GIANNATTASIO, Ugo
Giovanna Zapperi
Nacque a Roma il 2 ag. 1888, da Adolfo ed Emma Mirone. Rimasto presto orfano del padre, il G. passò l'infanzia e l'adolescenza con la madre a Roma, dove frequentò [...] il tratto più tipico del G. nella densità tonale delle scelte cromatiche, come anche nella "logica della compenetrazione dinamica e pragmatica, più che teorica". E, infatti, la pittura del G. è certamente improntata a una grande concretezza che si ...
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PACCAGNINI, Giovanni
Antonella Gioli
PACCAGNINI, Giovanni. – Nacque a Livorno il 13 ottobre 1910 da Ezio e da Iginia Mazzantini.
Si diplomò presso la R. Scuola commerciale Dino Leoni di Livorno; [...] promosso da Ragghianti nel giugno 1948 (Atti …, Firenze 1948, pp. 171-174) con cui pose in maniera pragmatica diverse questioni: la necessità di adeguate attrezzature in tutte le soprintendenze come condizione prioritaria per una unificazione dei ...
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DAMIANI ALMEJDA, Giuseppe
Miranda Ferrara
Nacque a Capua (prov. di Caserta) il 13 febbr. 1834 da Felice, originario di Palermo, e da Carolina Almejda, figlia dei gran maestro di caccia di re Ferdinando. [...] di elementare geometria ed i prospetti di gusto rinascimentale sono pertanto per il D. la proiezione pragmatica della sua concezione dell'operazione progettuale che assegnava una importanza preminente alla funzionalità dell'organismo grchitettonico ...
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GRIFFINI, Enrico Agostino
Rosalia Vittorini
Nacque a Venezia il 19 ag. 1887 da Angelo e Maria Pozzati. Dopo un breve soggiorno in Tunisia, dove si era trasferita per motivi di lavoro, la famiglia tornò [...] strettamente legato all'innovazione delle tecnologie edilizie e dei materiali da costruzione; praticò una sorta di modernità pragmatica, sviluppando una ricerca coerente nel corso della sua intensa carriera didattica e professionale. Fu presente solo ...
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PIZZIGONI, Giuseppe, detto Pino
Sandro Scarrocchia
PIZZIGONI, Giuseppe, detto Pino. – Nacque a Bergamo il 9 giugno 1901 da Attilio, avvocato, e da Maria Patirani, che morì quando il figlio aveva appena [...] contemporanea nel centro storico.
Indirizzò decisamente la sua produzione postbellica verso una sintesi sperimentale e pragmatica di forma e struttura, dapprima con materiali tradizionali, lapidei nella fattispecie della cappella Baj (1946 ...
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CHENEVIÈRES (Chiavier, Chavenier), Jean de
Sylvie Deswarte
Originario di Rouen, nacque forse nel 1490 e dovette ricevere una prima educazione come muratore e tagliapietra in Normandia.
Il Vasari è la [...] . non fosse sprovvisto d'una certa cultura umanistica e che conoscesse il latino: possedeva per esempio un libro, come la Pragmatica Sanctio di Carlo VIII nel quale egli aveva apposto il proprio nome sul disegno a penna di un portico (Lesellier, 1931 ...
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CORDINI (Cordiani? non Condiani, Corolani, Coriolani e neppure Picconi come vuole il Vasari), Antonio, detto Antonio da Sangallo il Giovane
Arnaldo Bruschi
Figlio di Bartolomeo di Antonio di Meo, bottaio, [...] 'ambizione di dedurre dallo studio congiunto dei monumenti romani e di Vitruvio una metodologia architettonica più salda e pragmatica dei generali e talvolta astratti principi architettonici dell'umanesimo. Di fatto il suo programma coincide con la ...
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pragmatica2
pragmàtica2 s. f. [dall’ingl. pragmatics, der. dell’agg. pragmatic «pragmatico»]. – Nella filosofia contemporanea, branca della semiotica (scienza dei segni) che comprende l’insieme delle ricerche aventi per oggetto la relazione...
pragmatico
pragmàtico (non com. prammàtico) agg. [dal lat. pragmatĭcus, gr. πραγματικός «attinente ai fatti», der. di πρᾶγμα -ατος «cosa, fatto»] (pl. m. -ci). – 1. Che riguarda prevalentemente l’attività pratica, l’azione; caratterizzato...