L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] da Meyer-Lübke con Francesco D’Ovidio (1906).
I materiali raccolti con fervore di studi dall’attivissima cultura positivista divennero dunque via via più ricchi, mentre la linguistica si affermava come disciplina descrittiva e non normativa (come ...
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L'Eta dei Lumi: matematica. Meccanica variazionale
Helmut Pulte
Rüdiger Thiele
Meccanica variazionale
Le locuzioni 'meccanica classica' e 'meccanica newtoniana' sono, tradizionalmente, usate come sinonimi. [...] di Giano' nella fondazione della meccanica, in cui una faccia è rivolta a un empirismo moderno, quasi a volte positivista, mentre l'altra è rivolta alla metafisica tradizionale.
La scoperta indipendente di Euler del principio di minima azione
All ...
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Pubblicita e grafica
Cesare De Seta
di Cesare De Seta
Pubblicità e grafica
sommario: 1. Introduzione. 2. Le origini della pubblicità e la sua fortuna nell'Ottocento. 3. L'uso del tempo libero. 4. Guerre, [...] del progresso: dall'elettricità all'automobile
Nel secolo in cui trionfa la scienza e si afferma la cultura positivista non sorprende affatto che talune ‛magiche' novità - anzitutto la luce elettrica - siano al centro dell'attenzione pubblicitaria ...
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CASTELLI, David
Fausto Parente
Nacque a Livorno il 30 dic. 1836 da Abramo Isacco e da Rachele De Medina. Il padre, un avvocato, era figlio di Samuele Castello, figlio, a sua volta, di Abramo Isacco [...] e l’inizio di questo, in non pochi scritti di cattolici italiani ansiosi di colmare quella scissura sempre più profonda che il positivismo aveva aperto tra la scienza e la fede; e di tale travaglio spirituale il C. fu, senza dubbio, profondamente ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Il lavoro
Riccardo Del Punta
Dalla Liberazione allo Statuto dei lavoratori
All’indomani della Liberazione, a dispetto dell’urgenza del tema sociale cui rimandava, il diritto del lavoro era come un fiume [...] del sindacato, Atti delle giornate di studio AIDLaSS, Macerata (5-6 maggio 1989), Milano 1990.
M. D’Antona, L’anomalia post-positivista del diritto del lavoro e la questione del metodo, «Rivista critica di diritto privato», 1990, 1, pp. 207 e segg.
P ...
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GUARDATI (Guardato), Tommaso (Masuccio Salernitano)
Fabio De Propris
Fu uno dei tre figli di Margherita (Margaritella) Mariconda e di Loise, membro della nobile famiglia sorrentina dei Guardati, titolata [...] considerarsi un passaporto culturale con cui il Sud entrava nell'Italia unita a testa alta, al passo della modernità positivista. Giorgio Petrocchi giudicò il G. un novelliere essenzialmente comico che dava il meglio di sé nelle agili narrazioni di ...
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Elementi di politica
Carlo Galli
I problemi di Croce
Elementi di politica è la seconda parte dello scritto di Benedetto Croce Etica e politica (1931), preceduto da Frammenti di etica. Si tratta di un [...] che dopo il 1870 si levano i nemici del liberalismo – i ‘contro-ideali’ del socialismo, dell’imperialismo, del positivismo, dell’autoritarismo – nei quali Croce vede solo una polemica contingente contro le insufficienze dei liberalismi storici, ma di ...
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Croce e Gentile storici della filosofia
Gregorio Piaia
Alla luce della comune ispirazione hegeliana, congiunta all’interesse (di matrice risorgimentale) per la tradizione filosofica nazionale, l’atteggiamento [...] contemporanea in Italia, che occupa da solo il secondo volume ed è articolato in quattro libri (“I platonici”, “I positivisti”, “I neokantiani”, “Gli hegeliani”). Tale studio, apparso originariamente su «La Critica» a partire dal 1903 fino al 1914, e ...
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ORANO, Paolo
Giorgio Fabre
ORANO, Paolo. – Nacque a Roma il 15 giugno 1875 da Giuseppe Orano Suella (1841-1908) e da Maria Fiorito Berti (1845-1919), secondo di sei fratelli.
Il padre, di origine sarda, [...] , ad ind.; S. Sechi, Dopoguerra e fascismo in Sardegna, Torino 1969, ad ind.; G. Angioni, Grazia Deledda, l’antropologia positivista e la diversità della Sardegna, in Grazia Deledda nella cultura contemporanea, I, a cura di Ugo Collu, Nuoro 1992, pp ...
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SOCIOLOGIA
Raymond Boudon
Costantino Cipolla
Roberto Cipriani
Filippo Barbano
Filippo Barbano
(XXXI, p. 1019; App. III, II, p. 761; IV, III, p. 356)
Logica ed epistemologia della sociologia. - Le [...] equivoca, dal momento che il movimento positivistico è un movimento di idee complesso e il cui contenuto ha variato col tempo: il positivismo di E. Mach o quello di R. Carnap sono, per es., molto differenti da quello di A. Comte. L'idea secondo la ...
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positivista
poṡitivista agg. e s. m. e f. [der. di positivismo] (pl. m. -i). – 1. Che, o chi, segue il positivismo, come dottrina filosofica e come orientamento metodologico: un filosofo p.; i p. francesi, inglesi. Come agg., con il sign....
positivismo
poṡitivismo s. m. [dal fr. positivisme, der. di positif «positivo»]. – 1. Complesso orientamento filosofico, sorto in Francia nella prima metà del 19° secolo e poi diffusosi in tutta Europa assumendo caratteristiche diverse in...