GIOVAGNOLI, Raffaello
Raffaella Di Castro
Nacque a Roma, il 13 maggio 1838, da Francesco e Clotilde Staderini.
Il padre, Francesco, nato a Monterotondo nel 1810, magistrato, dopo aver preso parte attiva [...] a ritenerlo degno di essere annoverato fra i grandi protagonisti del Risorgimento.
Il G. aveva una concezione positivistica della storia come ininterrotta catena di sillogismi intimamente congiunti tra loro da leggi necessarie, che lo storico deve ...
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Psicoanalisi
Paolo Fabozzi
(XXVIII, p. 455; App. II, ii, p. 627; III, ii, p. 516; IV, iii, p. 83; V, iv, p. 321)
Nella seconda metà degli anni Ottanta assume particolare rilievo una questione che ha [...] molteplici influssi: tra gli influssi 'esterni' al pensiero psicoanalitico vanno ricordate la critica postmoderna alla contrapposizione positivistica tra oggetto e soggetto, il pensiero femminista, la tradizione sullivaniana e, come si diceva, l ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Psicologia, psichiatria e psicoanalisi
Luciano Mecacci
La psicologia
Le opere più accreditate di storia della psicologia individuano una scissura tra le analisi dei processi psicologici svolte nel lungo [...] convenientemente custodite e curate fuorché in manicomio (cit. in Babini 2009, p. 625).
Questo progetto di stampo positivistico, in cui si intrecciavano ideali scientifici, umanitari e sociali, si scontrò con la realtà socioeconomica dell’Italia ...
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FORTUNATO, Giustino
Maurizio Griffo
Nacque il 4 sett. 1848 a Rionero in Vulture (Potenza) da Pasquale e Antonia Rapolla, terzo di otto figli e primo maschio, in una famiglia molto unita.
Il clima in [...] Da questo derivava anche, in gran parte, quella che è stata definita la sua visione "positivistica", nella quale tuttavia proprio l'atteggiamento positivistico, per quanto evidente, non era né decisivo né determinante. Più che una scelta di pensiero ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Federigo Enriques
Gaspare Polizzi
Nella figura di Enriques si intrecciano matematica, filosofia, storia, pedagogia e organizzazione della cultura. Il matematico livornese unisce le sue competenze scientifiche [...] non può risolversi né in un appiattimento metodologico sulle diverse discipline scientifiche, come aveva inteso la tradizione positivistica, né in una visione empirica e formalistica del sapere, come avrebbero voluto gli empiristi logici del Circolo ...
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ARDIGÒ, Roberto
Alessandro Bortone
Nacque a Casteldidone (Cremona) il 28 genn. 1828, da Ferdinando e da Angela Tabaglio. Per le condizioni d'indigenza in cui era caduto, il padre nel 1836 si trasferì [...] a propria immagine l'assetto sociale esistente.
Il pensiero ardigoiano offrì una base ideologica alla "democrazia positivistica", d'intonazione radical-repubblicana, propugnata dai redattori e dai collaboratori della Rivista, tra i primi era ...
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BIANCHI, Nicomede
Maria Fubini Leuzzi
Nato a Reggio Emilia il 15 sett. 1818 da Gaetano, farmacista, e da Maria Laurenti, frequentò le scuole dei gesuiti, manifestando al termine degli studi secondari [...] Che una storia condotta con questi criteri, passati i primi entusiasmi e affermatasi sempre più la metodologia positivistica, dovesse suscitare aspre critiche, sostenute da precisi richiami all'esattezza del documento (Poggi, Rinieri, Gabotto, Sforza ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Gaetano Salvemini
Fulvio Conti
Storico e uomo politico, per tutta la vita concepì questi due ambiti di attività come strettamente correlati. Animato da un profondo senso morale, trasse dalla contemporaneità [...] della mente» (p. 46).
Egli, in sostanza, per affermare la natura scientifica del metodo storiografico criticò l’idea positivistica di una scienza oggettiva e imparziale, immune da qualsiasi influenza esterna, e mise invece in risalto i numerosi punti ...
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DUSI, Bartolomeo
Achille De Nitto
Nacque a Cologna Veneta (Verona) il 1° giugno 1866, da Michelangelo e Chiara Dal Ge'. Frequentò le scuole elementari e le prime classi delle tecniche inferiori nel [...] . 745 ss. (ove, tornando con diversa padronanza sopra argomenti cosi discussi, affermava, con toni di stretta osservanza positivistica, l'efficacia della regola interpretativa di cui all'art. 3 delle preleggi - ricorso ai principi generali di diritto ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Santi Romano
Maurizio Fioravanti
Uno dei massimi giuristi del Novecento. Giuspubblicista, coltivò parimenti i campi del diritto costituzionale e del diritto amministrativo, fornendo contributi decisivi, [...] nuova esperienza dell’Assemblea costituente, Romano è dunque integralmente giurista della tradizione, figlio di quella cultura positivistica e statualistica che era stata dominante anche in Italia tra Otto e Novecento. Di quella tradizione Romano ...
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positivistico
poṡitivìstico agg. (pl. m. -ci). – Relativo al positivismo, ai positivisti: concezione, teoria p.; orientamento, atteggiamento p.; corrente positivistica. ◆ Avv. poṡitivisticaménte, non com., secondo i principî e i metodi del...
epifenomenismo
s. m. [der. di epifenomeno]. – Teoria psicologica di derivazione positivistica per la quale la coscienza sarebbe la manifestazione di fenomeni fisiologici e nervosi, cioè un semplice epifenomeno di accadimenti fisici nell’organismo.