dianoia
Nel pensiero di Platone e di Aristotele è la conoscenza discorsiva, la quale ricava conclusioni da premesse. Platone (Repubblica, VI 511 d) la connette alla conoscenza geometrica, e, nella gerarchia [...] o intellezione pura (νόησις). Nella gnoseologia aristotelica è il pensiero discorsivo, il quale scinde nella dualità giudicante del soggetto e del predicato l’unità dell’oggetto del pensiero noetico, cioè dell’intuizione intellettuale della νόησις. ...
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Si dice di ciò che non è comune a tutti o all’intero, ma si riferisce solo a una parte della totalità o dell’intero, è proprio del singolo o di un certo numero di individui, di oggetti, di casi.
Filosofia
Nel [...] riferisce alla dottrina aristotelica del giudizio e del sillogismo. Per Aristotele, universale è il giudizio in cui il predicato è posto in relazione, affermativa o negativa, con la totalità degli individui compresa nel concetto del soggetto (‘tutti ...
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Sarre Comune della prov. di Aosta (28,1 km2 con 4722 ab. nel 2008, detti Sarrolains). La sede comunale è nella frazione Tissoret, a 690 m s.l.m. Nel territorio comunale sorge il castello omonimo, costruito [...] ricco di vasti saloni, fra cui celebre quello decorato con corna di camosci e stambecchi. Fu sede estiva dei Savoia; dopo il risultato del referendum istituzionale del 2 giugno 1946 l’ex re d’Italia Umberto II assunse il predicato di conte di Sarre. ...
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La virgola (dal lat. virgula(m) «piccola verga») è un segno di interpunzione, costituito da una linea curva con la testa al livello basso della riga, che ha una varietà di funzioni. Indica una pausa breve, [...] sono solo di ordine testuale; ve ne sono almeno altre due: «la volontà di rimediare alla distanza del soggetto dal predicato (o di quest’ultimo dal suo oggetto, diretto o indiretto)» e «la sovraestensione dei valori intonativi attribuiti ai segni e ...
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. Parola greca (ἀπόδειξις), significante "dimostrazione", divenuta termine tecnico nella dottrina aristotelica della conoscenza, per indicare il rigoroso processo di prova della validità d'una singola [...] (azione della διάνοια, e cioè della conoscenza in quanto si conforma come giudizio, sdoppiamento in un soggetto e in un predicato, e si distingue quindi dall'appercezione unitaria e immediata del νοῦς, l'intelletto), che è quella del sillogismo, onde ...
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. Città dell'Hispania Tarraconensis, nel paese degli Arevaci, ai confini della Celtiberia, sopra un colle a destra del Duero, lungo la strada da Astorga a Saragozza, oggi Peñalba de Castro. Già prima della [...] caratteristica ceramica di produzione locale (Madrid, Museo), continuata poi anche nel periodo romano. Divenne colonia romana col predicato di Sulpicia e fu sede di uno dei 7 Conventus Iuridici della Tarraconensis; era iscritta nella tribù Galeria ...
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utile
Alessandro Niccoli
In pratica è vocabolo esclusivo del Convivio, fuori del quale compare due volte nella Vita Nuova e una nelle Rime. Ha sempre funzione di aggettivo ed è usato con riferimento [...] da ‛ a ' e l'infinito, in Vn II 9 utile a udire; Cv IV XVII 1 cose che parevano utili a vedere.
Inoltre, ricorre come predicato in Cv I VIII 5 (seconda occorrenza), 9 (due volte), 10 (due volte) e 15 (due volte, di cui una in un'integrazione accolta ...
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inferenza
Ricavare pensieri o enunciati da altri pensieri ed enunciati, partendo da premesse e arrivando a una conclusione. Un’i. può essere deduttiva o induttiva: si ha una deduzione quando le premesse [...] le premesse lo siano. Un limite della sillogistica è dato dal fatto che non tutti gli enunciati sono del tipo soggetto-predicato. A studiare enunciati e forme di i. più generali furono i logici megarici e stoici che, stabiliti vari modi in cui ...
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diretto
Andrea Mariani
In Pd VIII 105 sì come cosa in suo segno diretta, è certo forma participiale del verbo ‛ dirigere ', quindi da interpretarsi come equivalente a " indirizzata ". Da notare inoltre [...] siamo di fronte a un significato passivo ma attivo, di modo che è diretto non appare logicamente predicato verbale ma predicato nominale; l'interpretazione più esatta si rivela perciò non tanto quella di Vellutello (" è... indirizzato "), poi ripresa ...
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rimordere
Alessandro Niccoli
Riferito alla coscienza, ne esprime il tormento provocato dal ricordo consapevole del male commesso, e poiché l'anima si edifica dall'interno su sé stessa proprio mediante [...] i' stranïasse me già mai da voi, / né honne coscïenza che rimorda. Di qua, l'uso del participio passato in funzione di predicato con il valore di " tormentato dalla coscienza ": III 7 El mi parea da sé stesso rimorso.
Con valore più attenuato, indica ...
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predicato
s. m. [dal lat. praedicatum, part. pass. neutro sostantivato di praedicare (v. predicare), che come termine della logica e della grammatica traduce, nel lat. tardo e mediev., il gr. κατηγορούμενον «detto, asserito»]. – 1. Ciò che...
predica
prèdica s. f. [der. di predicare]. – 1. a. Discorso che il sacerdote tiene in chiesa ai fedeli, parlando dal pulpito, dall’altare o dal presbiterio, su qualche passo della Scrittura o su argomenti di carattere morale, liturgico, sociale,...