Poligrafo inglese (Londra 1831 - Bath 1923). Sostenitore delle teorie di A. Comte, fondatore della Posit ivist Review (1892) e presidente del Comitato positivista inglese (1880-1905). Svolse in gioventù [...] grande attività a favore delle classi lavoratrici ed è considerato l'ispiratore della legislazione in materia di Trade Unions dal 1868 al 1906. Accanto a opere filosofiche e politiche (Introduction to ...
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Filosofo e sociologo tedesco (Berlino 1833 - Nowawes, Berlino, 1921); insegnò come libero docente filosofia ed economia all'univ. di Berlino (1864-77). Positivista e orientato nel senso di un ottimismo [...] evoluzionistico, considerò compito proprio della filosofia l'indagine delle leggi governanti i rapporti sociali. Persuaso che non la struttura economica fosse causa dello sfruttamento del lavoro, bensì ...
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Letterato (Spinazzola 1827 - Napoli 1892); si formò alla scuola di F. De Sanctis, ma presto passò agli studî storici, formulando una teoria, di chiara derivazione positivista, per la quale il popolo italiano, [...] come tutti i popoli neolatini, avrebbe inevitabilmente conosciuto l'estrema distruzione; queste idee ribadì successivamente nella prefazione agli Studi critici (1877). La sua opera più sicura rimane peraltro ...
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altruismo/egoismo
Il termine altruismo fu coniato da Comte per indicare la morale propria del positivismo, ispirata alla massima «vivere per gli altri» (Catechismo positivista, 1852). La nuova parola, [...] , ecc.) vennero tuttavia soppiantati dall’a. comtiano, che fu rapidamente adottato dagli studiosi: il massimo esponente del positivismo evoluzionistico, Spencer, lo fece suo, ma sostenne che l’antitesi a./e. era destinata a essere superata, giacché ...
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Toniolo, Giuseppe
Economista (Treviso 1845 - Pisa 1918). Docente di economia presso le università di Venezia, Modena e Pisa, fu sempre critico nei confronti delle tradizioni positivista, utilitarista [...] e individualista, che egli respinse con forza in nome di un diverso approccio, etico e cristianamente fondato. Il suo Trattato di economia sociale (3 voll., 1908-21) è un classico del pensiero economico ...
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Giurista (Lipsia 1868 - Obergrainau, Baviera, 1946), prof. di diritto internazionale nelle univ. di Lipsia (1899-1900), Tubinga (1900-09), Kiel (1909-13), Berlino (dal 1913). Di formazione positivista [...] e statalista, T. concepiva il diritto internazionale come il prodotto di una "volontà collettiva degli stati". Il ruolo di fonte fondamentale di produzione giuridica internazionale era di conseguenza attribuito ...
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ARDIGÒ, Achille
Roberto Cipriani
La formazione
Nacque a San Daniele del Friuli (provincia di Udine) il 1° marzo 1921. Il padre, Mario, era nipote del filosofo positivista, dapprima prete e poi ateo, [...] Roberto Ardigò (1828-1920). La madre, Adelaide Bertazzoni, era originaria di Gonzaga (Mantova).
Achille era il primogenito. Dopo di lui anche i fratelli Annibale e Aristide e le sorelle Luisa e Francesca ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Ordini religiosi e scienza
Federica Favino
Lo studio della scienza negli ordini religiosi in età moderna è stato a lungo trascurato. La storiografia di matrice illuminista e positivista, che ha contribuito [...] a forgiare la nostra identità nazionale, ha misconosciuto la partecipazione all’attività scientifica degli ordini, in quanto articolazioni di un’astratta ma compatta entità nota come Chiesa controriformistica ...
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TAROZZI, Giuseppe
Renato LAZZARINI
Filosofo, fratello di Giulio, nato a Torino il 24 marzo 1866. Professore di filosofia morale a Palermo (1902) e Bologna (1906-36).
Il T. è positivista più come metodo [...] gli ostacoli a una metafisica nuova, fuori però dalla soluzione immanentistica, idealistica, dialettica. Centro di questo nuovo positivismo è lo studio del fatto singolo, volitivo, per cui noi ci affranchiamo dal determinismo universale. Fuori della ...
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Scrittore francese (Saint-Brieuc, Bretagna, 1838 - Parigi 1889). Spirito geniale e bizzarro, amico di Baudelaire e di Wagner, idealista e cattolico, si staccò nettamente dall'ambiente letterario contemporaneo, [...] rivoluzionario e positivista. Le sue prime opere (Premières poésies, 1859; il romanzo teosofico Isis, 1862; ecc.) non uscirono da una stretta cerchia d'amici; conquistò a fatica, e tra le angustie della povertà, una certa rinomanza con i Contes ...
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positivista
poṡitivista agg. e s. m. e f. [der. di positivismo] (pl. m. -i). – 1. Che, o chi, segue il positivismo, come dottrina filosofica e come orientamento metodologico: un filosofo p.; i p. francesi, inglesi. Come agg., con il sign....
positivismo
poṡitivismo s. m. [dal fr. positivisme, der. di positif «positivo»]. – 1. Complesso orientamento filosofico, sorto in Francia nella prima metà del 19° secolo e poi diffusosi in tutta Europa assumendo caratteristiche diverse in...