Versificatore latino, prefetto del pretorio e governatore della Gallia nel 335. Dei 4 componimenti e dei pochi frammenti che si hanno di lui, solo il primo in tetrametri trocaici mostra freschezza di accenti, [...] tanto che fu attribuita a T. la paternità del Pervigilium Veneris; le altre poesie hanno solo pretese filosofiche e moraleggianti ...
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MILANO
Antonio Calzoni
Giuseppe Caraci
Gaetano Cesari
Paolo D'Ancona
Giuseppe Gallavresi
Antonio Monti
Luigi Sorrento
Alda Levi Spinazzola
Giovanni Antona Traversi
Alessandro Visconti
La seconda [...] la ripartizione dell'impero fatta da Diocleziano, designata a residenza di uno degl'imperatori e, fra altri magistrati, del prefetto del pretorio (praefectus Italiae) e di uno dei due vicarî (vicarius Italiae), finché nel 404 la sede dell'impero è ...
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La figura di Costantino nell’Ordo Panegyricorum
I panegiristi e la nascita del potere costantiniano
Giulia Marconi
La voce si propone di indagare l’immagine che di Costantino hanno fornito i Panegirici [...] , infatti, oltre che retori di professione, essi furono funzionari di corte: Mamertino fu comes sacrarum largitionum, poi prefetto al pretorio di Italia e Africa; Eumenio, al momento della recitazione del panegirico (IX/5), esercitava la carica di ...
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Fedro
Maria Vittoria Truini
Le favole della Roma antica
Nato schiavo, vissuto a Roma nella prima metà del 1° secolo d.C., Fedro è autore della più importante e apprezzata raccolta di favole della letteratura [...] regno di Tiberio, forse ‒ come egli fa intendere ‒ perché le sue favole provocarono l'irritazione di Seiano, il crudele prefetto del pretorio di Tiberio.
L'insieme delle sue favole giunge a poco più di novanta, tutte in versi (in senari giambici, che ...
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Svetonio Tranquillo, Gaio
Erudito e biografo latino (n. intorno al 69 d.C.). Visse a Roma nell’ambiente della corte; amico di Plinio il Giovane, fu da lui raccomandato a Traiano. E già sotto Traiano [...] (sotto Adriano) ab epistulis; dalla sua carica fu però rimosso nel 121 o 122 (come il suo amico, prefetto del pretorio, Septicio Claro) dallo stesso imperatore, che volle instaurare una più rigida etichetta, definendo meglio le distanze che dovevano ...
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Filosofo e scrittore latino (n. Cordova 4 a. C. - m. 65 d. C.). Figlio di Seneca il Retore, compì i suoi studî a Roma, con Papirio Fabiano, retore e filosofo stoico, lo stoico Attalo, il cinico Demetrio [...] (l'ideale del principe di S. sarà piuttosto incarnato da Traiano). Assunto al trono Nerone, S., insieme al prefetto del pretorio Afranio Burro, cercò di sostenere e di guidare la politica del giovane imperatore, sottraendolo alla tutela di Agrippina ...
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Uomo politico romano (310 d. C. circa - 384); proconsole d'Acaia sotto l'imperatore Giuliano (362-364), poi praefectus urbi (367-368). Fu uno dei più tenaci difensori del paganesimo; amico di Simmaco, [...] antiche e traduttore dal greco. Quale praefectus urbi intervenne energicamente, nella contesa tra papa Damaso e Ursino, contro il secondo. Poco prima di morire fu prefetto del pretorio dell'Illirico, dell'Italia e dell'Africa e fu designato console. ...
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Specula principum in Età moderna
Patrizio Foresta
Gli specula principum appartengono a un genere letterario di tipo didattico, che ha per oggetto precipuo il retto comportamento dei regnanti e la loro [...] secondari: il cretese Flavio Ablabio, dopo la sua conversione al cristianesimo, fu un ascoltato consigliere di Costantino. Nominato prefetto del pretorio d’Oriente nel 326 e console nel 331, Ablabio fu fatto uccidere proprio da Costanzo II nel 338 ...
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prefetto
prefètto s. m. [dal lat. praefectus, propr. «preposto, messo a capo» (der. di praeficĕre, comp. di prae «avanti» e facĕre «fare»)]. – 1. Nell’antica Roma, funzionario o ufficiale investito di funzioni giurisdizionali per delega di...
prefettura
s. f. [dal lat. praefectura, der. di praefectus «prefetto»]. – 1. Nell’antica Roma, la carica di prefetto; anche, il territorio governato da un prefetto e gli uffici da lui dipendenti (dalla fine del sec. 4° a. C. erano dette prefetture...