Dalla scoperta dell'Antico all'archeologia moderna
Giovanni Rizza
Premessa
L'archeologia è una scienza storica che si distingue dalle altre discipline in quanto oggetto del suo studio sono i manufatti. [...] opere d'arte fu continuato con i criteri della nuova filologia tedesca, i cui metodi rispondevano ai principi del positivismo. Su questa linea A. Furtwängler (1853-1907) tentò una sistematizzazione del metodo nella sua applicazione all'arte classica ...
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Böcklin, Arnold
Fortunato Bellonzi
Pittore e scultore (Basilea 1827 - San Domenico di Fiesole 1901), allievo dello Schirmer nell'Accademia di Düsseldorf. Nel 1847 un viaggio di studi a Bruxelles e ad [...] ha della natura appartiene infatti a quella corrente europea che si oppose, col suo sforzo di resurrezione dei miti, .al positivismo e all'immediatezza della ‛ tranche de vie '. Per intendere e rappresentare la forza tragica della natura aliena dall ...
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Meyerson, Emile
Meyerson, Émile
Filosofo polacco, naturalizzato francese (Lublino 1859 - Parigi 1933). Studiò chimica con R. Bunsen; nel 1880 si trasferì a Parigi, dove lavorò come giornalista presso [...] (in maniera più o meno completa) all’antecedente. Inoltre, in polemica con l’interpretazione della scienza tipica del positivismo, M. rileva nella ricerca scientifica un’esigenza più radicale; al di là dei tentativi di dissolvere il dato quantitativo ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Dall’Unità al 1945
Roberto Pertici
Gli studi storici nell’Italia del Risorgimento
Anche per una storia della storiografia italiana, gli anni attorno al 1860 segnano una svolta: fu con la formazione [...] alle scienze sociali e le fondava sul metodo storico: esso era perciò
un nuovo metodo, non già un nuovo sistema. […] Il positivismo è un metodo che vuol condurci a studiare i fatti, a trovare le relazioni che passano fra il nostro spirito e la ...
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Avanzamento in senso verticale, verso gradi o stadi superiori, con implicito quindi il concetto del perfezionamento, dell’evoluzione, di una trasformazione graduale e continua dal bene al meglio, sia in [...] Lessing e I. Kant.
In parte connesso all’Illuminismo, in questa fusione di p. scientifico e p. etico, appare il positivismo. Tipico rappresentante di questo orientamento è A. Comte, che elaborò il concetto di p. nella forma della ‘legge dei tre stadi ...
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stilistica Termine, diffusosi in Italia sul modello del ted. Stilistik intorno alla metà del 19° sec., con cui si indicò dapprima quell’insieme di teorizzazioni e di precetti intorno allo scrivere che [...] Croce, che dissolse il concetto di genere letterario (sopravvissuto fino al tardo positivismo: F. Brunetière) e infine il fatto che romanticismo e positivismo avevano spostato l’osservazione delle opere letterarie da un punto di vista prevalentemente ...
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Storiografo, nato a Lunéville (Meurthe-et-Moselle) il 10 ottobre 1863.
Dopo aver studiato filosofia alla Scuola normale di Parigi e pubblicato il lavoro An iure inter Scepticos Gassendus fuerit numeratus, [...] il proprio organo, muove ad un tempo contro l'apriorismo filosofico e contro le degenerazioni del positivismo; di fatto però non riesce a superare il piano positivista. Più utile e conclusiva è stata l'opera del Berr come animatore e direttore della ...
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Cosmopolitismo
Massimo Mori
Definizione del concetto
Il termine 'cosmopolita' risale alla scuola cinica antica, all'interno della quale esso compare per la prima volta in Diogene di Sinope che, secondo [...] . Tuttavia lo scarso spessore concettuale della nozione di Stato fa sì che la tendenza cosmopolitica virtualmente contenuta nel positivismo non giunga a una piena espressione, poiché essa, mancando di un adeguato referente polemico, perde la funzione ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Alessandra Acconci
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Negli studi storico-artistici, oltre alla nascita della connoisseurship, la seconda [...]
La “scienza dell’arte” tra la seconda metà dell’Ottocento e l’inizio del Novecento è intessuta di istanze diverse, tra positivismo, psicologismo e idealismo, ma non c’è dubbio che la radice e l’annuncio dei cambiamenti che segneranno l’arte del ...
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FERRARI, Sante
Wilhelm Buttermeyer
Nacque a Padova il 12 nov. 1853, unico figlio di Antonio, oste, e di Beatrice Bettini. Dopo aver compiuto gli studi nella città natale, si laureò in filosofia il 31 [...] filosofo", sia gli "splendidi risultati" da lui raggiunti. Non fa quindi meraviglia che egli lodasse, in una recensione del discorso Idealismoe positivismo di G. Levi (apparsa in Riv. ital. di filosofia, II[1887], vol. II, 2, pp. 203 s.), lo "spirito ...
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positivismo
poṡitivismo s. m. [dal fr. positivisme, der. di positif «positivo»]. – 1. Complesso orientamento filosofico, sorto in Francia nella prima metà del 19° secolo e poi diffusosi in tutta Europa assumendo caratteristiche diverse in...
positivista
poṡitivista agg. e s. m. e f. [der. di positivismo] (pl. m. -i). – 1. Che, o chi, segue il positivismo, come dottrina filosofica e come orientamento metodologico: un filosofo p.; i p. francesi, inglesi. Come agg., con il sign....