Antropologia
Nel dibattito antropologico e sociologico contemporaneo, il termine g. ha sostituito il termine sesso per indicare la tipizzazione sociale, culturale e psicologica delle differenze tra maschi [...] tre g. dell’epica (oggettiva), della lirica (soggettiva) e del dramma (sintesi delle altre due). Un contributo importante, di stampo positivista, alla teoria dei g. è stato quello offerto da F.-V. Brunetière in L’évolution des genres dans l’histoire ...
Leggi Tutto
Modernità
David Frisby
Sebbene il concetto di m. abbia fatto la sua prima comparsa nel discorso sociologico solo alla fine del 19° sec., lo studio delle caratteristiche della struttura e dei processi [...] borghese (spesso presentato da una prospettiva esclusivamente maschile) e la natura assolutamente illusoria del progresso scientifico (positivista). Questo approccio critico, in cui sono evidenti le influenze di Hegel e di Nietzsche, impronterà le ...
Leggi Tutto
Indigenismo
Antonino Colajanni
La particolare composizione etnica e la stratificazione sociale formatesi nell'America Latina durante i cinque secoli trascorsi a partire dalla Conquista, hanno generato [...] sociale, fu di certo il brasiliano C.M. da Silva Rondon, fondatore del Servizio di protezione agli Indios. Positivista, Rondon era convinto che le popolazioni indigene avrebbero potuto facilmente convivere con il mondo moderno se solo fossero stati ...
Leggi Tutto
Costituzionalismo
Nicola Matteucci
Definizione
Con il termine 'costituzionalismo' generalmente si indica la riflessione intorno ad alcuni principî giuridici che consentono a una costituzione di assicurare [...] 'indiscussa obbedienza, perché - come si affermò poi in Germania - la legge è la legge. La teoria del positivismo giuridico di Austin eserciterà un'enorme influenza sulla scienza giuridica continentale.
Così statuti e costituzioni rappresentarono una ...
Leggi Tutto
Il paesaggio nel cinema: tre sguardi
Sandro Bernardi
Dal cinema al digitale, dal digitale al cinema
Negli ultimi anni del Novecento, l’affermazione del cinema digitale ha prodotto una svolta che quasi [...] di guardare il mondo.
In primo luogo, si può cercare di comprendere quale fine abbia fatto l’antico sguardo positivista dominatore europeo, e come affronti la scoperta dei limiti dell’uomo occidentale, tenendo presente che nelle opere dei maestri ...
Leggi Tutto
Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giuseppe Ledda
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel secolo dell’evoluzionismo darwiniano, mentre alcuni generi, quali la tragedia, l’epica [...] scientifico, in aperta parafrasi e stilizzazione dei suoi codici epistemologici e linguistici.
Ormai in epoca positivista, il genere romanzo, richiedendo la qualifica di sperimentale, sembra volersi negare come convenzionale rappresentazione della ...
Leggi Tutto
DE ROBERTO, Federico
Graziella Pulce
Nacque a Napoli il 16 genn. 1861. Il padre, Ferdinando, ufficiale di stato maggiore della piazza di Napoli, allora quarantenne, era discendente di illustre famiglia, [...] del D., e i Viceré in particolare, documentano due crisi: quella della letteratura verista e della cultura positivista da una parte e quella della borghesia postrisorgimentale dall'altra (Tedesco). In questa prospettiva il pessimismo storico, il ...
Leggi Tutto
Isteria
Silvia Vegetti Finzi
L'isteria è una forma di nevrosi caratterizzata da sintomi sensoriali e motori (accessi nervosi e convulsivi, delirio, amnesie, allucinazioni ecc.). Il termine deriva dal [...] degli adepti. Evidentemente l'isteria è divenuta un problema sociale. Come tale compare nel 19° secolo, in pieno clima positivista, quando a Morzine, piccolo centro della Savoia, scoppia una epidemia di convulsioni che dura dal 1857 al 1873 animando ...
Leggi Tutto
Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luciano Bottoni
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nella seconda metà dell’Ottocento la letteratura analizza la realtà, denunciando le [...] senza conseguenze, solo che se ne ritengano le parti più vitali. Nella sua "tipicità", l’uomo deinteriorizzato dei positivisti può anche significare la fiducia – dichiarata da Taine – nell’intelligibilità dell’esistenza. E questo motivo non sfugge ai ...
Leggi Tutto
Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Contro le previsioni kantiane, logica formale e psicologia hanno fiorenti sviluppi nell’Ottocento. [...] filosofia debba essere quello della scienza naturale. Tuttavia, con ciò Brentano non si allinea tanto all’empirismo positivista quanto ad Aristotele, alla cui metafisica e psicologia egli dedica importanti contributi giovanili, tra cui lo scritto ...
Leggi Tutto
positivista
poṡitivista agg. e s. m. e f. [der. di positivismo] (pl. m. -i). – 1. Che, o chi, segue il positivismo, come dottrina filosofica e come orientamento metodologico: un filosofo p.; i p. francesi, inglesi. Come agg., con il sign....
positivismo
poṡitivismo s. m. [dal fr. positivisme, der. di positif «positivo»]. – 1. Complesso orientamento filosofico, sorto in Francia nella prima metà del 19° secolo e poi diffusosi in tutta Europa assumendo caratteristiche diverse in...