La produzione filosofica dopo il 1945 ha senza dubbio risentito fortemente della seconda guerra mondiale, del trauma che essa aveva rappresentato nella vita delle nazioni soprattutto europee. La sua conclusione [...] Sud si è ripercosso nella contrapposizione fra un'Italia settentrionale industrializzata, e quindi di tradizioni illuministiche, positivistiche e "scientifiche", e un mondo meridionale contadino, e perciò di cultura idealistica, umanistica e retorica ...
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Spirito, Ugo
Filosofo italiano (Arezzo 1896 - Roma 1979). Prof. ordinario dal 1933 al ’71 nelle univv. di Pisa, Messina, Genova e poi di Roma; fu redattore (dal 1925) dell’Enciclopedia Italiana, coordinatore [...] e la sua biblioteca. Allievo di Enrico Ferri e Maffeo Pantaleoni, laureatosi in giurisprudenza (1818) e inizialmente su posizioni positivistiche, S. si è occupato in una prima fase soprattutto di problemi giuridici (Storia del diritto penale italiano ...
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Filosofo inglese (Clapham, Londra, 1846 - Oxford 1924). Influenzato da T. H. Green, lettore e ammiratore di Hegel, con Bosanquet e McTaggart tra i maggiori esponenti del neo-idealismo inglese, propose [...] reality (1914) sosteneva la contraddittorietà della ontologia pluralistica e atomistica propria delle filosofie empiristiche e positivistiche e presentava una metafisica rigorosamente monistica che concepiva la realtà come una unità armonica senza ...
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PEREZ, Bernard
Valeria Benetti Brunelli
Psicologo e pedagogista, nato il 6 giugno 1836 a Tarbes (Francia), ivi morto il 10 giugno 1903. Fu prima maestro elementare, poi professore di liceo; nel 1867, [...] delle prime età del fanciullo. Larga fu la sua influenza in Italia per circa un trentennio, nel prevalere delle tendenze positivistiche. Le sue opere principali furono tradotte in italiano: Les trois premières années de l'enfance (Parigi 1878; 5ª ed ...
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CARLINI, Spartaco (Vittorio Umberto)
Alessandro Parronchi
Figlio di Andrea e di Zaira Cortesi, nacque a Pisa il 1ºgenn. 1884. Studiò con il pittore pisano Amedeo Lori. La sua prima attività, di illustrazioni, [...] , si esplica in una tematica a sfondo decadente, traendo ispirazione da Poe e Baudglaire e nutrendosi di idee positivistiche e umanitarie. Taccuini di disegni, diversi dipinti di piccolo formato e qualche rara scultura rimangono a testimonianza di ...
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sperimentale
sperimentale [agg. Der. di sperimento, forma ant. di esperimento] [LSF] Che si basa su esperimenti, che procede per mezzo di esperimenti. ◆ [LSF] Fisica s.: basata essenzialmente sull'analisi [...] tale metodo fu teorizzato dal filosofo ingl. F. Bacone (1561-1626) e, soprattutto, fu largamente applicato da G. Galilei (1564-1642) e ha dominato da allora gran parte della scienza moderna, ispirando in tempi più recenti le correnti positivistiche. ...
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SCUOLA (XXI, p. 249; App. II, 11, p. 801)
Giovanni CALO'
Vito A. BELLEZZA
Condizioni attuali della scuola. - Lo sforzo di caratterizzare sinteticamente le condizioni attuali e le tendenze evolutive [...] dell'educazione nella s., sicché la pedagogia debba ridursi a una dottrina della s., come vorrebbero certe correnti positivistiche o certe forme di sociologismo, che sembrano ignorare l'esistenza di altri essenziali e insostituibili organi e circoli ...
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BARTOLOMEI, Alfredo
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Nacque il 10 marzo 1874 a Sant'Angelo dei Lombardi (Avellino), da Luigi e da Rosa Lembo. Avviatosi agli studi di giurisprudenza, si laureò a Bologna nel 1896. Il suo primo lavoro, [...] Napoli, dove tenne la medesima cattedra sino al 1949, anno del suo collocamento a riposo.
Il distacco dalle posizioni positivistiche si manifestava nel B. attraverso una cauta ed empirica adesione al neo-kantismo tedesco, con implicito richiamo alla ...
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Storico francese (Vouziers, Ardenne, 1828 - Parigi 1893). T. è una delle figure più rappresentative del mondo culturale europeo del sec. 19º. La sua attività di intellettuale spaziò dalla filosofia alla [...] idealismo germanico e di positivismo inglese, fu soprattutto un volgarizzatore), critico di lettere e arti con tendenze positivistiche e materialistiche, ma anche con un gusto finissimo, storico viziato da schemi pseudofilosofici e socializzanti, ma ...
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Psicologo francese (Parigi 1879 - ivi 1962). Prof. di psicologia e pedagogia al Collège de France e direttore del laboratorio di psicologia infantile di Boulogne-sur-Seine, si è occupato soprattutto di [...] Langevin per la riorganizzazione della scuola francese, che elaborò il piano Langevin-Wallon. Filosoficamente passò dalle posizioni positivistiche di J. Nageotte e di L. Lévy-Bruhl al materialismo dialettico. Approfondì lo studio di Platone e ...
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positivistico
poṡitivìstico agg. (pl. m. -ci). – Relativo al positivismo, ai positivisti: concezione, teoria p.; orientamento, atteggiamento p.; corrente positivistica. ◆ Avv. poṡitivisticaménte, non com., secondo i principî e i metodi del...
crisi
criṡi (ant. criṡe) s. f. [dal lat. crisis, gr. κρίσις «scelta, decisione, fase decisiva di una malattia», der. di κρίνω «distinguere, giudicare»]. – 1. Nel linguaggio medico: a. Repentina modificazione, in senso favorevole, o anche sfavorevole,...