Ogni lingua si articola in sillabe, per effetto dell’alternarsi di foni consonantici e vocalici (➔ fonetica; ➔ consonanti; ➔ vocali). I secondi sono caratterizzati da maggior sonorità intrinseca e maggior [...] (scentrato e scervellato, di solito regolarizzati in /ʃ/ nella pronuncia standard). Si mantiene invece dappertutto /zɲ/ (sgnacchera), altra sequenza creata da un prefisso. Quanto ai nessi triconsonantici in attacco, gli unici ammessi in italiano ...
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La parola è un’unità centrale nell’organizzazione del linguaggio. L’esistenza di specifiche condizioni e di fenomeni fonologici che si riferiscono alla parola porta all’individuazione di un costituente [...] In (5) è rappresentata la sonorizzazione di /s/ che si applica regolarmente tra vocali (5 a.), ma non quando tra .), in quelle che contengono dei clitici (6 b.) e in quelle formate con alcuni prefissi (6 c.):
(6) a. *prendi[z]ole, *sotto[z]opra
b. ...
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L’accento è uno dei tratti prosodici di una lingua (➔ prosodia) e può svolgere più funzioni: far risaltare una sillaba all’interno della parola (funzione culminativa) o indicare i confini di unità morfologiche [...] ).
Altre oscillazioni nell’accentazione dipendono solo dal latino. Nel latino volgare si è assistito al fenomeno della ricomposizione, per il quale l’accento è passato dal prefisso alla radice nei verbi composti. Nelle parole dotte, possono esserci ...
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L’espressione articolazioni nasali si riferisce a un modo di articolazione (di ➔ vocali così come di ➔ consonanti) in cui, essendo il velo palatino (o palato molle) abbassato, il passaggio rinofaringale [...] n]aso, /ɲ/ di la[ɲː]a (lagna); il numero arriva a cinque se si considerano i due allofoni [ŋ] (ancora, angolo) e [ɱ] (anfora, invece). I luogo, visto lo statuto fonematico di /m/: si pensi all’allomorfia del prefisso in- in lessemi quali i[n]debito, ...
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grammatica
Franco De Renzo
Le norme che regolano una lingua
Nell'opinione di molti la grammatica rappresenta una parte dello studio della lingua, spesso fatta di faticosi esercizi o di regole da imparare [...] formano parole nuove attraverso per esempio un suffisso (elemento linguistico che si mette al termine di una parola per formarne un'altra) o un prefisso (elemento linguistico che si mette all'inizio di una parola per formarne un'altra): se a computer ...
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Il termine sandhi indica i processi fonetici che intervengono tra segmenti contigui al confine di morfema o di parola: nel primo caso, si tratta di sandhi interno (alla parola) o sandhi morfologico (per [...] nome di ➔ epentesi o anaptissi, mentre al confine di parola si parlerà di prostesi o ➔ epitesi.
L’analogia tra sandhi interno , consideriamo i processi di assimilazione. La nasale finale dei prefissi con- e in- subisce l’assimilazione per punto di ...
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La reggenza è il fenomeno per cui la presenza di una determinata parola in un sintagma (➔ sintagma, tipi di) impone ad altre parole di quel sintagma di prendere una forma determinata: un modo del verbo, [...] dall’aggettivo (5) da cui sono precedute:
(3) Carlo non si abituerà facilmente al nuovo fattorino
(4) ce ne occuperemo al ritorno tipico del latino; un esempio è offerto dai verbi con il prefisso ante- o prae-, che reggono il dativo: precedente il / ...
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Le bilabiali sono articolazioni di tipo consonantico realizzate grazie al ruolo attivo di entrambe le labbra. Il termine bilabiale indica un luogo di articolazione condiviso da foni prodotti secondo diversi [...] rappresenta l’occlusione più esterna della cavità fonatoria, che si accompagna a un’occlusione interna (a livello della laringe imbaˈtːibile] imbattibile, da in+battibile con un allomorfo del prefisso in-), sia al confine di parola (ad es., [kom ...
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Si tende abitualmente a confondere sotto un unico segno grafico quelli che sono invece due distinti segni interpuntivi: la lineetta (o trattino lungo: ‹–›) e il trattino (o trattino breve o corto o trattino [...] in capo alla riga in cui ha inizio un nuovo argomento si trova una linea orizzontale detta parágraphos (o paragraphḗ [grammḗ] “ comunicazione tecnico-scientifica);
(e) indica l’unione di un prefisso o un prefissoide a una parola, di preferenza nei ...
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I diminutivi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) per derivazione il cui significato è genericamente attenuativo. L’attenuazione ha esiti diversi a seconda della base di derivazione. Rainer (1990: [...] vall-ic-ella proprio con la necessità di evitare la sequenza omofona. Si può spiegare allo stesso modo la tendenza di -ello a evitare invece -er-ellare), mostrano spesso anche l’ulteriore presenza del prefisso s-: s-mangi-ucchi-are, s-vol-acchi-are ...
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prefisso
s. m. [dal lat. praefixus, part. pass. sost. di praefigĕre «prefiggere»]. – 1. In linguistica, morfema che viene anteposto alla radice o al tema, nominale o verbale, per la formazione di una nuova parola (per es., s-contento, in-trattabile,...
prefissare1
prefissare1 v. tr. [comp. di pre- e fissare]. – Fissare, determinare in precedenza: p. la data della partenza; in partic., nella tecnica, stabilire i valori che determinate grandezze devono assumere: p. le dimensioni; com. l’uso...