SZILÁGYI, Sándor (Alessandro)
Giulio de Miskolczy
Storico ungherese, nato il 30 agosto 1827 a Kolozsvár (Cluj), morto il 12 gennaio 1899 a Budapest. Si laureò in giurisprudenza e negli anni 1848-49, [...] e nel 1885 l'impresa Magyar történéti életrajzok (Biografie di storia ungherese).
Fecondo rappresentante dell'indirizzo positivista della storiografia, il Sz. lasciò vaste e preziose opere, fra cui Erdélyorszag története (Storia della Transilvania ...
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VANNI, Icilio
Filosofo e giurista, nato a Città della Pieve il 20 agosto 1855, morto a Roma il 20 marzo 1903. Laureato a Perugia nel 1876, nel 1878 fu nominato professore di storia del diritto nella [...] e nel 1899 a Roma.
Nella filosofia in genere, e in quella giuridica in specie, seguì piuttosto il corrente indirizzo positivista, ma non ciecamente e con metodo empirico, ché anzi egli fu uno dei più strenui propugnatori del metodo critico. Tra ...
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CIRAOLO, Giovanni
Mario Caravale
Nacque a Reggio Calabria il 24 maggio 1873 da Antonio e da Giulia Hamnet. Compi gli studi secondari nella città natale e successivamente si trasferì a Roma, ove si iscrisse [...] , mostrandosi, in particolare, sensibile alle prospettive di ricerca in campo sociologico e psicologico che offriva la scuola positivista. Nel 1892 pubblicò a Roma il saggio Il delinquente negativo, nel quale intese analizzare il carattere del ...
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ASTURARO, Alfonso
Luciana Trentin
Nato il 17 ag. 1854 a Catanzaro, si laureò in filosofia a Pisa con F. Fiorentino. Col maestro mantenne anche in seguito stretti rapporti, collaborando intorno al 1879 [...] del movimento socialista in Italia, Firenze 1926, p. 193; G. Gentile, Le origini della filosofia contemporanea in Italia, II, I positivisti, Firenze 1957, pp. 333-35; G. Alliney, I pensatori della seconda metà del sec. XIX, Milano 1942, V. 145; L ...
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Canguilhem, Georges
Filosofo francese della medicina ed epistemologo (Castelnaudary, Aude, 1904- Marly-le-Roi, Yvelines, 1995). Dopo aver studiato presso l’École normale supérieure, fu professore all’univ. [...] delle macchine» a partire dalla struttura e dal funzionamento dell’organismo. Ancora in polemica con un’immagine cristallizzata e positivista del cartesianismo è orientato il saggio del 1955 su La formation du concept de réflex au XVIIe et XVIIIe ...
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Storico e uomo politico (Molfetta 1873 - Sorrento 1957). Iscritto al PSI, approfondì le sue riflessioni sul nesso tra socialismo e questione meridionale, criticando la tendenza al protezionismo operaio [...] 1280 al 1295 (1899), che introdusse la prospettiva socio-economica nelle ricerche sul Medioevo; i saggi di impostazione positivista sulla figura di Giuseppe Mazzini (La formazione del pensiero mazziniano, 1910; Mazzini, 1915); infine La rivoluzione ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nella seconda metà dell’Ottocento in Francia la reazione al positivismo si esprime [...] solo in ambito francese, avranno risonanza nella filosofia del Novecento.
Il mondo spirituale dell’uomo
Rispetto al paradigma positivista comtiano che riduce la realtà ai fatti naturali e ritiene che la scienza meccanicistica sia l’unica loro forma ...
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Qualsiasi dottrina che tenda alla riduzione della pluralità degli esseri a un unico principio, a un’unica sostanza. L’introduzione del termine monista nel linguaggio filosofico sembra sia dovuta a C. Wolff, [...] es., eleatismo) o moderne (per es., Spinoza). Il termine m. ha avuto poi larga fortuna nel positivismo: The monist si intitolò la rivista di orientamento positivista fondata (1888) da E.C. Hegeler e P. Carus. E. Haeckel lo ha usato per indicare la ...
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Filosofo francese (Villeau, Eure-et-Loire, 1814 - Parigi 1869). Discepolo di J.-B. Bordas-Demoulin, continuò la polemica del maestro, di cui era stato collaboratore, contro V. Cousin e la filosofia accademica. [...] e il liberalismo. La proclamazione del dogma dell'Immacolata Concezione e l'emanazione del Sillabo (1864) misero in crisi il suo pensiero, onde negli ultimi anni divenne razionalista (La révolution religieuse du XIXe siècle, 1867) e positivista. ...
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MORASSO, Mario
Piero Pieri
MORASSO, Mario (Bartolomeo). – Nacque a Genova il 21 aprile 1871, da Cesare e da Italia Gambino. Il nome Mario, con cui è noto, non figura nell’atto di nascita, dove compare [...] I, Milano 1979, pp. 60-76; G. Viazzi, Dal simbolismo al déco, Torino 1981, pp. 21-36; C. Cesa, Tardo positivismo, antipositivismo, nazionalismo, in La cultura italiana tra ’800 e ’900 e le origini del nazionalismo, Firenze 1981, pp. 69-101; F. Gaeta ...
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positivista
poṡitivista agg. e s. m. e f. [der. di positivismo] (pl. m. -i). – 1. Che, o chi, segue il positivismo, come dottrina filosofica e come orientamento metodologico: un filosofo p.; i p. francesi, inglesi. Come agg., con il sign....
positivismo
poṡitivismo s. m. [dal fr. positivisme, der. di positif «positivo»]. – 1. Complesso orientamento filosofico, sorto in Francia nella prima metà del 19° secolo e poi diffusosi in tutta Europa assumendo caratteristiche diverse in...