CALCATERRA, Carlo
Piero Treves
Nacque il 21 nov. 1884, da Carlo e da Carolina Giovanelli, a Premia (Novara) e, quasi per fedeltà alla sua terra, ne dedusse lo pseudonimo di Carlo da Premia, o la sigla [...] filologico-erudito, riscopriva, come fatto di storia e di cultura e non a fini pratici di antidannunzianesimo, la positività del sec. XVII).
Vissuto nella temperie della gioventù piemontese in crisi e nell'amicizia del Gozzano e dei gozzaniani ...
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RIGNANO, Eugenio Vittorio
Gaspare Polizzi
RIGNANO, Eugenio Vittorio. – Nacque a Livorno il 31 maggio 1870 da Giacomo e da Fortunata Tedesco in una famiglia di origini ebraiche.
Dopo gli studi presso [...] .
Anche al di là dell’impegno nella direzione di Scientia, Rignano cercò di ricavare una risposta alla crisi del positivismo dai suoi studi di biologia e psicologia, con l’obiettivo di individuare un elemento comune a tutti i fenomeni umani ...
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Filosofo e uomo politico tedesco (Barmen 1820 - Londra 1895). Collaboratore e amico di K. Marx, con cui scrisse Die heilige Familie (1845), Die deutsche Ideologie (post., 1932) e il Manifest der kommunistischen [...] ). La polemica contro Dühring è condotta in buona misura in termini hegeliani con riferimento agli aspetti neocritici del positivismo di Dühring. La parte costruttiva risente largamente e apertamente dell'evoluzionismo di Darwin e di Haeckel, che E ...
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Filosofia
Formulazione logicamente coerente di un insieme di definizioni, principi e leggi generali che consente di descrivere, interpretare, classificare, spiegare fenomeni di varia natura.
Le domande [...] ampiamente articolata e precisata nel corso del 20° secolo.
La prospettiva neoempirista
Secondo la concezione elaborata dai rappresentanti del positivismo logico (in particolare da R. Carnap, C.G. Hempel ed E. Nagel), una t. è un sistema di ipotesi ...
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UTILITARISMO
Delio CANTIMORI
. L'utilitarismo è la teoria che fonda la morale sull'utilità, identificando questa con quella, in quanto afferma che la vera utilità dell'individuo non può non accordarsi [...] positivistico del Bentham, dello Stuart Mill, dello Spencer, ha avuto larga eco nelle dottrine politiche, sociologiche, giuridiche del positivismo e del liberalismo nelle sue forme più tarde, legate al capitalismo e alla vita economica più che a ...
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VANNI, Icilio
Filosofo e giurista, nato a Città della Pieve il 20 agosto 1855, morto a Roma il 20 marzo 1903. Laureato a Perugia nel 1876, nel 1878 fu nominato professore di storia del diritto nella [...] e nel 1899 a Roma.
Nella filosofia in genere, e in quella giuridica in specie, seguì piuttosto il corrente indirizzo positivista, ma non ciecamente e con metodo empirico, ché anzi egli fu uno dei più strenui propugnatori del metodo critico. Tra ...
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Autorita
Augusto Del Noce
di Augusto Del Noce
Autorità
sommario: 1. Eclissi dell'idea di autorità e crisi del mondo contemporaneo. 2. Autorità e potere. 3. Autorità e rivoluzione. 4. L'Occidente e il [...] Horkheimer, 1969; tr. it., p. 75).
La negazione dell'idea di autorità coincide dunque con l'estensione massima del positivismo, e cioè con una totale resa alla fattualità. Il problema della restaurazione dell'idea di autorità sembra aver origine oggi ...
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AMENDOLA, Giovanni
Giampiero Carocci
Nacque a Napoli, da famiglia di Sarno, il 15 apr. 1882. Dopo un primo tirocinio giornalistico fatto, giovanissimo, sotto la guida di E. Arbib, l'A. prese le mosse [...] XX, e che si mosse sotto il segno dello spiritualismo e della reazione contro il positivismo. Anche l'A. unì alla battaglia culturale contro il positivismo una profonda avversione - corroborata dal suo liberismo meridionalistico - verso la democrazia ...
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MAGNAGHI, Alberto
Giandomenico Patrizi
Nacque il 2 giugno 1874 da Gerolamo e Marietta Cappa a Casale Monferrato, dove visse e compì i primi studi, fin quando la famiglia dovette trasferirsi a Udine.
Nella [...] Marinelli andava elaborando: un geografo cui si chiedeva anzitutto una solida preparazione naturalistica, in armonia con l'adesione al positivismo, di cui Marinelli era uno dei rappresentanti di spicco in Italia. Il M., dunque, fu una figura anomala ...
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Termine utilizzato per indicare le varie forme che nella storia del pensiero ha assunto la polemica contro la ragione intesa come facoltà che procede per distinzioni, definizioni e deduzioni con l’intento [...] si riconnetterà l’esistenzialismo nelle sue varie correnti) e il volontarismo di Schopenhauer; alle affermazioni del positivismo e dello scientismo l’esigenza intuizionistica (Bergson, Le Roy) e i criteri fatti valere dal pragmatismo angloamericano ...
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positivismo
poṡitivismo s. m. [dal fr. positivisme, der. di positif «positivo»]. – 1. Complesso orientamento filosofico, sorto in Francia nella prima metà del 19° secolo e poi diffusosi in tutta Europa assumendo caratteristiche diverse in...
positivista
poṡitivista agg. e s. m. e f. [der. di positivismo] (pl. m. -i). – 1. Che, o chi, segue il positivismo, come dottrina filosofica e come orientamento metodologico: un filosofo p.; i p. francesi, inglesi. Come agg., con il sign....