Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Idealismo e non idealismo
Michele Ciliberto
Sulla filosofia italiana dall’inizio del 20° sec. al 1945 pesano tre pregiudizi di cui occorre liberarsi: la contrapposizione frontale tra Ottocento e Novecento, [...] ha corrispondenza sul piano storico, come dimostrano in maniera eloquente i molti studi che sono stati dedicati al positivismo nella seconda metà del secolo scorso, in una situazione culturale e anche filosofica ormai assai distante dal neoidealismo ...
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DE MARINIS, Errico
Pietro Laveglia
Nacque a Cava dei Tirreni (Salerno) il 12 ott. 1863 da Luigi e da Filomena Stendardo. Compì i primi studi nella città natale iscrivendosi poi ai corsi universitari [...] studi di giurisprudenza. Attratto particolarmente dalle scienze filosofiche, si diede a studiare le moderne correnti del positivismo.
Di tendenza radical mazziniana, il giovane D. cominciò presto a frequentare le associazioni, i circoli politici ...
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Arte e letteratura
Genericamente, la tendenza a riprodurre quanto più fedelmente possibile, nell’opera d’arte, la natura o il reale: lo scrittore tenta di vietare a sé stesso, più o meno radicalmente, [...] ’altra determinata corrente letteraria, che ebbe per esponenti principali H. de Balzac e G. Flaubert). Sotto la spinta del positivismo comtiano e del correlativo culto per le scienze esatte, il n. dà una netta e rigorosa configurazione alla tendenza ...
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Nel linguaggio filosofico e scientifico, concezione secondo la quale gli accadimenti della realtà metafisica, fisica o morale sono reciprocamente connessi in modo necessario e invariabile. In particolare [...] in meccanica quantistica.
In geografia, il paradigma deterministico si afferma nella seconda metà del 19° sec. per influenza del positivismo, ma se ne hanno segni precursori in opere di filosofi e geografi greci e di pensatori di età moderna: secondo ...
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Matematico e filosofo (Leopoli 1883 - Boston 1953), fratello di Ludwig. Professore di tecnologia in varie univ. tedesche, poi di matematica all'univ. di Berlino; con l'avvento di Hitler al potere passò [...] Wissenschaftsauffassung, 1939) M. mostra la tendenza a inserire il neopositivismo nell'arco di sviluppo del positivismo ottocentesco, pur insistendo sull'importanza dell'analisi linguistica, specie per l'indagine filosofica. Il contributo ...
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Avanzamento in senso verticale, verso gradi o stadi superiori, con implicito quindi il concetto del perfezionamento, dell’evoluzione, di una trasformazione graduale e continua dal bene al meglio, sia in [...] Lessing e I. Kant.
In parte connesso all’Illuminismo, in questa fusione di p. scientifico e p. etico, appare il positivismo. Tipico rappresentante di questo orientamento è A. Comte, che elaborò il concetto di p. nella forma della ‘legge dei tre stadi ...
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Cosmopolitismo
Massimo Mori
Definizione del concetto
Il termine 'cosmopolita' risale alla scuola cinica antica, all'interno della quale esso compare per la prima volta in Diogene di Sinope che, secondo [...] . Tuttavia lo scarso spessore concettuale della nozione di Stato fa sì che la tendenza cosmopolitica virtualmente contenuta nel positivismo non giunga a una piena espressione, poiché essa, mancando di un adeguato referente polemico, perde la funzione ...
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Filosofo e storico, nato a Senosecchia (Trieste) il 15 agosto 1896, morto a Roma il 3 agosto 1959. Suddito austriaco, allo scoppio della prima guerra mondiale riparò in Italia e partecipò da volontario, [...] la cui crisi appare ad A. determinata dal dilatarsi, verso la fine del secolo, nell'ambito della crisi del positivismo, di un irrazionalismo logico e pratico, già implicito nel movimento romantico. Nell'opera Dallo storicismo alla sociologia (Firenze ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Teorie della politica
Carlo Altini
Nonostante le prospettive teoriche che si occupano di politica in Italia diventino, nella seconda metà del Novecento, sempre più specializzate a livello accademico [...] di P. Rossi, 2005, p. V).
Questo passaggio dal diritto alla politica – cui corrisponde un passaggio di sensibilità dal positivismo giuridico al giusnaturalismo – non è ovviamente lineare e anzi prevede un quadro più ampio in cui la filosofia politica ...
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DE DOMINICIS, Saverio Francesco
Franco Cambi
Nato a Buonalbergo (Benevento) il 22 marzo 1845 da Vincenzo e Nicoletta Marinari, seguì gli studi liceali nel capoluogo e nel 1864 si iscrisse, come allievo [...] nella filosofia moderna, ibid. 1874).
Se il D. riconosceva a Comte di essere stato il fondatore della "filosofia positivista", di aver colto la funzione centrale assunta dalla scienza nel mondo moderno, di averla separata dalla metafisica e di ...
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positivismo
poṡitivismo s. m. [dal fr. positivisme, der. di positif «positivo»]. – 1. Complesso orientamento filosofico, sorto in Francia nella prima metà del 19° secolo e poi diffusosi in tutta Europa assumendo caratteristiche diverse in...
positivista
poṡitivista agg. e s. m. e f. [der. di positivismo] (pl. m. -i). – 1. Che, o chi, segue il positivismo, come dottrina filosofica e come orientamento metodologico: un filosofo p.; i p. francesi, inglesi. Come agg., con il sign....