DE MARINIS, Errico
Pietro Laveglia
Nacque a Cava dei Tirreni (Salerno) il 12 ott. 1863 da Luigi e da Filomena Stendardo. Compì i primi studi nella città natale iscrivendosi poi ai corsi universitari [...] studi di giurisprudenza. Attratto particolarmente dalle scienze filosofiche, si diede a studiare le moderne correnti del positivismo.
Di tendenza radical mazziniana, il giovane D. cominciò presto a frequentare le associazioni, i circoli politici ...
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LERDA, Giovanni
Fulvio Conti
Nacque a Fenestrelle, presso Pinerolo, il 29 sett. 1853 da Bartolomeo e Natalina Taro. All'età di tredici anni le condizioni di difficoltà in cui venne a trovarsi la famiglia [...] , antropologi che fecero della città subalpina uno fra i maggiori centri di diffusione in Italia del positivismo e del materialismo evoluzionistico. Estimatore in particolare della scuola lombrosiana, partecipò al primo congresso internazionale di ...
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BARZELLOTTI, Giacomo
Virginia Cappelletti
Nacque a Firenze il 7 luglio 1844. Conseguita la laurea, si dedicò all'insegnamento della filosofia. Ancor prima aveva cominciato a pubblicare saggi di argomento [...] rivendicava l'esigenza di porre in primo piano il problema gnoseologico e rappresentava una sorta di compromesso tra il positivismo e lo spiritualismo.
Nell'opera La morale nella filosofia positiva (Firenze 1871), in cui si esponevano criticamente le ...
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GAUDENZI, Augusto
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Nacque a Bologna il 17 maggio 1858 da Agostino e da Cornelia Pelloncini. A Roma, dove la famiglia si trasferì nel 1875 al seguito del padre, nominato capo sezione al ministero delle [...] società e legava all'evoluzione di questa lo sviluppo di quello, dall'altro si apriva alle suggestioni del positivismo giuridico e sollecitava un'analisi scientifica del diritto che prescindesse nettamente da ogni elemento agiuridico. Emblematico è ...
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Scrittore italiano (Firenze 1881 - ivi 1956). P. fu parte viva del movimento letterario, filosofico e politico, che ai primi del Novecento promosse da Firenze lo svecchiamento della cultura e della vita [...] di Gian Falco), rivista vivacemente combattiva, che divenne presto uno dei più notevoli organi di reazione al positivismo filosofico e letterario in nome dei valori dello apirito, divulgatore in Italia di contemporanei movimenti filosofici stranieri ...
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Matematico e filosofo (Leopoli 1883 - Boston 1953), fratello di Ludwig. Professore di tecnologia in varie univ. tedesche, poi di matematica all'univ. di Berlino; con l'avvento di Hitler al potere passò [...] Wissenschaftsauffassung, 1939) M. mostra la tendenza a inserire il neopositivismo nell'arco di sviluppo del positivismo ottocentesco, pur insistendo sull'importanza dell'analisi linguistica, specie per l'indagine filosofica. Il contributo ...
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Fisiologo (Boscoducale 1822 - Roma 1893). Esercitò la professione medica a Utrecht, insegnò poi a Heidelberg chimica fisiologica, anatomia comparata, fisiologia e antropologia. Abbandonata la cattedra [...] ), scritto in polemica col tentativo di J. Liebig di conciliare teologia e scienza, espressione di un positivismo materialistico ostile a qualsiasi concetto antropomorfico o teleologico, volto a sottolineare, in modo spesso dogmatico e rigidamente ...
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ENRIQUES, Federigo
Giorgio Israel
Nacque a Livorno il 5 genn. 1871 da Giacomo e da Matilde Coriat.
La famiglia si trasferi a Pisa, dove egli frequentò le scuole secondarie. Già qui manifestò la sua [...] dei rimproveri principali che l'E. muove alla scienza ottocentesca è di aver ostentato - soprattutto sotto l'influenza del positivismo - un rifiuto dei problemi posti dalla metafisica, che ha condotto ad una vera e propria forma di pusillanimità del ...
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FERRARI, Sante
Wilhelm Buttermeyer
Nacque a Padova il 12 nov. 1853, unico figlio di Antonio, oste, e di Beatrice Bettini. Dopo aver compiuto gli studi nella città natale, si laureò in filosofia il 31 [...] filosofo", sia gli "splendidi risultati" da lui raggiunti. Non fa quindi meraviglia che egli lodasse, in una recensione del discorso Idealismoe positivismo di G. Levi (apparsa in Riv. ital. di filosofia, II[1887], vol. II, 2, pp. 203 s.), lo "spirito ...
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GABRIELLI, Giorgio
Franco Cambi
Nacque a Palermo il 6 dic. 1886 da Gabriele e da Giuseppa Brancato.
La formazione professionale e culturale del G. avvenne nella Palermo degli inizi del secolo, satura [...] irrazionalismo di tipo nietzschiano, di G.A. Colozza, rappresentante di un tardo - cauto e critico - modello di positivismo pedagogico, ma in particolare di G. Gentile, che proprio a Palermo veniva maturando ed esponendo, nelle lezioni universitarie ...
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positivismo
poṡitivismo s. m. [dal fr. positivisme, der. di positif «positivo»]. – 1. Complesso orientamento filosofico, sorto in Francia nella prima metà del 19° secolo e poi diffusosi in tutta Europa assumendo caratteristiche diverse in...
positivista
poṡitivista agg. e s. m. e f. [der. di positivismo] (pl. m. -i). – 1. Che, o chi, segue il positivismo, come dottrina filosofica e come orientamento metodologico: un filosofo p.; i p. francesi, inglesi. Come agg., con il sign....