De arte venandi cum avibus
Anna Laura Trombetti Budriesi
Il trattato De arte venandi cum avibus, relativo alla caccia praticata con l'ausilio di uccelli rapaci, compilato da Federico II nel corso di [...] politica al vertice dell'Impero, l'ars venandi cum avibus fridericiana poco ha in comune con le tradizionali pratichevenatorie, alle quali sovrani e aristocrazie, in Oriente come in Occidente, dedicavano e avrebbero dedicato per molti secoli ancora ...
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Vedi PIAZZA ARMERINA dell'anno: 1965 - 1996
PIAZZA ARMERINA (Villa antica del Casale)
G. V. Gentili*
Fuori dell'abitato di P. A., a circa 3 km a S, nella contrada Casale, sorge una grande villa, che [...] e) Mosaico dell'alepterion (5). Un personaggio virile pratica il massaggio e le frizioni con l'intervento di quattro inseguimento alla volpe; il sacrificio del capo della battuta venatoria sull'altare ardente di Artemide Agrotera mentre due servi ...
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Mascolinità
Stefano Allovio
Il termine mascolinità (dal latino masculus, "maschio") indica il complesso delle caratteristiche (aspetto fisico esterno, psicologia, atteggiamento e comportamento, gusti [...] tutti valori che si collegano al passato guerriero e al presente venatorio del popolo. In questo quadro va inserito l'atto omoerotico ruoli abituali.
Fra i gruppi insediati nella foresta e che praticano la coltivazione dei terreni, fra i quali i già ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
La seconda rivoluzione neolitica: il Neolitico Ceramico
Gian Maria Di Nocera
Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, Antichità, edizione in 75 ebook[1]
Il nuovo assetto insediativo e l’area [...] e orzo, ma ha una forte vocazione venatoria specialmente rivolta all’onagro e alla gazzella. È ossidiana e una fiorente industria su osso documentano che nel sito venivano praticate attività artigianali e di scambio. Il sito di Musular dista solo ...
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RESCHI, Pandolfo
Novella Barbolani di Montauto
– Figlio di un facoltoso mercante, Pandolfo nacque a Gdańsk (Danzica) nel 1640. Ancora in giovane età fu mandato in Germania per apprendere il mestiere [...] i dipinti di fiori e frutti furono probabilmente solo una pratica giovanile, e financo il mediceo Vaso di rose, un e documentate sono le tele raffiguranti animali, legati all’attività venatoria del principe: cani, cervi, fagiani, germani, starne e ...
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JACOPO da Bologna
Giuliano Di Bacco
Compositore, attivo intorno alla metà del XIV secolo, insieme con Giovanni da Cascia e un maestro Piero, non meglio identificato, fu considerato dai contemporanei [...] primo maestro a cui viene attribuito un trattato di musica pratica in lingua italiana.
Così come accade per la maggior parte ci riferiscono della passione del signore di Milano per l'arte venatoria, e in effetti almeno una composizione di J. (Per ...
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PATRIZI NARO MONTORO, Saverio
Mauro Brunetti
– Nacque a Roma l'11 gennaio 1902, settimo e ultimo figlio del marchese Filippo, appassionato cultore di ornitologia, e di Maddalena Gondi.
Fu cognato di Alessandro [...]
Nel 1926 organizzò con il bolognese Lorenzo Rosa una spedizione venatoria in Congo che lo tenne impegnato sino alla metà nel flora nel novembre 1933.
In questo periodo iniziò a praticare la speleologia e, assieme ai soci del Circolo speleologico ...
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battere
bàttere v. tr. e intr. [lat. tardo battĕre, dal lat. class. battuĕre]. – 1. tr. In genere, colpire ripetutamente con le mani o con altro arnese: a. In senso proprio: b. qualcuno, picchiarlo, bastonarlo; Batte col remo qualunque s’adagia...
credenza1
credènza1 s. f. [lat. mediev. credentia, der. di credĕre «affidare, fidarsi, ritener vero»]. – 1. Propr., il credere, l’atto del credere, e quindi: a. Opinione, convinzione: è c. generale; è mia ferma c.; anche in senso più concr.:...