In senso ampio, quel ramo della filosofia che si occupa di qualsiasi forma di comportamento (gr. ἦθος) umano, politico, giuridico o morale; in senso stretto, invece, l’e. va distinta sia dalla politica [...] J.J.C. Smart ha cercato di riproporre un utilitarismo edonistico e dell’atto, rivisitandone criticamente i fondamenti. Ancor più marcato è lo sforzo con cui R. M. Hare si è impegnato a rielaborare l’utilitarismo in una forma di moralità maggiormente ...
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Filosofo (Nola 1548 - Roma 1600). Filippo della famiglia dei Bruni, assunse il nome di Giordano entrando a 17 anni nel convento di S. Domenico a Napoli. Sospettato di eresia, riparò a Roma (1576), di qui, [...] , cioè contro l'erudizione fine a sé stessa e la letteratura paga di semplici esornamenti. Rozzo, dialettale, sovente contorto e torrenziale, esprime tuttavia, spesso con rara potenza nella satira o nella esaltazione intellettuale, la sua ansia ...
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spazio Sostantivo polisenso che designa in generale un’estensione compresa tra due o più punti di riferimento. Può essere variamente interpretato a seconda che lo si consideri dal punto di vista filosofico, [...] che sono state loro assegnate da Dio all’atto della creazione e tendono ‘naturalmente’ a mantenerle.
Al punto di derivate appartengono a Lp(Ω), vale a dire che la potenza p-esima del loro modulo è integrabile in Ω.
S. subordinato (o sottospazio). Dato ...
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società Insieme di individui o parti uniti da rapporti di varia natura, tra cui si instaurano forme di cooperazione, collaborazione e divisione dei compiti, che assicurano la sopravvivenza e la riproduzione [...] l’indicazione di uno o più soci e del tipo di rapporto sociale.
L’atto costitutivo deve essere depositato, a cura degli solo in potenza. L’insicurezza dei propri possessi, da un lato, e la povertà, dall’altro, spingeranno al patto iniquo e alla ...
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Processo legato alla genesi di una modificazione (traccia mnestica) di un substrato, organico o non, attraverso il quale un determinato effetto persiste e diviene suscettibile di rimanifestarsi nel corso [...] provengono dai processi cognitivi in atto. Dati clinici e sperimentali hanno suggerito la corrispondenti a 1 byte, e in genere l’intero organo di m. è caratterizzato da una capacità pari a un numero di byte dato da una potenza di due. Per es., ...
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La sostanza di cui sono fatti gli oggetti sensibili, concepita come esistente in sé, provvista di peso e di inerzia, estesa nello spazio e capace di assumere una forma.
La m. si presenta sotto specie [...] il composto: anche se la m. in quanto potenza può divenire o essere qualcosa, essa resta sempre qualcosa d’imperfetto, d’incompiuto, di contaminante rispetto alla compiutezza e perfezione dell’atto. Anche gli stoici concepirono la m. come ‘sostanza ...
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Filosofo (Röcken, presso Lützen, 1844 - Weimar 1900). Nella sua opera convivono una violenta critica distruttiva verso il passato (la tradizione filosofica, morale e religiosa dell'Occidente da Socrate [...] i temi del superuomo, dell'eterno ritorno dell'identico e della volontà di potenza, svolta che, secondo il racconto di N. stesso, occorre semplicemente prendere atto; questa sarebbe ancora una prospettiva razionalistica e nichilistica, giacché ...
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Antropologia
Nell’etnologia religiosa, l’espressione E. Supremo indica una figura pressoché universalmente diffusa nelle culture arcaiche, concepita e rappresentata in maniera assai diversa da altre figure [...] creature, in cui v’è distinzione, e composizione, di essenza (e. come potenza) ed esistenza (e. come atto). L’e. dunque non ha lo stesso significato nel creatore e nelle creature: l’e. di queste è una partecipazione ‘analogica’ all’e. di quello.
Nel ...
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Nome con il quale è noto in Occidente il filosofo, giurista, medico e astronomo arabo di Spagna Abū l- Walīd Muḥammad ibn Rushd (Cordova 1126 - Marrākesh 1198). Tra le sue numerosissime opere sono celebri [...] è, come vuole Avicenna, informe per sé stessa, e ricevente quindi dal di fuori le forme, ma ab aeterno le contiene in potenza. atto le forme. Ma la teoria averroistica che maggiormente attrasse l'interesse della cristianità fu quella dell'intelletto e ...
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In filosofia, il termine a., nel latino scolastico actus, traduzione del greco ἐνέργεια e ἐντελέχεια, risponde ai significati che questi termini hanno nella filosofia aristotelica: a. è l’esistenza dell’oggetto [...] caricato di significato diverso; nella terminologia di G. Gentile, a. puro è lo spirito considerato dal punto di vista per cui ogni sua natura e facoltà epotenza appare risolta nell’eterna presenza del suo attuarsi. a) la dichiarazione di guerra ...
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potenza
potènza (ant. potènzia) s. f. [dal lat. potentia, der. di potens -entis «potente»]. – 1. In senso generico, l’essere potente, il fatto di potere: così ... la potenza corrispondesse alla buona volontà (I. Nievo); in senso relativo,...
atto2
atto2 s. m. [dal lat. actus -us e actum -i, der. di agĕre «spingere, agire»]. – 1. Manifestazione esterna di una determinazione della volontà. Quindi: a. Azione, spec. in quanto questa implica un giudizio morale: a. onesto, disonesto;...