GABELLI, Aristide
Giuseppe Sircana
Nacque a Belluno il 22 marzo 1830 da Pasquale, professore di matematica, e da Elena Varola. Compì gli studi classici a Venezia, dove nel 1848-49 prese parte, come [...] da L'uomo e le scienze morali (Milano 1869), scritto che, ancorché divulgativo, viene considerato la prima opera organica del positivismo italiano.
In esso il G. affermava che la coscienza, i sentimenti e i criteri morali non sono innati, ma si ...
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MARINELLI, Giovanni
Giandomenico Patrizi
– Nacque a Udine il 28 febbr. 1846 ultimogenito di Bartolomeo, medico di origine cadorina (era nato a Valle di Cadore), e di Anna Candotti, friulana: i tre fratelli [...] la sede universitaria italiana più appropriata per il M.: la più prestigiosa dell’epoca e la più adatta a un geografo positivista, che si legava in ciò al suo predecessore e che si sarebbe trovato a operare con un qualificato manipolo di colleghi ...
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COSTANZO, Giuseppe Aurelio
Rosa Maria Monastra
Nacque a Melilli (Siracusa) il 6 febbr. 1841, e in quelle campagne trascorse la fanciullezza accanto alla madre Maria, la cui mite immagine di analfabeta [...] è fuor di dubbio che in qualche misura egli abbia risentito dell'ambiente napoletano: basti pensare alla netta avversione allo scientismo positivista da lui ribadita più volte, sia in verso sia in prosa.
Nel 1864 dovette interrompere gli studi per il ...
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FLORIAN, Eugenio
Paolo Camponeschi
Nacque a Venezia il 25 nov. 1869 da Antonio e da Anna Veronese. Si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza dell'università di Padova e. ancora studente, fu redattore [...] anche la teoria dell'exceptio veritatis, il principio in base al quale non è punibile chi affermi il vero: il F., positivista, la coordinava con la teoria del fine. L'interprete avrebbe dovuto allora prima di tutto andare alla ricerca dell'elemento ...
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MARCATI, Guido Antonio
Angelo Gaudio
Nacque a Legnago il 13 dic. 1855, figlio di Luigia Asti e di Carlo, entrambi maestri.
Maestro nelle scuole rurali, compì le sue prime prove editoriali in Il Giovane [...] L. Capuana e P. Pasquali - ospitò molte fra le più significative voci della cultura pedagogica del tempo, di segno prevalentemente positivista (A. Angiulli, A. Pick, G. Sacchi, P. Siciliani e P. Vecchia), ed è da ricordare anche per la collaborazione ...
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SULLY-PRUDHOMME, René-François-Armand Prudhomme, detto
Diego Valeri
Scrittore francese, nato a Parigi il 16 maggio 1839, morto a Châtenay il 7 settembre 1907. Fu, sul declinare dell'Ottocento, uno dei [...] ingegnosamente il barometro, il parafulmine, la tavola pitagorica, esponendo le credenze metafisiche dei varî tempi, la dottrina positivista, la morale stoica, e perfino il problema della quadratura del circolo. Didattico ed eloquente, questo secondo ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Il marxismo dal 1945 al 1989
Francesca Izzo
Caratteri generali
Dopo la Seconda guerra mondiale, il marxismo – ovvero quell’insieme di teorie filosofiche, politiche, economiche, storiche ispirate al [...] forma a contatto con il grande dibattito sullo statuto scientifico dei saperi (Methodenstreit), culminante nella distinzione (di stampo positivista passata attraverso il raffinamento kantiano) tra giudizi di fatto e giudizi di valore, e approdò a un ...
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ORLANDO, Vittorio Emanuele. – Nacque a Palermo il 19 maggio 1860, da Camillo, avvocato appartenente a una famiglia di antiche tradizioni forensi, e da Carmela Barabbino.
Compiuti gli studi classici, si [...] può considerare il manifesto del socialismo giuridico italiano; nel 1881 arrivò nella facoltà giuridica anche il filosofo positivista Raffaele Schiattarella, che suscitò «un vero fermento di spiriti», destinato a esercitare «un forte influsso sulla ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
La storia del diritto romano
Aldo Schiavone
Viale del tramonto
La storia degli studi di diritto romano nell’Italia del Novecento è la storia di un’identità perduta, e mai ritrovata – ed è perciò, nel [...] marcatamente continuista, segnato da accentuati elementi di organicismo romantico; e poi un certo naturalismo di matrice positivista e sociologizzante, riconoscibile soprattutto nel lavoro di Bonfante (che era stato allievo diretto e privilegiato di ...
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PRAMPOLINI, Camillo Vittorio
Alberto Ferraboschi
PRAMPOLINI, Camillo Vittorio. – Nacque a Reggio Emilia il 27 aprile 1859 da Luigi Eugenio, ragioniere capo comunale, e da Maria Luigia Casali, figlia [...] a cura di P. Pombeni, Bologna 1984, pp. 160-180; S. Pivato, Il socialismo evangelico di C. P., in L’età del positivismo, a cura di P. Rossi, Bologna 1986, pp. 285-306; Gli anni della Giustizia. Mostra storico-documentaria (catal.), Reggio Emilia 1986 ...
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positivista
poṡitivista agg. e s. m. e f. [der. di positivismo] (pl. m. -i). – 1. Che, o chi, segue il positivismo, come dottrina filosofica e come orientamento metodologico: un filosofo p.; i p. francesi, inglesi. Come agg., con il sign....
positivismo
poṡitivismo s. m. [dal fr. positivisme, der. di positif «positivo»]. – 1. Complesso orientamento filosofico, sorto in Francia nella prima metà del 19° secolo e poi diffusosi in tutta Europa assumendo caratteristiche diverse in...