Rivista filosofica (Lipsia, 1930-37; L’Aia, 1938), diretta da R. Carnap e H. Reichenbach, organo del positivismo logico. Continuata come The journal of unified science (L’Aia, 1939), fu interrotta nel [...] 1940 finché, diretta da C.G. Hempel, W. Stegmüller e W.K. Essler, riprese il nome originario (Dordrecht, 1975 e seg.), divenendo una delle riviste principali della filosofia analitica ...
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Filologo (Stoccolma 1880 - ivi 1950), il più acuto studioso della nuova generazione letteraria svedese formatasi sui canoni del positivismo. Predilesse le indagini sul sec. 18º (O. Dalin; J. G. Oxenstierna; [...] E. Swedenborg). Di lui si ricordano inoltre: Upplysningstidens romantik ("Il romanticismo dell'età illuministica", 1918-20), e gli studî su A. G. Strindberg (Strindbergs dramer, 1924-26; August Strindberg, ...
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Filosofo e storico (Pescasseroli, 25 febbraio 1866 - Napoli, 20 novembre 1952). Studiò a Napoli, che divenne presto la sua dimora abituale. Scampato dal terremoto di Casamicciola (1883) in cui perdette [...] gli elementi che danno struttura alla realtà, mostrando invece che il momento negativo in una forma distinta non è altro che la positività di un altro distinto che al primo si surroga, per cui alla realtà non viene a mancare l'anelito dialettico e la ...
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Pedagogista (Bitonto 1843 - Napoli 1915); prof. di pedagogia nelle univ. di Bologna e di Napoli, cercò d'influire sul positivismo pedagogico del suo tempo, ispirandosi al pensiero herbartiano. Si occupò [...] di problemi teorici e di questioni di politica scolastica (L'insegnamento pubblico ai tempi nostri, 1881; Educazione moderna, 1884; Scritti herbartiani, 1913) ...
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Sociologo (Vienna 1870 - ivi 1931). Fondatore (1909) della Società tedesca di sociologia; il suo pensiero subì l'influenza del positivismo evoluzionistico di E. H. Haeckel. Tra le sue opere: Grundlinien [...] zu einer Kritik der Willenskraft (1905), Darwin als Lebenselement uns. modern. Kultur (1909), Höherentwicklung und Menschenökonomie: Grundlegung der Sozialbiologie (1911), Reine Vernunft und Staatsvernunft ...
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Filosofo (Fürstenwalde 1837 - Strasburgo 1885), prof. all'univ. di Strasburgo (dal 1872); fu, con F. Jodl, il principale rappresentante del positivismo tedesco della seconda metà del sec. 19º. L'opera [...] sua più notevole è: Idealismus und Positivismus (3 voll., 1879-84). Da ricordare anche l'importante saggio Kants Analogien der Erfahrung (1876) ...
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Filosofo italiano (Ferrara 1884 - Dolo, Venezia, 1940), scolaro di R. Ardigò; prof. di filosofia morale nell'univ. di Firenze. Pur partendo da posizioni positivistiche, criticò con molta finezza le schematiche [...] necessaria e una previsione condizionale. Sottopose inoltre ad approfondita analisi critica la morale naturalistica del positivismo (Presupposti formali dell'indagine etica, 1913), giungendo a formulare un soggettivismo etico di tipo assolutamente ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
La filosofia del diritto nel secondo Novecento
Carla Faralli
Decadenza dell’idealismo
La fine della Seconda guerra mondiale e la caduta del fascismo segnano una cesura netta tra la prima e la seconda [...] analitica, ma che già rivelavano i primi segni della crisi.
Nella prima Bobbio, dopo aver distinto tre aspetti del positivismo giuridico, come ideologia, come teoria del diritto e come modo di accostarsi allo studio del diritto, dichiarava la sua ...
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Filosofo e psicologo (Latisana 1867 - Casteggio 1949), prof. di filosofia teoretica nell'univ. di Pavia dal 1907 al 1937. Critico del positivismo ma insieme convinto dei limiti delle posizioni idealistiche [...] (L'idealismo moderno, 1905), studioso della filosofia kantiana (Una nuova critica dell'etica kantiana, 1915), la sua opera forse più importante può considerarsi La psicologia contemporanea (1a ed. 1899; ...
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Nato a Parigi nel 1843, divenne libero docente nell'università di Lipsia nel 1876. Dal 1877 fu professore di fisica induttiva in Zurigo, ove morì nel 1896. È il sistematico dell'empiriocriticismo, tendenza [...] estrema del positivismo, mirante a purificare il dato dell'esperienza dalle contaminazioni del pensiero speculativo e della vita pratica. Nel "concetto naturale del mondo", che se ne ottiene, sono superate secondo l'A. le difficoltà gnoseologiche del ...
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positivismo
poṡitivismo s. m. [dal fr. positivisme, der. di positif «positivo»]. – 1. Complesso orientamento filosofico, sorto in Francia nella prima metà del 19° secolo e poi diffusosi in tutta Europa assumendo caratteristiche diverse in...
positivista
poṡitivista agg. e s. m. e f. [der. di positivismo] (pl. m. -i). – 1. Che, o chi, segue il positivismo, come dottrina filosofica e come orientamento metodologico: un filosofo p.; i p. francesi, inglesi. Come agg., con il sign....