DE CESARE, Raffaele
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Spinazzola (Bari) l'11 nov. 1845 da Antonio, possidente, e da Teresa Mandoi.
Il padre apparteneva a famiglia molto in vista per livello culturale - il [...] , formato alcuni tra i maggiori esponenti della cultura pugliese, primi fra tutti il teorico dell'anarchismo C. Cafiero, il positivista A. Angiulli e lo storico G. Salvemini.
L'impronta che vi ricevette il D. fu profonda, soprattutto nel senso ...
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MACCHIORO, Vittorio (Raffaele Vittorio)
Antonella Parisi
Nacque a Trieste il 29 nov. 1880 da Davide, commerciante, e da Noemi Lenghi. Iscrittosi alla facoltà di lettere dell'Università di Bologna, attratto [...] (Camerino 1905).
Dal primo lavoro del M. emerge un metodo di ricerca ascrivibile a un ambito di cultura positivista, che utilizza le fonti giuridiche come base documentaria per la comprensione dei fenomeni economici e sociali. Di medesima matrice ...
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FALCHI, Antonio
Marcello Petrelli
Nacque a Sassari il 9 maggio 1879 in antica famiglia cittadina, da Giovan Battista e da Angelina Cicu.
Intrapresi gli studi universitari, si laureò nel 1901 presso [...] di Perugia, 1904). Furono anni di intensi studi storici e speculativi segnati dalla meditazione delle opere di Icilio Vanni, il positivista critico che fu sempre considerato dal F. suo grande maestro. Al Vanni il F. dedicò vari studi celebrativi e ...
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comparativo, metodo
Metodo scientifico basato sul confronto tra fenomeni analoghi appartenenti a zone spazialmente o temporalmente distinte tra loro, allo scopo sia di interpretare i fenomeni stessi [...] le fondamenta del metodo c. vero e proprio. Questo trionferà nella seconda metà del 19° sec., accompagnandosi con il positivismo che, mutuandolo dalle scienze naturali prese a modello di ogni indagine, fa del comparativismo il suo metodo ufficiale in ...
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PSICOSI (o Psicopatie; dal gr. ψυχή "anima, spirito" e πάϑος "affezione")
Giulio Moglie
Sinonimo di malattie mentali; per psicopatie si intendono, in senso clinico, le deviazioni, deformazioni e alterazioni [...] oggi, nonostante le conquiste della morfologia e psicopatologia cerebrale, esso rimane puramente un convincimento astratto tanto in senso positivista che animista), si intenda che a ogni atto mentale corrisponde un atto fisiologico, che è l'esponente ...
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DEL PEZZO, Pasquale
Franco Rossi
Appartenente ad antica e nobile famiglia napoletana, figlio di Gaetano duca di Caianello (titolo che ereditò nel 1889) e di Angelica Caracciolo dei principi di Torello, [...] lui seguito in questo settore di ricerca innestava sulla precedente tradizione scientifica gli apporti più significativi del nuovo indirizzo positivista. Tra i suoi lavori sono da ricordare: Sulle superficie dell'nno ordine immerse nello spazio di n ...
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Seurat, Georges-Pierre
Michela Santoro
Una pittura impressionista e scientifica
Dalla lettura di testi teorici sulla luce e sulla percezione, alla creazione di una tecnica e di uno stile, con il pittore [...] che anima Seurat e i suoi coetanei trova la sua ragione nel contesto storico-scientifico dell’Ottocento europeo, positivista e razionalista. Quanto gli impressionisti sono esuberanti, sonori, intuitivi, tanto Seurat, raccolto nel suo silenzio, è ...
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VARISCO, Bernardino
Pantaleo Carabellese
Filosofo. Nato a Chiari (Brescia), il 20 aprile 1850, ivi morto il 21 ottobre 1933. La famiglia, "molto religiosa e aliena da ogni setta, era italianamente patriottica". [...] Dio del sentimento ci risulta nella ragione almeno come assoluto Pensiero che è assoluto Essere.
Il V. così è fuori del positivismo, ma non per questo è senz'altro in quell'idealismo neohegeliano che ha dichiarata la ribellione e mossa la lotta e che ...
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– Primo di dieci figli, nacque a Finale nell'Emilia (Modena) il 27 gennaio 1873, da Angelo, segretario comunale, e da Amalia Stucci.
Fratello dell’appena più giovane Edmondo (1874-1912), che sarà storico [...] accademica a Siena, Parma, Pavia e Milano. Al cognato lo accomunava l’impostazione metodologica, di tipo sociologico-positivista; con lui lavorò spesso di sponda, nell’università e nell’attività politica e culturale.
La prima monografia (Le ...
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cognitivismo
Approccio allo studio della mente che considera i processi psicologici come l’elaborazione e il trattamento di simboli e informazioni, dove la mente viene rappresentata come un apparato [...] caratterizza per l’attenzione rivolta agli eventi posti tra lo stimolo e la risposta, mantenendo comunque fermo l’approccio positivista ed empirista allo studio della mente. Il cognitivismo, nelle sue varie versioni, è stato criticato per la mancanza ...
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positivista
poṡitivista agg. e s. m. e f. [der. di positivismo] (pl. m. -i). – 1. Che, o chi, segue il positivismo, come dottrina filosofica e come orientamento metodologico: un filosofo p.; i p. francesi, inglesi. Come agg., con il sign....
positivismo
poṡitivismo s. m. [dal fr. positivisme, der. di positif «positivo»]. – 1. Complesso orientamento filosofico, sorto in Francia nella prima metà del 19° secolo e poi diffusosi in tutta Europa assumendo caratteristiche diverse in...