Il termine analogia designa il processo diacronico attraverso cui una parola cambia forma fonologica e morfologica per diventare più somigliante a un’altra parola già esistente nella lingua. Tale processo [...] sibilanti intervocaliche: ca[z]a, co[z]a, ecc.; tuttavia, se c’è un confine morfologico, tale sonorizzazione si blocca, come accade nelle parole con prefisso: a[s]ociale / *a[z]ociale, a[s]immetrico / *a[z]immetrico, ecc.
In tal modo un’irregolarità ...
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KÖRNER, Guglielmo (Wilhelm)
Gian Piero Marchese
Nacque a Kassel il 20 apr. 1839. Il padre era incisore di monete.
Frequentò un istituto tecnico per allievi ingegneri a Kassel; dopo aver lavorato in alcuni [...] età (75 anni), fu lasciato in cattedra fino al 1922, quando si ritirò in pensione per motivi di salute.
Il K. morì a Milano 2 il prefisso meta-, per quelli bisostituiti in 1 e 3 il prefisso para-, per quelli bisostituiti in 1 e 4 il prefisso orto-. ...
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Le bilabiali sono articolazioni di tipo consonantico realizzate grazie al ruolo attivo di entrambe le labbra. Il termine bilabiale indica un luogo di articolazione condiviso da foni prodotti secondo diversi [...] rappresenta l’occlusione più esterna della cavità fonatoria, che si accompagna a un’occlusione interna (a livello della laringe imbaˈtːibile] imbattibile, da in+battibile con un allomorfo del prefisso in-), sia al confine di parola (ad es., [kom ...
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matrice
matrice [Der. del lat. matrix -icis "utero, madre"] [LSF] Raro nel signif. di cosa da cui se ne trae un'altra, indica in genere, concret., la struttura principale di un corpo, nella quale eventualmente [...] è ciò che resta dell'espressione se si cancella il prefisso; (b) nome dato talvolta alle m. diagonale (v. sopra) i cui elementi valgano 1; ha simb. I e si può rappresentare anche come (δnn), essendo δnn il simbolo di Kronecker; valgono le proprietà ...
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Si tende abitualmente a confondere sotto un unico segno grafico quelli che sono invece due distinti segni interpuntivi: la lineetta (o trattino lungo: ‹–›) e il trattino (o trattino breve o corto o trattino [...] in capo alla riga in cui ha inizio un nuovo argomento si trova una linea orizzontale detta parágraphos (o paragraphḗ [grammḗ] “ comunicazione tecnico-scientifica);
(e) indica l’unione di un prefisso o un prefissoide a una parola, di preferenza nei ...
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I diminutivi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) per derivazione il cui significato è genericamente attenuativo. L’attenuazione ha esiti diversi a seconda della base di derivazione. Rainer (1990: [...] vall-ic-ella proprio con la necessità di evitare la sequenza omofona. Si può spiegare allo stesso modo la tendenza di -ello a evitare invece -er-ellare), mostrano spesso anche l’ulteriore presenza del prefisso s-: s-mangi-ucchi-are, s-vol-acchi-are ...
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La formazione delle parole riguarda l’insieme dei meccanismi e dei procedimenti di cui una lingua si serve per costruire parole (dette più tecnicamente lessemi), e permette quindi il continuo arricchimento [...] delle parole: ad es., *ri-tavolo e *bello-zione non sono derivati possibili perché il prefisso ri- non si premette a nomi, e il suffisso -zione non si aggiunge ad aggettivi).
Un principio molto generale che condiziona l’uso effettivo di parole ben ...
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Gli affissi sono elementi (tecnicamente morfi legati) che si aggiungono a una radice per formare una parola morfologicamente complessa: per es., in invisibile in- e -bile sono affissi che si collegano [...] rumpo, rupi, it. rompo, ruppi). Il termine infisso è comunemente usato anche per indicare affissi che si inseriscono fra la radice e un suffisso o un prefisso, come -isc- usato in alcune persone del presente ma non di altri tempi dell’indicativo (per ...
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Gli accrescitivi sono una categoria di alterati (➔ alterazione) il cui elemento derivazionale «intensifica un tratto […] segnalando al tempo stesso un atteggiamento o positivo o negativo (più frequente) [...] in opposizione a micro- (macrocosmo ~ microcosmo, macrostruttura ~ microstruttura). Valore quantitativo ha anche il prefisso sopra- (con la variante sovra-), «a cui spesso si accompagna l’idea di eccesso, superamento di un limite» (Iacobini 2004: 150 ...
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La derivazione è un processo morfologico che consiste nella formazione di una parola nuova tramite l’aggiunta di un affisso (➔ affissi), cioè di un elemento non libero (tecnicamente, un morfo legato), [...] → in-decifrabile → indecifrabil-mente è giustificata dal tipo di base che ciascun affisso seleziona: ad es., il prefisso negativo in- si premette ad aggettivi e non a verbi, quindi il suo intervento è necessariamente successivo a quello del suffisso ...
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prefisso
s. m. [dal lat. praefixus, part. pass. sost. di praefigĕre «prefiggere»]. – 1. In linguistica, morfema che viene anteposto alla radice o al tema, nominale o verbale, per la formazione di una nuova parola (per es., s-contento, in-trattabile,...
prefissare1
prefissare1 v. tr. [comp. di pre- e fissare]. – Fissare, determinare in precedenza: p. la data della partenza; in partic., nella tecnica, stabilire i valori che determinate grandezze devono assumere: p. le dimensioni; com. l’uso...