Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Antonio Gramsci
Giuseppe Vacca
Antonio Gramsci «fu un teorico della politica, ma soprattutto fu un politico pratico, cioè un combattente» (come affermò Palmiro Togliatti al Convegno di studi gramsciani [...] dalla Sacra famiglia, ma non vanno trascurate altre fonti, a cominciare da Lenin, Giovanni Vailati, Domenico Bartoli e i pragmatismi; cfr. Quaderni del carcere, cit., pp. 854 e 1468-73), «il problema dei rapporti tra struttura e superstrutture» è ...
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Regimi politici
Adriano Pappalardo
sommario: 1. Introduzione. 2. Regimi non democratici: a) autoritarismi; b) totalitarismo e post-totalitarismi; c) sultanismo. 3. Democrazie. 4. Rendimento politico [...] dal regime, anche se questo non significa che esso operi in un contesto socialmente statico o tradizionale. Al contrario, pragmatismo e tecnocrazia sono la risposta efficientista in nome della quale si cerca di legittimare la repressione politica a ...
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Giornalismo
Giovanni Bechelloni
Introduzione
Con il termine 'giornalismo' si intende denominare sia l'attività di chi svolge la professione giornalistica attraverso i vari mezzi di comunicazione, di [...] del 'giornalismo di notizie', l'affermarsi di una società democratica a economia di mercato, l'egemonia culturale del pragmatismo, la costruzione di un'identità collettiva alla quale partecipano la letteratura, i miti della 'frontiera' e del 'sogno ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Idealismo e non idealismo
Michele Ciliberto
Sulla filosofia italiana dall’inizio del 20° sec. al 1945 pesano tre pregiudizi di cui occorre liberarsi: la contrapposizione frontale tra Ottocento e Novecento, [...] del marxismo). Ma questo tema, e vale la pena ricordarlo, congiungendosi con altre tendenze – a cominciare dal pragmatismo e dalle filosofie dell’azione francesi del primo Novecento ‒ attraversa larga parte della filosofia italiana del Novecento e ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Lavoro impresa corporazione
Umberto Romagnoli
L’ambiguo incontro del lavoro con il diritto corporativo
La denominazione data da Alfredo Rocco alla legge del 3 aprile 1926 – «disciplina giuridica dei [...] riformato (o, se si preferisce, ritrovato), si muoveva in apicibus, la seconda seguitava a nutrirsi del pragmatismo spalmato sulla casistica giudiziaria. La stessa monografia più importante del ventennio, inserita nella collana di un prestigioso ...
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Il restauro del libro
Carla Casetti Brach
Per una definizione di bene librario, e anche allo scopo di porne in evidenza il significato culturale, è opportuno fare riferimento al Codice dei beni culturali [...] anglosassoni, il concetto e la pratica del restauro sono stati molto meno codificati e sono stati affrontati con maggiore pragmatismo rispetto all’Italia che, tuttavia, in questo campo, ha sempre mantenuto una posizione di guida. Nel seguito ci si ...
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CICOGNARA, Francesco Leopoldo
Gian Domenico Romanelli
Nato il 26 nov. 1767 a Ferrara dal conte Filippo e da Luigia Gaddi di Forlì, studiò inizialmente a Modena - fra il 1776 e il 1785 - presso il Collegio [...] Napoleone, per altro impegnato nella campagna di Russia.
Anche come storico il C. mostrava una certa attitudine eclettica e certo pragmatismo da esperto più che da teorico, mentre la sua stessa debolezza di pensiero (che era per altro comune ad altri ...
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La seconda rivoluzione scientifica: matematica e logica. I fondamenti della geometria
Umberto Bottazzini
I fondamenti della geometria
Verso la metà del XIX sec. Georg Friedrich Bernhard Riemann (1826-1866) [...] geometria.
Segre presenta queste idee in un articolo del 1891 che provoca l'immediata reazione di Peano. Di fronte al pragmatismo del collega, Peano rivendica l'esigenza di un 'rigore assoluto'. L'ironia è sferzante: "Chi enuncia conseguenze che non ...
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EMO, Giorgio
Roberto Zago
Nacque a Venezia il 15 dic. 1450 da Giovanni di Giorgio e dalla sua prima moglie, Chiara Priuli di Giacomo, sposata nel 1448.
Il padre fu una delle figure più rappresentative [...] . L'E. non apparteneva al gruppo dei filofrancesi, era per educazione e inclinazione un patrizio del Quattrocento, incline al pragmatismo e alle scelte di alleanza che di volta in volta apparivano più vantaggiose per Venezia e la sua potenza. Nei ...
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Gli sviluppi della scuola di Gentile: da Armando Carlini a Ugo Spirito
Alessandra Tarquini
La prima generazione attualista
Dopo aver insegnato in diversi licei italiani, nell’ottobre 1906 Giovanni Gentile [...] speculativo e religioso. Se all’inizio del secolo il futuro capo del fascismo aveva subito l’influenza del pragmatismo e dell’intuizionismo, mentre negli anni della guerra mondiale aveva aderito all’idealismo – tanto che l’idealismo, scriveva ...
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pragmatismo (o prammatismo) s. m. [dall’ingl. pragmatism, der. del gr. πρᾶγμα -ατος «cosa, fatto»]. – 1. Termine introdotto dal filosofo statunitense Ch. S. Peirce (1839-1914) per caratterizzare la propria concezione analitica del linguaggio...
pragmatica2
pragmàtica2 s. f. [dall’ingl. pragmatics, der. dell’agg. pragmatic «pragmatico»]. – Nella filosofia contemporanea, branca della semiotica (scienza dei segni) che comprende l’insieme delle ricerche aventi per oggetto la relazione...