Filosofo, nato a Salerno il 15 luglio 1901; prof. di filosofia nella facoltà di Magistero della univ. di Torino (dal 1936) e di storia della filosofia nella facoltà di Lettere e filosofia della stessa [...] , N. A. e la struttura dell'esistenza, in Filosofia perenne e personalità filosofiche, Padova 1942; M. Dal Pra, Il pragmatismo assiologico di N. A., in Rivista di storia della filosofia, 1948, pp. 255-67; E. Paci, Esistenzialismo trascendentale, in ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Il marxismo dal 1945 al 1989
Francesca Izzo
Caratteri generali
Dopo la Seconda guerra mondiale, il marxismo – ovvero quell’insieme di teorie filosofiche, politiche, economiche, storiche ispirate al [...] di G. Preti (1911-1972). In Praxis ed empirismo (1957) Preti svolgeva una serie di argomentazioni tese a coniugare pragmatismo e marxismo, allo scopo sia di mettere fuori gioco il materialismo dialettico che di dare densità storica al neopositivismo ...
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In senso generico, lo studio del metodo su cui deve essere fondata una determinata scienza o disciplina; con senso più concreto, il complesso dei fondamenti teorici sui quali un metodo è costruito. In [...] è stata successivamente estesa, specialmente per l’impulso di pensatori statunitensi impegnati nella conciliazione di neopositivismo e pragmatismo, a un esame della struttura propria di discipline come la psicologia, la sociologia e le altre scienze ...
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MISES, Richard von
Vito A. BELLEZZA
Matematico e filosofo della scienza, nato a Leopoli il 19 aprile 1883, morto a Boston il 14 luglio 1953. Professore nelle università di Strasburgo (1909), Dresda [...] , Milano 1950), in cui vien dato speciale rilievo ai risultati del "Circolo di Vienna", arricchiti dagli apporti del pragmatismo americano, della scuola svizzera di F. Gonseth e di alcune correnti francesi.
Bibl.: B. Ginzburg, in Philsophical Review ...
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socialismo Nel senso storicamente più vasto, ogni dottrina, teoria o ideologia che postuli una riorganizzazione della società su basi collettivistiche e secondo principi di uguaglianza sostanziale, contrapponendosi [...] si svolsero in rapporto all’influenza di Owen, accentuandone via via i tratti più o meno inconsapevoli del riformismo pragmatico e respingendone invece quelli che lo iscrivevano nel quadro del s. utopistico. Di Owen si accettò in particolare l ...
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Filosofo, saggista e poeta spagnolo di lingua inglese (Madrid 1863 - Roma 1952). Dal 1872 visse negli USA, pur conservando la cittadinanza spagnola; nel 1889 si laureò alla Harvard University, dove poi [...] , tenacemente avverso sia all'individualismo romantico sia all'egualitarismo democratico, al liberismo e al pragmatismo, espressioni tipiche del clima ideologico statunitense della sua epoca, nonostante una qualche ambivalenza, particolarmente ...
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Scrittore politico francese (Cherbourg 1847 - Boulogne-sur-Seine 1922). Allievo all'École Polytechnique, divenne ingegnere civile di ponti e strade, attività alla quale si dedicò dal 1870 al 1892. Ritiratosi [...] cui assolvono, unendo il proletariato e spingendolo alla lotta. Influenzato da Bergson e dal pragmatismo, S. coronò il suo tentativo di interpretazione originale del marxismo, ponendo al vertice dei miti rivoluzionarî lo "sciopero generale", inteso ...
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Filosofia
Dapprima disciplina riguardante la conoscenza sensibile o la percezione, dalla metà del 18° sec. il suo significato prevalente è di disciplina riguardante il bello (naturale e in particolare [...] estetica, ma piuttosto un intreccio complicato di somiglianze e di differenze che tende a unificarsi in un accordo pragmatico non definibile concettualmente. Si cominciano così a spiegare anche le oscillazioni del nome: quello proposto da Baumgarten ...
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FILIASI, Giuseppe
Maria Virginia Borruso Geremia
Nacque a Napoli nel 1872, da Luigi Giacomo, di nobile famiglia napoletana, e da Maria Milano Franco. Primo di nove fratelli, condusse vita molto ritirata: [...] tale apertura alle problematiche scientifiche e alle suggestioni della filosofia contemporanea lo spinse verso un certo relativismo e pragmatismo, che provocarono le critiche del pensiero ortodosso più intransigente. Ma il F. non venne mai meno a una ...
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. Si designano con questo termine gli indirizzi del pensiero contemporaneo che intendono la filosofia come analisi dell'esistenza, cioè del modo d'essere specifico, originale e proprio dell'uomo. Poiché [...] la finitudine, della realtà umana; e in ciò si collega con le altre correnti rappresentative del pensiero contemporaneo, il pragmatismo anglo-americano (specialmente di J. Deney), e il positivismo logico (che può dirsi una riduzione della scienza al ...
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pragmatismo (o prammatismo) s. m. [dall’ingl. pragmatism, der. del gr. πρᾶγμα -ατος «cosa, fatto»]. – 1. Termine introdotto dal filosofo statunitense Ch. S. Peirce (1839-1914) per caratterizzare la propria concezione analitica del linguaggio...
pragmatica2
pragmàtica2 s. f. [dall’ingl. pragmatics, der. dell’agg. pragmatic «pragmatico»]. – Nella filosofia contemporanea, branca della semiotica (scienza dei segni) che comprende l’insieme delle ricerche aventi per oggetto la relazione...