Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Guglielmo Ferrero
Lorella Cedroni
Studioso di notorietà internazionale, Guglielmo Ferrero si impose dapprima come giornalista politico e successivamente come storico, dopo la pubblicazione di Grandezza [...] come categoria interpretativa di una fase dell’evoluzione sociale verso la modernità.
La stessa impostazione, di stampo prettamente positivista, si riscontra ne I simboli, nel saggio Un sociologo arabo nel secolo XIV: Ibn Kaldoun («La riforma sociale ...
Leggi Tutto
GIACHERY, Carlo (Carlo Napoleone Luca)
Fabio Cosentino
Figlio di Luigi e di Paola Cerchi, nacque a Padova il 28 giugno 1812. Nel 1818 la famiglia si trasferì a Palermo dove prese in gestione l'hôtel [...] storici siciliani avviati da D. Lo Faso di Pietrasanta, duca di Serradifalco, secondo i metodi della storiografia artistica positivista.
La necessità di compenetrare arte e tecnica, storia e progetto, tradizione e innovazione fu alla base di tutta ...
Leggi Tutto
SIGHELE, Scipio
Maria Pia Bigaran
SIGHELE, Scipio. – Nacque a Brescia il 24 giugno 1868 da Gualtiero e da Angelica Pedrotti.
La famiglia era di origine trentina, un’appartenenza risalente al capostipite [...] di studioso e pubblicista si sviluppò subito, collocandosi pienamente nel vivace dibattito che animava il mondo della cultura positivista incrinata da nuovi, irrazionali fermenti; si trattò di un dibattito che vide gli intellettuali europei, e ...
Leggi Tutto
MARESCA, Mariano
Ignazio Volpicelli
– Nacque a Piano di Sorrento il 23 maggio 1884 da Pasquale e da Angela De Gennaro. Nel 1912 si laureò in filosofia all’Università di Napoli, dove fu allievo di F. [...] correnti della pedagogia contemporanea, ibid. 1920.
Decisamente critico nei confronti dello scientismo pedagogico di ispirazione positivista e contemporaneamente risoluto nel denunciare i limiti dell’idealismo pedagogico, in particolare della totale ...
Leggi Tutto
NACCARI, Andrea
Giovanni Paoloni
– Nacque a Padova il 12 agosto 1841 da Giuseppe, possidente, e da Luigia Saggini.
Studiò a Padova, dove frequentò i corsi di matematica dal 1858 al 1861 e si laureò [...] . Nel 1881 fu incaricato di tenere il discorso inaugurale dell’anno accademico, in cui volle illustrare, con spirito positivista, le nuove potenzialità della scienza (Delle opinioni popolari intorno alla scienza, in Annuario dell’Università di Torino ...
Leggi Tutto
RODENWALDT, Gerhart
U. Hausmann
Archeologo, nato a Berlino il 16 ottobre1886, morto a Berlino il 27 aprile 1945.
Dopo aver studiato archeologia classica, filologia e storia dell'arte nelle università [...] per esempio quella cretese o quella greco-arcaica. Si potrebbe del pari definire il R. come l'ultimo seguace del positivismo nell'archeologia; già la sua provenienza dalla scuola di C. Robert ci consente di considerarlo tale, lungi naturalmente da ...
Leggi Tutto
DE DOMINICIS, Saverio Francesco
Franco Cambi
Nato a Buonalbergo (Benevento) il 22 marzo 1845 da Vincenzo e Nicoletta Marinari, seguì gli studi liceali nel capoluogo e nel 1864 si iscrisse, come allievo [...] nella filosofia moderna, ibid. 1874).
Se il D. riconosceva a Comte di essere stato il fondatore della "filosofia positivista", di aver colto la funzione centrale assunta dalla scienza nel mondo moderno, di averla separata dalla metafisica e di ...
Leggi Tutto
BERTANA, Emilio
Giovanni Ponte
Nato a Monselice il 25 giugno 1860, si laureò a Padova nel 1883 in lettere e filosofia. Insegnò lettere italiane nei licei classici di Sondrio (1885-1886), di Como (1886-1890), [...] alla Mirra, alle liriche, in cui vide meglio rivelarsi la tempestosa natura e realizzarsi la vocazione poetica dell'Astigiano.
Positivista per esigenza di chiarezza logica e di concretezza, il B., nell'ultimo scorcio della sua vita, durante la guerra ...
Leggi Tutto
DE SANCTIS, Gaetano
Piero Treves
Terzogenito d'Ignazio e di Maria Orlandini, nacque a Roma il 15 ott. 1870, in una famiglia che aveva rifiutato di riconoscere, e fu costante nel non volere mai riconoscere, [...] dal D. peraltro non mai condivise) per l'insegnamento del marxista Antonio Labriola, si ritrovarono ubbidienti discepoli del "positivista", e sostanzialmente anticattolico, K. J. Beloch.
Il Beloch, infatti, dava loro non solo una disciplina di lavoro ...
Leggi Tutto
La letteratura dell’Italia unita
Enrico Ghidetti
Il primo e più significativo dei libri di memorie che l’Italia del Risorgimento consegnò all’Italia unita, I miei ricordi di Massimo d’Azeglio, si deve [...] che la letteratura postunitaria si porterà dietro ancora per almeno un decennio, fino al salutare incontro con la cultura positivista e la letteratura naturalista che in quella affonda le sue radici.
L’Atene d’Italia
Fino dal 1861 d’Azeglio ...
Leggi Tutto
positivista
poṡitivista agg. e s. m. e f. [der. di positivismo] (pl. m. -i). – 1. Che, o chi, segue il positivismo, come dottrina filosofica e come orientamento metodologico: un filosofo p.; i p. francesi, inglesi. Come agg., con il sign....
positivismo
poṡitivismo s. m. [dal fr. positivisme, der. di positif «positivo»]. – 1. Complesso orientamento filosofico, sorto in Francia nella prima metà del 19° secolo e poi diffusosi in tutta Europa assumendo caratteristiche diverse in...