PICOTTI, Giovanni Battista
Gian Maria Varanini
PICOTTI, Giovanni Battista. – Nacque a Verona il 5 maggio 1878, figlio unico di Vincenzo e Giuseppina Giuriato.
La famiglia era di origini friulane per [...] facoltà letteraria patavina fece in tempo ad ascoltare le ultime lezioni di Giuseppe De Leva, uno dei maestri della scuola positivista. Ma De Leva lasciò l’insegnamento e Picotti si orientò per la laurea verso la letteratura italiana, discutendo nel ...
Leggi Tutto
DE CESARE, Raffaele
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Spinazzola (Bari) l'11 nov. 1845 da Antonio, possidente, e da Teresa Mandoi.
Il padre apparteneva a famiglia molto in vista per livello culturale - il [...] , formato alcuni tra i maggiori esponenti della cultura pugliese, primi fra tutti il teorico dell'anarchismo C. Cafiero, il positivista A. Angiulli e lo storico G. Salvemini.
L'impronta che vi ricevette il D. fu profonda, soprattutto nel senso ...
Leggi Tutto
DEL PEZZO, Pasquale
Franco Rossi
Appartenente ad antica e nobile famiglia napoletana, figlio di Gaetano duca di Caianello (titolo che ereditò nel 1889) e di Angelica Caracciolo dei principi di Torello, [...] lui seguito in questo settore di ricerca innestava sulla precedente tradizione scientifica gli apporti più significativi del nuovo indirizzo positivista. Tra i suoi lavori sono da ricordare: Sulle superficie dell'nno ordine immerse nello spazio di n ...
Leggi Tutto
GIULIANO, Balbino
Roberto Pertici
Nacque a Fossano (Cuneo) il 4 genn. 1879, da Angelo, insegnante nella scuola secondaria, morto prematuramente, e da Angelina Cerignasco. Non ebbe una carriera scolastica [...] professori" e della "scuola positiva", anche il G. non si sottrasse al fascino del socialismo e fu marxista, o comunque materialista e positivista (e tornò più volte su questa sua parabola: cfr., per esempio, La crisi di un mito, in L'Unità, 21 febbr ...
Leggi Tutto
BARBATO, Nicolò (Nicola)
Massimo Ganci
Nacque a Piana dei Greci (od. Piana degli Albanesi) da Giuseppe e da Antonina Mandalà il 5 ott. 1856. Piccolo centro agricolo dell'entroterra palermitano, circondato [...] la miseria e l'intensa opera di agitatore sociale affiancarono, nella personalità del B., alla componente scientista e positivista una spiccata componente apostolica che rimase sempre viva e operante lungo tutta la sua vita.
Quando in Sicilia nacque ...
Leggi Tutto
DELLA TORRE, Luigi
Francesco M. Biscione
Nato ad Alessandria il 13 luglio 1861 da Giacomo e Jenny Pisa, di agiata famiglia ebraica (era nipote del banchiere Zaccaria Pisa), fu personaggio di rilievo [...] fallimentari" (Castronovo, 1975, p. 179). Il D. fu, in definitiva, tipico esponente di una borghesia ebraica mitteleuropea e positivista che vedeva nel libero sviluppo delle forze sociali e nell'ascesa dei ceti popolari le componenti decisive per la ...
Leggi Tutto
GASPAROTTO, Luigi
Lucio D'Angelo
Nacque a Sacile (allora in provincia di Udine) il 31 maggio 1873 da Leopoldo, piccolo proprietario terriero (1844-1907), e da Clementina Ciotti. Il padre, che aveva [...] storico, etico e culturale". Pertanto, si sforzava di dimostrare, con argomentazioni fondate su una "elementare critica positivista", che, come aveva predicato sempre G. Mazzini, la "coscienza nazionale" si riduceva alla "volontà di affermare ...
Leggi Tutto
secolarizzazione
Il termine s. indica due aspetti diversi del processo di perdita di rilevanza della religione nella vita sociale. Il primo consiste nell’autonomizzazione di ambiti della vita sociale, [...] vera e propria esaltazione di essa come unica forma possibile di conoscenza e unica guida dell’azione. Il positivismo, insieme al materialismo di matrice socialista, accompagnò l’affermazione della società industriale e costituì la base della cultura ...
Leggi Tutto
Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
La scienza della nuova Italia: una difficile modernizzazione
Antonio Clericuzio
Saverio Ricci
Negli anni del Risorgimento, l’unificazione politica della penisola parve la via necessaria per assicurare [...] e della fine del potere temporale, e degli effetti sociali della diffusione dell’ideologia moderna e della cultura positivista, condannate dal magistero e materia del caso di maggior valore simbolico quale fu l’abbandono dell’abito sacerdotale ...
Leggi Tutto
L'ETÀ CONTEMPORANEA
La prima metà dell'Ottocento. Orientamenti generali: principi e realtà Il ritorno di Pio VII a Roma, il 24 maggio 1814, fu accompagnato dal sincero entusiasmo dei Romani, tutt'altro [...] scienza. "A misura che si avanza la scienza dell'osservazione, il Dio della religione deve ritirarsi", affermava il ministro in senso positivista. E, dopo le declamazioni del Carducci, con l'inno A Satana (1863) e Alle fonti del Clitunno (1876), l ...
Leggi Tutto
positivista
poṡitivista agg. e s. m. e f. [der. di positivismo] (pl. m. -i). – 1. Che, o chi, segue il positivismo, come dottrina filosofica e come orientamento metodologico: un filosofo p.; i p. francesi, inglesi. Come agg., con il sign....
positivismo
poṡitivismo s. m. [dal fr. positivisme, der. di positif «positivo»]. – 1. Complesso orientamento filosofico, sorto in Francia nella prima metà del 19° secolo e poi diffusosi in tutta Europa assumendo caratteristiche diverse in...