SEGARIZZI, Arnaldo
Paolo Pellegrini
– Nato ad Avio in Val Lagarina (Trento) il 10 agosto 1872 dal medico Giuseppe e da Giuseppina Ravagni, compì i primi due anni di studi ginnasiali a Rovereto per terminarli [...] passò a Roma, quindi fu a Genova dal 1894 al 1895 e poi finalmente a Padova. Lì poté frequentare le lezioni del positivista Roberto Ardigò, del linguista Vincenzo Crescini e dei letterati Antonio Medin e Francesco Flamini. Con Flamini si laureò il 24 ...
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Huet, Francois
Huet, François
Filosofo francese (Villeau, Eure-et-Loire, 1814 - Parigi 1869). Discepolo di Bordas-Demoulin, continuò la polemica del maestro, di cui era stato collaboratore, contro Cousin [...] e il liberalismo. La proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione e l’emanazione del Sillabo (1864) misero in crisi il suo pensiero, per cui negli ultimi anni divenne razionalista (La révolution religieuse du XIXe siècle, 1867) e positivista. ...
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La polemica di Croce con Francesco De Sarlo
Cristiano Sabino
In una lettera del 22 aprile 1907, Croce informa l’amico e collaboratore Giuseppe Lombardo-Radice della sua decisione di «non dare tregua [...] però solo il ruolo e le doti organizzative di Francesco De Sarlo, ma anche la sua non riducibilità alla vecchia mentalità positivista, aspetto bene evidenziato da Giovanni Papini in una pagina del suo diario, datata 1° marzo 1900:
Si sapeva che il De ...
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Scultore (Torino 1858 - Milano 1928). A Milano, dove fu in contatto con l'ambiente della scapigliatura, frequentò l'accademia di Brera mostrando fin dai primi saggi la sua adesione al pittoricismo romantico [...] effetto statuario per una scelta di temi quotidiani, inizialmente caratterizzati dal costante riferimento al dato naturale di matrice positivista (El locch, 1881-82; La portinaia, 1883: di queste opere, come delle successive creazioni di R., esistono ...
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Psichiatria
BBruno Callieri
di Bruno Callieri
Psichiatria
sommario: 1. Natura ed esistenza in psichiatria. 2. Psichiatria clinica. 3. La psichiatria secondo le età della vita: a) psichiatria infantile [...] comprendere. D'altronde, non si può non riconoscere che, sia pure in un senso ben diverso da quello positivista, ‟la consapevole distanza dell'obiettivazione non è un tradimento esistenziale della persona malata ma è l'indispensabile condizione dell ...
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Darwinismo sociale
Tiziano Bonazzi
Introduzione
La locuzione 'darwinismo sociale' apparve negli anni ottanta dell'Ottocento per indicare l'applicazione dell'evoluzionismo allo studio delle società umane. [...] in ciò affiancati dal popolarissimo John Fiske, il cui spiritualismo indica la svolta che la cultura americana impresse al positivismo.
In Outlines of cosmic philosophy (1874) egli introdusse l'idea di un Dio immanente nelle operazioni della natura e ...
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FASOLO, Vincenzo
Antonino Terranova
Nacque a Spalato, allora sotto dominio austriaco, il 5 luglio 1885, da Michelangelo e Andreina Allujevich. Il padre insegnò chimica in varie città italiane; quando [...] e G. Giovannoni, con i quali in seguito collaborò e dai quali desunse un metodo storiografico di derivazione positivista e nel contempo una maniera progettuale visionaria, romanticamente inventiva sulla base di materiali stilistici della tradizione ...
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FEA, Pietro
Guido Fagioli Vercellone
Nacque a Torino il 26 nov. 1849, unico figlio maschio di Leonardo, bibliotecario della Camera, e di Angiola Ponzio. Visse un'infanzia felice, insieme con uno stuolo [...] G. B. Giuliani per le lettere italiane, G. Ugdulena per quelle greche, ed il prete spretato G. Tuzza, feroce anticlericale e positivista, per quelle latine.
Di questi studi il F. stesso dichiarava che "se ... non accrebbero di molto le mie cognizioni ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel corso del XIX secolo il nuovo indirizzo di ricerca inaugurato in Francia da Auguste Comte dà vita [...] francese si è ispirato più direttamente alla ricerca di Comte.
Pur segnate da specifiche differenze, le diverse correnti del positivismo condividono l’idea che la conoscenza dell’uomo, delle sue prerogative e delle sue facoltà debba basarsi sui fatti ...
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NOSEDA, Angelo
Gianfranco Petrillo
NOSEDA, Angelo. – Nacque a Como il 22 settembre 1866 da famiglia benestante. Laureatosi in giurisprudenza a Pavia, divenne amico di Filippo Turati e, come lui e altri [...] giovani intellettuali un’ideologia emancipatrice che mescolava ad aspirazioni evangeliche convinzioni darwiniane e spenceriane di deriva positivista. Mentre mieteva successi e riconoscimenti in campo professionale, si prodigò per la giustizia sociale ...
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positivista
poṡitivista agg. e s. m. e f. [der. di positivismo] (pl. m. -i). – 1. Che, o chi, segue il positivismo, come dottrina filosofica e come orientamento metodologico: un filosofo p.; i p. francesi, inglesi. Come agg., con il sign....
positivismo
poṡitivismo s. m. [dal fr. positivisme, der. di positif «positivo»]. – 1. Complesso orientamento filosofico, sorto in Francia nella prima metà del 19° secolo e poi diffusosi in tutta Europa assumendo caratteristiche diverse in...