CATTANEO, Carlo
Ernesto Sestan
Nacque a Milano il 15 giugno 1801, da Melchiorre e da Maria Antonia Sangiorgi già vedova Cighera (Epistolario, IV, p. 260).
La famiglia era scesa nel Milanese nel secolo [...] (1908), pp. 105-124, poi nel vol. Le origini della filosofia contemp. in Italia, II, Messina 1921, pp. 1-27; F. Momigliano, Il positivismo di C. C.,in Rivista d'Italia, 15 ott. 1920, pp. 179-94; B. Brunello, Il pensiero di C. C., Torino 1925; A. Levi ...
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FERMI, Enrico
Emilio Segrè
Nato a Roma il 29 sett. 1901, era il terzo figlio di Alberto, un impiegato delle Ferrovie, e di Ida De Gattis, una maestra elementare.
Il padre proveniva da Caorso vicino [...] più nuovi e diversi (E. Segrè, E. F. fisico, p. 176). Èin questo senso che il suo atteggiamento viene considerato positivista e pragmatico (G. Holton, p. 188).
Molti sono d'altra parte i riferimenti alle sue eccezionali attitudini didattiche, come la ...
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PAPINI, Giovanni
Andrea Aveto
– Nacque a Firenze il 9 gennaio 1881. Figlio di genitori non sposati, venne iscritto nei registri comunali con il cognome Tabarri e trascorse i primi mesi di vita presso [...] Ettore Regàlia, al quale dedicò di lì a poco un articolo apparso nella Revue scientifique, e con il milieu positivista raccolto intorno a Paolo Mantegazza, nel 1902 divenne socio della Società italiana d’antropologia, etnologia e psicologia comparata ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Giovanni Demaria
Aldo Montesano
Nel periodo centrale del Novecento, Giovanni Demaria si colloca tra gli economisti italiani di maggiore rilievo. È stato uno studioso di grande attività e ampi interessi [...] anni Trenta, considerando l’evoluzione della cultura filosofica e scientifica dell’epoca, in cui l’impostazione positivista della fisica classica viene travolta da nuove concezioni e il principio di indeterminazione di Werner Heisenberg impedisce ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Rita Levi-Montalcini
Enrico Alleva
Daniela Santucci
A Rita Levi-Montalcini si deve il concetto di fattore di crescita e neurotrofina, elemento di una visione pionieristica dei fenomeni di plasticità [...] il 30 dicembre 2012, all’età di 103 anni.
Il pensiero e l’incedere scientifico
Figlia del milieu culturale torinese positivista, tra la burbera e baritonale guida di laboratorio e di vita dell’istologo Levi (suo riconosciuto maestro, poi presidente ...
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CICCAGLIONE, Federico
Mario Caravale
Nacque. a Riccia, presso Campobasso, il 1° nov. 1857 da Abele e da Vincenza de Paola. Iscrittosi alla facoltà di giurisprudenza dell'università di Napoli, s'interessò [...] un, buon editore di fonti, con una pregevole preparazione filologica. Egli si mostrò anche sensibile agli indirizzi della storiografia positivista e tra i primi storici del diritto prese in esame la realtà sociale ed economica del periodo considerato ...
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CHIARA, Domenico
Renato G. Mazzolini
Nacque a Saluggia, presso Novara, il 26 genn. 1838, da modesti agricoltori. Per l'aiuto materiale di G. Paechiè poté intraprendere gli studi secondari e poi quelli [...] della "Scienza del popolo") rivela infatti fin dal titolo l'influenza che sul suo indirizzo culturale, di chiaro materialismo positivista, esercitò J. Moleschott.
Nel 1872 il C. vinse, per esami e per titoli, il posto di professore-direttore della ...
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MADDALENA, Edgardo
Rita Tolomeo
Nacque a Zara, ultimo di undici figli, il 1 nov. 1867 da Giacomo, geometra impiegato nell'I.R. Archivio delle mappe catastali, e da Emilia Morovich.
Tutta la famiglia [...] finire dell'Ottocento, quando il M. iniziò la sua attività di studioso, negli studi letterari dominava la corrente storico-positivista. Di qui forse la presenza nella fase iniziale di un criterio di scissione assoluta dell'arte dalla morale, che egli ...
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Poeta e pensatore tedesco (Marbach, Württemberg, 1759 - Weimar 1805). Figlio di un medico militare, seguì il padre nei continui cambiamenti di residenza, finché (1773), per iniziativa del duca del Württemberg, [...] , a seconda del peso che si dette ai valori etico-nazionali ai tempi dell'idealismo liberale o del materialismo positivista. Sennonché in questa cornice di alta nobiltà del sentire, di eloquenza travolgente e categorica, con il sussidio di un ...
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BESTA, Enrico
Carlo Guido Mor
Nato a Tresivio (Sondrio) il 30 giugno 1874, da Carlo e da Francesca Guicciardi (entrambi appartenenti alla vecchia nobiltà capitaneale di Valtellina), rimase presto orfano [...] , od anche di creazione di nuovi istituti necessari per quell'ambiente. Con ciò il B. aderiva a quella corrente positivista, che mirava a spiegare i fatti storici in base alla obbiettiva esegesi documentaria; di qui, anche, la sua particolare ...
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positivista
poṡitivista agg. e s. m. e f. [der. di positivismo] (pl. m. -i). – 1. Che, o chi, segue il positivismo, come dottrina filosofica e come orientamento metodologico: un filosofo p.; i p. francesi, inglesi. Come agg., con il sign....
positivismo
poṡitivismo s. m. [dal fr. positivisme, der. di positif «positivo»]. – 1. Complesso orientamento filosofico, sorto in Francia nella prima metà del 19° secolo e poi diffusosi in tutta Europa assumendo caratteristiche diverse in...