Popolazione insediata nel distretto di Kilimatinde in Tanzania. I S. sono da considerarsi residui di un antichissimo strato etnico di cacciatori di steppa, oggi quasi del tutto scomparso. Di singolare [...] è la loro lingua: nella fonetica presenta tre suoni avulsivi (clicks); possiede genere grammaticale abbastanza sviluppato; manca di prefissi, ma ha abbondanza di suffissi. La sintassi si distacca da quella bantu e camitica per avvicinarsi a quella ...
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TRATTINO
Il trattino (-) si usa nei testi a stampa:
– per unire due parole accostate tra loro che non formano un composto soggetto a stabile ➔univerbazione, come una coppia di aggettivi, di sostantivi, [...] di nomi propri
linguaggio burocratico-amministrativo
la regista cino-canadese
le leggi-truffa
la partita Torino-Inter
– con ➔prefissi o ➔prefissoidi, se usati in composti occasionali
mine anti-carro
terapia anti-aids
– con numeri e date, per ...
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Il termine itangliano è stato coniato, sulla scia dell’antecedente franglais (lo spanglish era di là da venire), per indicare un italiano fortemente influenzato dall’inglese e, soprattutto, caratterizzato [...] dalla massiccia presenza di ➔ anglicismi (e pseudoanglicismi) non adattati o di elementi (per es. prefissi e suffissi) inglesi o più spesso angloamericani.
La parola risale a una monografia della fine degli anni Settanta del Novecento (Elliot 1977) ...
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Gli affissi sono elementi (tecnicamente morfi legati) che si aggiungono a una radice per formare una parola morfologicamente complessa: per es., in invisibile in- e -bile sono affissi che si collegano [...] le lingue austronesiane, come il tagalog) e di transfissi (le lingue semitiche). I suffissi sono di gran lunga più usati dei prefissi (Cutler, Hawkins & Gilligan 1985; Stump 2001).
(a) Suffissi. Un suffisso è un affisso che si aggiunge alla parte ...
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Lingua internazionale pianificata, ideata dal medico polacco L.L. Zamenhof (che pubblicò la prima grammatica nel 1887), la più diffusa tra le lingue ausiliarie.
La grammatica dell’e. è caratterizzata [...] posto a base della forma e del significato delle radici è quello della massima internazionalità. Una serie determinata di prefissi e suffissi permette, secondo le caratteristiche delle lingue agglutinanti, di formare un gran numero di vocaboli che ...
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Il valore iterativo (o frequentativo) esprime, in genere rispetto a un verbo (ma anche a nomi o aggettivi deverbali; ➔ deverbali, nomi), un’azione o un processo che si attua in modo ripetuto. Il valore [...] telico)
(10) a. ? Marco ricanta (valore atelico)
b. Marco ricanta una canzone (valore telico)
Si è detto che il prefisso iterativo opera una quantificazione esterna, indicando la ripetizione di una azione, di un processo, di un evento inteso nella ...
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Gli infissi sono un particolare tipo di ➔ affissi, cioè di elementi morfologici che non possono essere utilizzati da soli nel discorso, ma soltanto in combinazione con radici o temi lessicali, per formare [...] prendo», dalla radice lab-; lat. rumpo, rupi, cfr. it. rompo, ruppi); oppure interporsi fra il morfema lessicale e un prefisso o un suffisso, come l’infisso -isc- delle persone singolari e nella terza plurale dell’indicativo, congiuntivo e imperativo ...
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Diversamente dal trattino lungo (o lineetta; ➔ trattino), il trattino breve (detto semplicemente trattino) serve a unire vari elementi linguistici: per es., due aggettivi in un composto (afro-cubano, dolce-amaro, [...] con il corredo di interviste e “dice-quello-e-obietta-quell’altro” («la Repubblica» 7 febbraio 1985, p. 18).
Con un prefisso o suffisso (come con un prefissoide e suffissoide) accompagnato da altra parola, l’uso del trattino è spesso oscillante. Il ...
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TOPO-
È un ➔prefissoide derivato dal greco topos ‘luogo’ e usato in parole della lingua scientifica derivate direttamente dal greco o formate modernamente con il significato generico, anche figurato, [...] , posto, spazio’
topografia (‘disciplina che studia gli strumenti e i metodi per la misurazione e la rappresentazione di parti della Terra’)
toponimo (‘nome proprio di luogo’)
topofilia (‘attaccamento profondo per un luogo’).
VEDI ANCHE prefissi ...
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Si dicono prefissoidi una serie di morfemi con significato lessicale che non possono occorrere da soli (tecnicamente, morfemi lessicali legati; ➔ morfologia), perlopiù di origine greca o latina, del tipo [...] così denominò quegli elementi il cui uso, entrato nella lingua comune, ha fatto loro assumere «un valore quasi di prefissi» (Migliorini 1990: 121). Entrati in italiano nel Settecento, soprattutto tramite il francese, hanno avuto uso crescente nella ...
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prefissare1
prefissare1 v. tr. [comp. di pre- e fissare]. – Fissare, determinare in precedenza: p. la data della partenza; in partic., nella tecnica, stabilire i valori che determinate grandezze devono assumere: p. le dimensioni; com. l’uso...
prefissare2
prefissare2 v. tr. [der. di prefisso]. – Fornire di prefisso una parola: p. un verbo, un aggettivo, un sostantivo, per dare luogo a nuove unità lessicali. ◆ Part. pass. prefissato, anche come agg., di parola fornita di prefisso;...