ORSEOLO, Ottone
Giuseppe Gullino
ORSEOLO, Ottone (Pietro). – Terzogenito del doge Pietro II e di sua moglie Maria, nacque a Venezia nel 993.
Si chiamava Pietro, ma nel marzo 996, benché avesse appena [...] della politica filobizantina da parte di Enrico II.
Costui infatti, abbandonati i suggestivi progetti del predecessore, si era prefisso un programma di minor respiro, ma certo più agevolmente praticabile: assicurarsi il controllo dei valichi alpini ...
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Gli allomorfi sono le diverse forme che un morfema assume e che non determinano cambiamenti nel suo significato; il procedimento connesso si chiama allomorfia (➔ morfologia). Un esempio di allomorfo è [...] invece in contesti ben determinati; ad es., essa ha luogo se /n/ è in fine di prefisso (irraggiungibile, irreale, corradicale, corresponsabile); non nel caso che si trovi al punto d’incontro fra due parole (in rete, in rima).
Molti casi di allomorfia ...
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Il termine suppletivismo designa il fenomeno morfologico (➔ morfologia) per il quale in uno stesso paradigma flessivo (➔ paradigmi) entrano a far parte due (o più) morfemi lessicali diversi. Il risultato [...] produttivi e trasparenti (per es., i quattro allomorfi del prefisso negativo in-, im-, ir-, il-, dovuti al ’indicativo, avrà la stessa radice per tutte le altre forme (lo stesso si può dire per altre varietà romanze, tra cui il francese; cfr. Bonami ...
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Con il termine iato (lat. hiatus «apertura») si intende una sequenza di due vocali eterosillabiche, in cui cioè ciascuna delle due vocali mantiene il valore di nucleo sillabico (➔ sillaba): appare iato, [...] presentare iato oppure dittongo a seconda della sua collocazione; si confronti il contrasto tra poi veniamo, non l’ho & Bertinetto, Pier Marco (1999), Incontri vocalici tra prefisso e radice (iato o dittongo?), «Archivio glottologico italiano» ...
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displasie
Anomalie dello sviluppo del sistema nervoso o, con significato più attuale e preciso, alterazioni dello sviluppo corticale. Il termine è composto dal prefisso peggiorativo dis- e dal secondo [...] o in lamine diffuse, in seno alla sostanza bianca (eterotopia laminare o, in alcuni casi, doppia corteccia). In questo caso si può parlare di d. corticale solo quando coesiste una alterazione della laminazione corticale, per lo più in relazione a un ...
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Gli infissi sono un particolare tipo di ➔ affissi, cioè di elementi morfologici che non possono essere utilizzati da soli nel discorso, ma soltanto in combinazione con radici o temi lessicali, per formare [...] morfologicamente complessa (➔ morfologia; ➔ formazione delle parole). A differenza degli affissi più tipici e diffusi (➔ prefissi e ➔ suffissi), i quali si aggiungono rispettivamente alla sinistra e alla destra della base lessicale, gli infissi ...
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La contrazione è un fenomeno fonologico di fusione di vocali adiacenti, che nel caso estremo porta all’➔elisione di una delle due. La fusione infatti può lasciare tracce nella vocale risultante, come nella [...]
In prospettiva sincronica sono però da considerarsi casi di allomorfia (➔ allomorfi) del prefisso, piuttosto che contrazioni, le cancellazioni di vocale che si incontrano in parole come rannodare o rannuvolare (Iacobini 2004: 122). Questi casi fanno ...
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Per desinenze, nella grammatica tradizionale, s’intendono le terminazioni delle parti del discorso variabili (➔ parti del discorso), che in genere recano informazione morfologica di natura flessiva (➔ [...] ), non è detto che i morfemi flessivi, che in italiano sono in genere suffissi, in altre lingue non possano essere prefissi: si pensi, ad es., all’aumento che il greco antico usava per formare l’imperfetto: lyō «sciolgo» contro è-lyon «scioglievo ...
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sistema decimale
sistema decimale sistema di numerazione posizionale in base dieci, tale cioè che l’unità di un certo ordine risulti uguale a dieci unità dell’ordine immediatamente inferiore. Tranne [...] (come il decametro, l’ettometro, il chilometro ecc.). Per esprimere i multipli del metro si è convenuto di porre dinanzi al nome del metro, unità principale, una serie di prefissi presi dal greco (deca, etto, kilo, miria, mega, giga, tera) e per i ...
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zero
Walter Maraschini
Un numero che non vale nulla, ma conta molto
I numeri indicano quantità di oggetti, mentre lo zero ne segnala l’assenza. È davvero un numero? Quando si conta, si comincia da uno [...] – hanno usi e significati diversi. Per esempio, 0039 è il prefisso internazionale che corrisponde all’Italia e, se si telefona dall’estero, occorre premettere tale prefisso: non si può digitare soltanto 39.
Il numero 39,00 potrebbe indicare un ...
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prefisso
s. m. [dal lat. praefixus, part. pass. sost. di praefigĕre «prefiggere»]. – 1. In linguistica, morfema che viene anteposto alla radice o al tema, nominale o verbale, per la formazione di una nuova parola (per es., s-contento, in-trattabile,...
prefissare1
prefissare1 v. tr. [comp. di pre- e fissare]. – Fissare, determinare in precedenza: p. la data della partenza; in partic., nella tecnica, stabilire i valori che determinate grandezze devono assumere: p. le dimensioni; com. l’uso...