CENA, Giovanni
Piero Craveri
Nacque a Montanaro (Torino) il 12 gennaio del 1870, in una famiglia povera, da Gioanni, tessitore, e Maddalena Biletta, giornaliera agricola; numerosi i fratelli. La miseria [...] e A. Pastore, dal quale ultimo, con cui fu particolarmente legato, trasse una certa confidenza con la cultura positivista, quella razionale fiducia per il progresso della tecnica, per il futuro dell'organizzazione sociale, che sempre temperarono la ...
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Futurismo
PPär Bergman
Maurizio Calvesi
di Pär Bergman e Maurizio Calvesi
FUTURISMO
Futurismo letterario di Pär Bergman
sommario: 1. Osservazioni preliminari. 2. Il futurismo italiano: a) presupposti; [...] i nitidi profili delle sue traiettorie astratte, tracciate nell'aria con il fil di ferro.
All'atteggiamento scientifico-positivista si sovrappone, poi, il principio magico-teosofico della ‛corrispondenza'. E questo in effetti il profondo legame che ...
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GAROGLIO, Diego
Domenico Proietti
Nacque a Montafia, nell'Astigiano, il 4 genn. 1866 da Luigi, magistrato, e da Ernestina Pugno. Compiuti gli studi superiori, ottenne una borsa di studio per la facoltà [...] peraltro del tutto in linea con la sua ricerca poetica, contro gli abusi del metodo storico e dello specialismo positivista, a sostegno di una critica estetica che, ricorrendo anche agli strumenti del metodo comparativo e della critica simbolica, si ...
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Romanziere (Rouen 1821 - Croisset 1880). Figlio dell'illustre chirurgo Achille-Cléophas, compì gli studî secondarî a Rouen (1832-40); quindi fu indirizzato dalla famiglia agli studî giuridici e inviato [...] pietà che aveva creato Charles Bovary e Madame Arnoux. Saint Julien l'Hospitalier e Hérodias riaffermano, contro il naturalismo positivista, il culto della forma, della pura bellezza. Alcuni progetti di vario genere (tra gli altri quello di un ...
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VERSO LIBERO
Mario Praz
. Nome assai controverso col quale si sono designati nelle letterature moderne (da circa il 1887 in poi) i tentativi di rendere nel movimento verbale l'esaltazione lirica in [...] ricrea incessantemente; non vive solo di tradizione, ma di evoluzione": dove l'ultima frase rispecchia curiosamente e la dottrina positivista e l'idealismo rinascente alla fine dell'Ottocento. Il Vielé-Griffin crea il suo ritmo con la ripetizione di ...
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PAPINI, Giovanni
Andrea Aveto
– Nacque a Firenze il 9 gennaio 1881. Figlio di genitori non sposati, venne iscritto nei registri comunali con il cognome Tabarri e trascorse i primi mesi di vita presso [...] Ettore Regàlia, al quale dedicò di lì a poco un articolo apparso nella Revue scientifique, e con il milieu positivista raccolto intorno a Paolo Mantegazza, nel 1902 divenne socio della Società italiana d’antropologia, etnologia e psicologia comparata ...
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MADDALENA, Edgardo
Rita Tolomeo
Nacque a Zara, ultimo di undici figli, il 1 nov. 1867 da Giacomo, geometra impiegato nell'I.R. Archivio delle mappe catastali, e da Emilia Morovich.
Tutta la famiglia [...] finire dell'Ottocento, quando il M. iniziò la sua attività di studioso, negli studi letterari dominava la corrente storico-positivista. Di qui forse la presenza nella fase iniziale di un criterio di scissione assoluta dell'arte dalla morale, che egli ...
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Poeta e pensatore tedesco (Marbach, Württemberg, 1759 - Weimar 1805). Figlio di un medico militare, seguì il padre nei continui cambiamenti di residenza, finché (1773), per iniziativa del duca del Württemberg, [...] , a seconda del peso che si dette ai valori etico-nazionali ai tempi dell'idealismo liberale o del materialismo positivista. Sennonché in questa cornice di alta nobiltà del sentire, di eloquenza travolgente e categorica, con il sussidio di un ...
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Novecento
Mariuccia Salvati
(XXIV, p. 994)
Le fortune di una parola
Il costituirsi nel linguaggio italiano della voce Novecento come oggetto di trattazione storiografica specifica è un processo solo [...] tecnico, l'urbanizzazione) e soprattutto della democrazia borghese che di essa è sinonimo. Nel rigetto dello storicismo positivista (e di una connessa visione gradualistica del futuro) si fa strada la crescente e diffusa influenza di Nietzsche ...
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GUASTELLA, Serafino Amabile
Giorgio Brafa Misicoro
Nacque a Chiaramonte Gulfi, nel Ragusano, il 6 febbr. 1819 dal barone Gaetano e da Maria Delizia Ricca di Tettamanzi.
Negli anni della prima formazione [...] mediante un'analisi sociologica il curioso intreccio di manifestazioni sociali del carnevale. Agivano in lui da un lato il positivista desideroso di portare alla luce gli elementi pagani e cristiani di una festa popolare, dall'altro lo studioso ...
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positivista
poṡitivista agg. e s. m. e f. [der. di positivismo] (pl. m. -i). – 1. Che, o chi, segue il positivismo, come dottrina filosofica e come orientamento metodologico: un filosofo p.; i p. francesi, inglesi. Come agg., con il sign....
positivismo
poṡitivismo s. m. [dal fr. positivisme, der. di positif «positivo»]. – 1. Complesso orientamento filosofico, sorto in Francia nella prima metà del 19° secolo e poi diffusosi in tutta Europa assumendo caratteristiche diverse in...