filosofia analitica
In senso lato, ogni impostazione metodologica basata su tecniche concettuali che, pur differenziandosi a seconda dei vari campi di applicazione, s’imperniano tutte sull’analisi, concepita [...] . Ne fa fede lo slogan «Non badate al significato [di una proposizione], ma all’uso». L’incontro fra il positivismo logico e le correnti pragmatistiche statunitensi, in seguito al trasferimento negli USA di gran parte degli esponenti del movimento ...
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FALLETTI (Falletti di Villafalletto), Pio Carlo
Guido Fagioli Vercellone
Nacque a Torino il 9 apr. 1848, figlio naturale del conte di Villafalletto Francesco Giuseppe (Villafalletto, 16 febbr. 1805-Torino, [...] più stimolanti: era ancora vivo G. Capponi, I. Del Lungo si batteva "contro le esagerazioni della critica tedesca" e il positivismo del Villari sembrava foriero di grandi cose. A questo ultimo il F. si legò subito strettamente, e i due resteranno in ...
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RAYPER, Ernesto
Silvestra Bietoletti
RAYPER, Ernesto. – Nacque a Genova il 1° novembre 1840 da Giuseppe, agiato imprenditore, e da Angela Prato.
Compiute le scuole elementari presso l’istituto dei padri [...] come si ricava dai suoi taccuini, su cui, alternati a rapidi appunti di vedute, egli rappresentò, con atteggiamento positivista, in disegni drammatici e crudi a un tempo, l’organo malato e sempre più distrutto. Consapevole dell’ineluttabilità della ...
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BARILLI, Giuseppe (pseudon. Quirico Filopanti)
Luigi Lotti
Nato il 20 apr. 1812 alla Riccardina di Budrio, nel Bolognese, da padre falegname, studiò a Bologna nel seminario arcivescovile e successivamente [...] il rigetto del darwinismo - ne fecero una voce singolarmente eccentrica nel mondo radicale dell'epoca, profondamente laico e positivista. Tuttavia il B., pur senza aver avuto mai rilevanza politica, fu uno degli esponenti più noti del "radicalismo ...
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MANZOTTI, Luigi
Claudia Celi
Nacque a Milano il 2 febbr. 1835 da Innocente e da Giovanna Gini. Studiò con G. Bocci, al tempo insegnante di mimica presso la scuola del teatro alla Scala, ed esordì sulle [...] a essere riproposta sulle scene, già mostrava i primi segni di declino: l'altisonante retorica e l'incrollabile fede positivista apparirono nel tempo sempre più ingenue e incapaci di cogliere una realtà italiana ben più complessa e ricca di ...
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astrologia
Ricerca che presume di determinare i vari influssi degli astri sul mondo terreno e, in base a essi, prevedere avvenimenti futuri o dare spiegazione di fatti passati.
Libertà e determinismo [...] copernicana non soppiantò l’a. che continuò a vivere ben oltre Copernico fino al sec. 18°. Respinta durante il periodo positivista, nel 20° sec. l’a. ha trovato nuova vita in un legame tra segni planetari e archetipi nella teoria junghiana ...
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PECILE, Gabriele Luigi
Liliana Cargnelutti
– Nacque a Fagagna, presso Udine, l’11 novembre 1826, figlio postumo di Domenico e di Rosa Madonizza. Battezzato con il nome di Luigi Mario, fu educato dallo [...] liberale (1866-1919), ibid. 1979, pp. 353-357 (con indicazione degli interventi di Pecile alla Camera dei deputati); Id., G.L. P. (liberale positivista), in Fagagna. Uomini e terra, a cura di C.G. Mor, Fagagna [1984], pp. 259-265; P. Ferraris, G.L. P ...
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La Massoneria
Fulvio Conti
Le origini della moderna Massoneria speculativa risalgono al 1717, quando le logge inglesi si riunirono a Londra per dar vita a un’istituzione comune, la Gran loggia, sorta [...] affiorarono però nuove correnti spiritualiste e gruppi teosofici, che esprimevano un moto di repulsione verso il razionalismo positivista imperante nel periodo precedente e verso la degenerazione di un certo modo d’intendere l’esperienza massonica ...
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Virtù eminentemente sociale che consiste nella volontà di riconoscere e rispettare i diritti altrui attribuendo a ciascuno ciò che gli è dovuto secondo la ragione e la legge. In altre accezioni, il potere [...] l’uguale diritto negli altri. Nel 20° sec. si sono svilup;pate posizioni o di reazione a tale concezione positivista, con il ritorno a formulazioni kantiane o idealistiche, o di rinuncia a una definizione filosofica di g., identificata talvolta ...
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Stato dell’Europa settentrionale, affacciato per breve tratto sul Mar Baltico (dov’è il porto di Klaipėda). Confina a N con la Lettonia, a E con la Bielorussia, a S con la Russia (oblast′ di Kaliningrad) [...] , si distinsero una tendenza patriottico-religiosa e liberale intorno alla rivista Aušrà («Aurora», 1883-86) e una tendenza positivista-realista, di sinistra, legata a Varpas («La Campana», 1889-1905). I seguaci della prima corrente erano guidati dal ...
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positivista
poṡitivista agg. e s. m. e f. [der. di positivismo] (pl. m. -i). – 1. Che, o chi, segue il positivismo, come dottrina filosofica e come orientamento metodologico: un filosofo p.; i p. francesi, inglesi. Come agg., con il sign....
positivismo
poṡitivismo s. m. [dal fr. positivisme, der. di positif «positivo»]. – 1. Complesso orientamento filosofico, sorto in Francia nella prima metà del 19° secolo e poi diffusosi in tutta Europa assumendo caratteristiche diverse in...