tipologia Suddivisione, distribuzione e classificazione di una molteplicità di individui, oggetti, fatti, elementi e fattori, omogenei o similari, in gruppi caratterizzati dall’appartenenza a determinati [...] degli interessi della t. linguistica alla diacronia (i mutamenti linguistici sarebbero tipologicamente solidali tra loro) e alla pragmatica linguistica (inserimento della t. delle lingue nel più ampio quadro della t. dei linguaggi) mostrano come ...
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Sono in generale definiti substandard gli elementi che, nell’architettura sociolinguistica di una lingua (➔ varietà), stanno al di sotto dello standard (➔ italiano standard), vale a dire occupano i settori [...] plurale, neutralizzando l’opposizione con loro (gli amici con il suo [= «loro»] cane); costrutti frasali a prevalente organizzazione pragmatica come il ➔ tema sospeso (io il vino non mi prende alle gambe). Nella ➔ pronuncia, è substandard un accento ...
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PIDGIN E CREOLE, LINGUE
Maurizio Gnerre
(v. pidgin-english, XXVII, p. 164; creole, lingue, XI, p. 833)
Le lingue p. e c. parlate attualmente sono forse più di 200, presenti in tutti i continenti, con [...] Medioevo in poi (un p. a base romanza chiamato anche sabir), oppure ad alcune tendenze universali presenti nella pragmatica e nell'uso delle lingue (o addirittura, come alcuni studiosi sostengono, nella mente umana) che spiegherebbero la somiglianza ...
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Nell’ambito della frase complessa (costituita cioè da almeno due frasi minori; ➔ frasi nucleari), la frase principale (detta anche, semplicemente, principale; ingl. main clause) è quella che non dipende [...] va a scuola).
Le frasi principali possono essere classificate secondo l’atto linguistico che codificano (➔ illocutivi, tipi; ➔ pragmatica). Che costituisca da sola una frase semplice o che faccia parte di una struttura complessa, di solito è infatti ...
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Con l’espressione strutture assolute si indicano sintagmi e costrutti che non hanno rapporti di dipendenza sintattica con altri costituenti della frase e con il resto dell’enunciato in cui compaiono (Simone [...] quasi come elementi preposizionali.
Il significato dei participi assoluti dipende sia dal co-testo (➔ contesto) sia da fattori pragmatici. Nella maggior parte dei casi il participio esprime una relazione temporale o causale; più di rado è possibile ...
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Il periodo ipotetico (detto meno spesso costrutto condizionale) è una costruzione formata da due frasi, la principale (detta apodosi, cioè «conseguenza») e una subordinata ipotetica (detta protasi, cioè [...] non si scioglierà. La ragione di ciò non va cercata nel significato del costrutto (cioè nella semantica), ma nella pragmatica, cioè negli atteggiamenti e nelle aspettative del parlante e dell’ascoltatore che accompagnano l’uso. Il fatto stesso che ...
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Il termine parasintetico si riferisce a parole formate col simultaneo combinarsi a una base di un prefisso e di un suffisso (o di un processo di ➔ conversione), ove non esiste una parola contenente o solo [...] verbi denominali e deaggettivali non prefissati come *caffeinare o *ossare si spiega con la loro scarsa utilità pragmatica. I corrispettivi prefissati (decaffeinare, disossare) indicano di norma un evento che annulla uno stato intrinseco o una ...
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Il secondo termine di paragone (o di comparazione) è un costituente sintattico di varia natura, che esprime il secondo dei due termini che si confrontano in una relazione di comparazione (➔ comparativo, [...] di maggioranza al ➔ congiuntivo o al ➔ condizionale, dove ha la funzione di segnalare la presenza di una implicitazione pragmatica negativa (Manzotti & Rigamonti 1991: 298):
(21) Maria si è impegnata più di quanto non pensassi [implicito: «non ...
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Le frasi scisse (o semplicemente scisse; ingl. cleft sentence: Jespersen 1937; fr. phrase cliveé) sono costrutti sintattici composti da due unità frasali, una principale e una subordinata, aventi la funzione di focalizzare un costituente (il cosiddetto elemento scisso) attraverso un’operazione particolare di messa in rilievo (➔ focalizzazioni). Un esempio di frase scissa è:
(1) è lui che mi ha portato ...
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Il presente è un tempo della ➔ coniugazione verbale il cui significato non si limita, come suggerisce il termine, a esprimere contemporaneità rispetto al momento dell’enunciazione, ma può anche denotare [...] ci sarei andato volentieri; se domani era aperto, ci andavo volentieri).
Oltre che dall’imperativo, la cui funzione pragmatica (dare ordini o concedere permessi) impedisce di riferirsi a situazioni in corso, la posteriorità rispetto al momento dell ...
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pragmatica2
pragmàtica2 s. f. [dall’ingl. pragmatics, der. dell’agg. pragmatic «pragmatico»]. – Nella filosofia contemporanea, branca della semiotica (scienza dei segni) che comprende l’insieme delle ricerche aventi per oggetto la relazione...
pragmatico
pragmàtico (non com. prammàtico) agg. [dal lat. pragmatĭcus, gr. πραγματικός «attinente ai fatti», der. di πρᾶγμα -ατος «cosa, fatto»] (pl. m. -ci). – 1. Che riguarda prevalentemente l’attività pratica, l’azione; caratterizzato...