Alessandra Gianelli
Abstract
La cd. consuetudine internazionale presenta natura sostanzialmente diversa dalla fonte prevista nel diritto interno con lo stesso nome. Differente è la base sociale che [...] ed in particolare dell’elemento soggettivo si è molto dibattuto e si dibatte tuttora. La dottrina positivista considerava infelice la formulazione dell’art. 38, perché poco conforme alla riconduzione della consuetudine internazionale ad ...
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Federico Lenzerini
Abstract
Nel diritto internazionale contemporaneo il principio del patrimonio comune dell’umanità si è affermato nell’ambito della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del [...] of Mankind in International Law, The Hague/Boston/London, 1998), mentre altri, abbracciando un approccio marcatamente positivista, reputano che esso assuma validità giuridica – emancipandosi da uno stato di ‘utopia’ – grazie alla prassi pattizia ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Renzo De Felice
Renato Moro
Renzo De Felice è stato uno dei protagonisti della storiografia italiana del dopoguerra, il principale storico del fascismo italiano, e di Benito Mussolini in particolare [...] moralistica e militante di una «storia in chiave ideologica e politica, senza problemi e senza dubbi», quella positivista di «una storia solo documentaria, senza un vero sforzo di ripensamento critico» (Hitler come Robespierre, «Il Giornale ...
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La lingua di Gentile
Diego Femia
Fabrizia Giuliani
Gentile filosofo del linguaggio?
Si può parlare di Gentile filosofo del linguaggio? O quantomeno di una teoria linguistica riconoscibile all’interno [...] di considerazione. Occorre cogliere invece le indicazioni che quei pensieri sparsi contengono: il rifiuto per l’approccio positivista, la decisa negazione di teorie fondate sullo studio delle partizioni – grammatiche e vocabolari – e l’altrettanto ...
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Arianna Visconti
Abstract
Dopo una breve introduzione all’evoluzione storica e ai tratti generali del movimento “Law and Literature”, nella sua dimensione sia internazionale sia nazionale, il presente [...] Sansone, A., Diritto e letteratura, cit.), talora – e specialmente in ambito penalistico – con curiose commistioni tra scientismo positivista dominante all’inizio del XX secolo e nostalgia per i classici (cfr. ad es. Levi, A., Delitto e pena ...
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Violenza
Camilla Pagani
Francesco Robustelli
La violenza è la tendenza abituale a usare la forza fisica o psicologica al fine di imporre la propria volontà. Dalla violenza intesa come forma estrema [...] umana è venuto dai cosiddetti modelli energetici del sistema nervoso. Si tratta di costruzioni teoriche sorte in epoca positivista che hanno mutuato dalla fisica i loro concetti fondamentali. Quantunque diversi nei vari autori, questi modelli hanno ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Francesco Stella
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La letteratura e la psicanalisi hanno preso coscienza nel corso del Novecento di muoversi [...] del 1890 Principles of Psychology, a dimostrare che le intuizioni di Freud affondano le proprie radici nella cultura positivista dell’epoca.
Nonostante entrambi i procedimenti fungano da espediente per mettere il lettore a contatto con la coscienza ...
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CICCONE, Antonio
Luigi Agnello
Nato a Saviano (Napoli) il 7 febbr. 1808 da Nicola e Nicoletta Faiello, compì gli studi secondari nel seminario di Nola e quelli superiori nel collegio medico-cerusico [...] ad armonizzare le contraddizioni reali più stridenti, che nel C. riceveva una doppia spinta dall'organicisino del clima positivista e della sua formazione medica, come attestano ribadite analogie metodologiche tra economia e biologia (si veda, per ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Alessandra Acconci
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Già alla fine del Settecento l’istituzione museale acquista il suo moderno ruolo [...] ” (Haskell, 1987) e di fatto la presa di coscienza storicista, il culto per il bello e il buon gusto, l’amore positivista per la scienza e per la tecnica e lo slancio industriale creano le condizioni favorevoli alla fioritura della vasta gamma di ...
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Dal punto di vista linguistico il fascismo riveste grande interesse, perché il regime si propose di disciplinare l’intero repertorio linguistico italiano, non limitandosi al controllo della lingua nazionale [...] della scienza glottologica: quest’ultima negli anni ’20 del Novecento prende le distanze sia dai metodi di marca positivista, sentiti come inadeguati e astratti, sia dal crocianesimo, che considerava l’esperienza linguistica unica e irripetibile. I ...
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positivista
poṡitivista agg. e s. m. e f. [der. di positivismo] (pl. m. -i). – 1. Che, o chi, segue il positivismo, come dottrina filosofica e come orientamento metodologico: un filosofo p.; i p. francesi, inglesi. Come agg., con il sign....
positivismo
poṡitivismo s. m. [dal fr. positivisme, der. di positif «positivo»]. – 1. Complesso orientamento filosofico, sorto in Francia nella prima metà del 19° secolo e poi diffusosi in tutta Europa assumendo caratteristiche diverse in...