FALCO, Giorgio
Girolamo Arnaldi
Nato a Torino il 6 febbr. 1888 da Achille e Annetta Pavia, si laureò nel 1911 a Torino con una tesi in storia medievale su Alfano di Salerno. All'università aveva incontrato [...] - la lettura della sua bibliografia, egli non abbandonò mai alcuna delle esperienze storiografiche attraversate, da quella tardo-positivistica della scuola in cui si formò, a quella crociana, ora avvertita come conquista di nuovi orizzonti, come ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Filippo Vassalli
Giovanni Chiodi
Al di là dei cospicui contributi in campo romanistico e civilistico, Filippo Vassalli, per spessore culturale, rientra nel novero delle menti eccezionali capaci di rilevare [...] di interpretazione più liberi (eco di François Gény, Raymond Saleilles, Josef Kohler e altri precursori); concezione non positivistica e non statualistica dei principi generali del diritto, argomento molto discusso in passato e cruciale anche nei ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Enrico Opocher
Giuseppe Zaccaria
Pensatore dalla forte vocazione filosofica, sempre pervasa da un’alta ispirazione etica che percorre l’intera sua opera e tutta la sua attività, Enrico Opocher fu allievo [...] .
L’adozione di questa prospettiva permette a Opocher di mantenere una posizione egualmente distante tanto dall’ideologia positivistica, in particolare dal formalismo kelseniano, quanto dalle dottrine del diritto naturale moderno, accusate di essere ...
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BRACCO, Roberto
Giorgio Pullini
Nacque a Napoli il 10 nov. 1861 da Achille e da Rosa De Ruggero. Frequentò la scuola con scarso profitto, assumendo fin dai diciassette anni un impiego, in un ufficio [...] problematiche della prima impostazione.
Uno dei temi che per primi lo interessarono fu quello del conflitto fra una concezione positivistica ed una idealistica della vita (è il tema su cui si è imperniato il dibattito di molte riviste del primo ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Gian Pietro Chironi
Giovanni Cazzetta
Le tensioni che attraversano la cultura giuridica italiana tra Otto e Novecento si specchiano nell’opera di Chironi, caratterizzata da attenzione per il positivismo [...] (di cui si richiama The man versus the State, 1884) diviene più serrato e tormentato. Dalla lezione positivistica della «necessaria corrispondenza fra atto legislativo e condizione sociale del momento», la scienza giuridica deve trarre soprattutto l ...
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LABANCA, Baldassarre
Cesare Preti
Quarto di nove figli, nacque ad Agnone, nel Molise, il 17 ag. 1829 da Vincenzo, commerciante, e da Maria Angelica Mario. Educato dapprima da uno zio materno, L. Mario, [...] ), negava il rapporto tra il lavoro storiografico e la prospettiva filosofica (di qui la taccia di mentalità positivistica e la svalutazione del suo operato della posteriore cultura italiana, in vario modo influenzata dall'idealismo).
La critica ...
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GUERRINI, Olindo
Giuseppe Zaccaria
Nacque a Forlì il 4 ott. 1845, da Angelo e da Paola Giulianini. Trascorse l'infanzia a Sant'Alberto di Ravenna, dove il padre gestiva la farmacia del paese, e, dopo [...] al 1885 - la sua ricerca critica si era venuta orientando anche verso gli studi più propriamente eruditi, di impronta positivistica, favoriti dai materiali inediti che le biblioteche erano in grado di fornirgli. Dopo avere curato l'edizione dei Versi ...
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COSMO, Umberto
Albertina Vittoria
Proveniente da una famiglia di patrioti liberali, nacque a Vittorio Veneto (Treviso) il 5 giugno 1868 da Domenico e Angelina Cortuso. Dopo aver studiato nel seminario [...] studi nel volume Con madonna Povertà.
Come studioso e critico di Dante, pur "di formazione critico-metodologica positivistica - ha scritto L. Martinelli -, lungi dal condividere certi eccessi "documentaristici" e l'arido eruditismo di quella scuola ...
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GRIMALDI, Francescantonio
Maria Luisa Perna
Fratello minore di Domenico, nacque a Seminara, presso Reggio Calabria, il 10 maggio 1741. Fu dapprima educato dal padre, marchese Pio, che ne sviluppò gli [...] la "razza negra"; rimise comunque la risposta ultima all'ulteriore sviluppo delle conoscenze. Data questa visione "positivistica", escludente tuttavia qualunque adesione al materialismo, il passaggio che lo portò a sostenere l'ineguaglianza tra gli ...
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FORNARI, Vito
Guido Fagioli Vercellone
Nacque a Molfetta (Bari) il 10 marzo 1821 da Giuseppe Antonio e da Anna Maria Tridente, "genitori di onorata probità". Compì i primi studi classici col dotto sacerdote [...] di E. Renan, uscita nel 1863 e conosciuta in Italia l'anno seguente, che aveva suscitato scandalo presentando, in chiave positivistica, un Cristo sommo fra gli uomini ma privo di divinità.
In realtà l'intento del F., anche se apertamente edificatorio ...
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positivistico
poṡitivìstico agg. (pl. m. -ci). – Relativo al positivismo, ai positivisti: concezione, teoria p.; orientamento, atteggiamento p.; corrente positivistica. ◆ Avv. poṡitivisticaménte, non com., secondo i principî e i metodi del...
epifenomenismo
s. m. [der. di epifenomeno]. – Teoria psicologica di derivazione positivistica per la quale la coscienza sarebbe la manifestazione di fenomeni fisiologici e nervosi, cioè un semplice epifenomeno di accadimenti fisici nell’organismo.