravverrei? Il criterio per la soluzione deve essere sempre quello di rifarsi alla ...
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L’aggettivo uno è il primo numerale ordinale (➔ numerali). È l’unico aggettivo numerale ordinale ad avere una forma distinta per il femminile (una; si noti l’uso per indicare l’ora: l’una, cioè «l’ora [...] punti, zero gradi) non hanno forme singolari; uni si trova solo come pronome indefinito, nell’espressione gli uni è indeclinabile senza eccezioni.
Da uno ha origine anche il prefisso uni-, da cui i composti uninominale, unicellulare, unilaterale, ...
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Quando si trova in posizione iniziale di parola, normalmente s si pronuncia sorda [s] (➔ sibilanti) se seguita da vocale o semiconsonante (sale, seta, simbolo, sogno, sugo; siesta, suolo; ➔ semivocali) [...] la sorda.
Oggi se s- iniziale rappresenta un prefisso tende a mantenere la sua qualità fonetica davanti ad la s, come qualsiasi altra consonante che non lo sia già per sua natura, si pronuncia intensa [sː]: ha sete [aˈsːete], qui sotto [kwiˈsːot ...
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prefisso
s. m. [dal lat. praefixus, part. pass. sost. di praefigĕre «prefiggere»]. – 1. In linguistica, morfema che viene anteposto alla radice o al tema, nominale o verbale, per la formazione di una nuova parola (per es., s-contento, in-trattabile,...
prefissare1
prefissare1 v. tr. [comp. di pre- e fissare]. – Fissare, determinare in precedenza: p. la data della partenza; in partic., nella tecnica, stabilire i valori che determinate grandezze devono assumere: p. le dimensioni; com. l’uso...