Immagini dalle arti figurative occidentali
Madia Milano
Il repertorio di immagini presentato in questo capitolo e il testo che lo accompagna intendono costituire una traccia per orientarsi tra le innumerevoli [...] ultimo ventennio del 19° secolo si affermano nelle arti figurative tendenze in contrasto con le posizioni di matrice positivista: esse tentano di rispondere con l'esperienza estetica al livellamento dei valori della civiltà industriale, a difesa dell ...
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Religione e società
Guido Formigoni
L’epoca della Restaurazione aveva visto all’opera su scala europea una tendenza a riscoprire i legami tra civiltà e religione, all’ombra della prevalente tradizione [...] e Ruggiero Bonghi – perché percepita come ostile all’ordine, mentre appariva incomprensibile alla Sinistra influenzata dal verbo positivista.
Le comunità ebraiche italiane che uscivano dai ghetti in cui – seppure con modalità molto varie da un ...
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Partiti e movimenti
Fulvio Cammarano
I grandi eventi politici e militari che condussero all’unificazione italiana furono il risultato dell’azione di una parte ristretta ma via via sempre più estesa [...] ed evoluzionista che – ispirandosi agli ideali del comunardo francese Benoît Malon, esule a Palermo, e del pensiero positivista – non rifiutava la lotta politica ed elettorale per il raggiungimento dei propri fini. Fu proprio su iniziativa di ...
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COSTA, Andrea
Andreina De Clementi
Nacque ad Imola il 30 nov. 1851 da Pietro Casadio e da Rosa Tozzi.
Il padre, che sposò poi in seconde nozze Teresa Selvatici, era domestico in casa Orsini; Orso Orsini [...] e precisare il suo pensiero. Egli dichiarò un'ostilità non pregiudiziale verso la politica coloniale; condivideva anzi l'enfasi positivista sulla missione della "civiltà" verso la "barbarie": o la civiltà, disse, ha il diritto di diffondersi, e però ...
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L'Eta dei Lumi: le scienze della vita. I modelli epistemologici della morfogenesi, dell'organizzazione e della finalita
Catherine Wilson
I modelli epistemologici della morfogenesi, dell'organizzazione [...] di formulare le leggi esatte che governano il regno vivente favorirono lo sviluppo di approcci filosofici di tipo positivista e sperimentale, i quali enfatizzavano una strategia graduale di contro all'elaborazione di modelli di ampio respiro. Infine ...
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SPAGNA
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Gi. La.
(España, A. T., 37-38, 39-40, 41-42, 43).
Sommario. - Nome e confini (p. 196); Struttura e morfologia (p. 197); Clima (p. 200); Idrografia (p. 201); Suoli [...] del krausismo, che fu pure la dottrina di Castelar e di Salmerón, coincide sulla fine del secolo con un ondeggiante positivismo agnostico; il quale fu, in politica, la rinunzia a ideali troppo vasti ed elevati, per tener conto delle esigenze concrete ...
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INGHILTERRA (ingl. e ted. England; fr. Angleterre; sp. Inglaterra; denominazioni che si equivalgono per il significato, che è "terra degli Angli"; in lat. Anglia; A. T., 47-48)
Roberto ALMAGIA
Pietro [...] Ch. Lyell (1830-33) e The Origin of Species del Darwin (1859), il successo della teoria dell'evoluzione e del positivismo scuotono le credenze tradizionali, ma si rifugge dal dedurre le estreme conclusioni, e si cerca invece di contemperare opposte ...
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UNGHERIA
Elio MIGLIORINI
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Pino FORTINI
Luigi CHATRIAN
Carlo DE ANGELIS
Anna Maria RATTI
Delio CANTIMORI
Carlo TAGLIAVINI
Tibor GEREVICH
Giulio de MISKOLCZY
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Ernesto [...] di Jókai. In pari tempo però il Mikszáth rappresenta anche la grande fioritura europea del realismo e quella concezione positivista del mondo che ne costituisce la base spirituale.
L'erede della popolarità del Mikszáth, Francesco Herczeg (nato nel ...
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(A. T., 59-60).
Sommario. - Geografia: Nome ed estensione (p. 602); Geologia e Morfologia (p. 602); Clima (p. 604); Idrografia (p. 604); Flora (p. 604); Fauna (p. 604); Dati sulla popolazione (p. 605); [...] . Ma proprio come i "progressisti" cèchi si valevano spesso dei più facili motivi presi in prestito alla filosofia positivista occidentale, così Vajanský e i suoi seguaci si aggrappavano ai più vecchi motivi della slavofilia reazionaria russa che ...
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Le ricerche per sapere quando fu sostituito il nome di filosofo e quindi filosofia al termine sofo (o sofista) e sofia, hanno un interesse puramente filologico, poiché quel che importa alla filosofia è [...] ragione infinita trascendente che pone al culmine della filosofia la religione, e B. Varisco (nato nel 1850) che dal positivismo, attraverso un'autocritica sempre più acuta, è pervenuto a una forma d'idealismo nella quale ha concepito l'universale ...
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positivista
poṡitivista agg. e s. m. e f. [der. di positivismo] (pl. m. -i). – 1. Che, o chi, segue il positivismo, come dottrina filosofica e come orientamento metodologico: un filosofo p.; i p. francesi, inglesi. Come agg., con il sign....
positivismo
poṡitivismo s. m. [dal fr. positivisme, der. di positif «positivo»]. – 1. Complesso orientamento filosofico, sorto in Francia nella prima metà del 19° secolo e poi diffusosi in tutta Europa assumendo caratteristiche diverse in...