URBANO VIII
Georg Lutz
Maffeo Virginio Romolo Barberini nacque, penultimo di sei fratelli, il 5 aprile 1568 a Firenze da Antonio e Camilla Barbadori; fu battezzato lo stesso giorno nel battistero del [...] truppe del papa sia quelle francesi lasciarono la valle. Le convenzioni in materia di religione, stabilite con molto pragmatismo fra le due Corone cattoliche, alla fine risultarono molto più efficaci delle massime canonico-politiche sostenute da Roma ...
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Damaso I, santo
Carlo Carletti
Le informazioni antecedenti il periodo episcopale sono episodiche, scarsamente documentate, talvolta oscure e contraddittorie. Il primo problema che si pone è quello del [...] dell'area antiochena, non recepita dall'autoritario e pragmatico schematismo degli Occidentali e soprattutto di D., abituato Girolamo per la revisione del Salterio.
Coerentemente al suo pragmatismo, in un momento in cui andava ormai riducendosi il ...
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Distensione
WWalt W. Rostow
di Walt W. Rostow
Distensione
sommario: 1. Introduzione. 2. La Russia e l'Occidente prima del 22 giugno 1941. 3. L'inizio della guerra fredda (1941-1946). 4. Il duello Truman-Stalin [...] ormai compiuta.
2. La ‛rivoluzione culturale' era finita; a Pechino avevano assunto il potere uomini di orientamento moderato e pragmatico, e i timori nei confronti di Mosca e Tōkyō (già operanti i primi, ancora latenti i secondi) li predisponevano ...
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Burckhardt e la storiografia di lingua tedesca
Christian R. Raschle
Per farsi un’idea delle opere più importanti su Costantino il Grande pubblicate in Germania verso la fine del XIX secolo, è quasi [...] dall’impostazione impressa al corso si evince con chiarezza come Mommsen avesse in mente una rappresentazione dal profilo pragmatico-politico. Sullo sfondo si intuiscono perciò anche gli sviluppi culturali e politici. Fra le opere disponibili al suo ...
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Il Rinascimento. Il contesto culturale e istituzionale
Cesare Vasoli
Il contesto culturale e istituzionale
La crisi politica e religiosa europea tra Trecento e Quattrocento
Tracciare un quadro sintetico [...] vocazione 'retorica' della tradizione umanistica (che sarebbe del tutto evidente nelle dottrine ramiste) e da un eccessivo pragmatismo di origine pedagogica. Con un giudizio ancora più severo, si è insistito sulla vistosa presenza di concezioni ...
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I cattolici e il consenso politico dopo la fine della Democrazia cristiana
Sergio Apruzzese
Il tramonto della Democrazia cristiana e l’inizio della diaspora cattolica
Il partito che è stato di Alcide [...] e di condanne di magistero, riformulato in senso democratico da De Gasperi nel secondo dopoguerra, giungendo fino al pragmatismo politico di Bettino Craxi nella sua alleanza con la Dc in alternativa alla sinistra di Enrico Berlinguer. Forza Italia ...
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Costantino nella storiografia tedesca del Novecento
Christian R. Raschle
Considerando a posteriori la ricerca su Costantino nel Novecento, si può affermare che, sulla scia della rappresentazione epocale [...] e si spiegano sulla base di quel che sembra la politica religiosa di un imperatore che opera in modo pragmatico. L’introduzione del solidus viene considerata da Brandt come una conseguenza logica della riforma dioclezianea della moneta.
L’aspirazione ...
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pragmatismo (o prammatismo) s. m. [dall’ingl. pragmatism, der. del gr. πρᾶγμα -ατος «cosa, fatto»]. – 1. Termine introdotto dal filosofo statunitense Ch. S. Peirce (1839-1914) per caratterizzare la propria concezione analitica del linguaggio...
pragmatica2
pragmàtica2 s. f. [dall’ingl. pragmatics, der. dell’agg. pragmatic «pragmatico»]. – Nella filosofia contemporanea, branca della semiotica (scienza dei segni) che comprende l’insieme delle ricerche aventi per oggetto la relazione...