NALLINO, Carlo Alfonso
Leonardo Capezzone
– Nacque a Torino il 16 febbraio 1872 da Giovanni, professore di chimica, e dalla lombarda Giovanna Montini.
Il periodo della formazione liceale e universitaria [...] italiana, di cui Nallino fu uno dei maggiori esponenti. L’atmosfera culturale della famiglia, aperta all’influenza del positivismo, favorì l’interesse del giovane (adolescente al momento dell’occupazione di Massaua nel 1885) per la storia della ...
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SPAVENTA, Bertrando
Guido Calogero
Pensatore e storico della filosofia, nato a Bomba (Chieti) il 26 giugno 1817, morto a Napoli il 20 febbraio 1883. Scolaro, insieme col fratello Silvio (v.), nel seminario [...] naturalistico, e tende per ciò a una concezione dell'esperienza che, pur opponendosi con energia agli aspetti superficiali del positivismo, tenga conto delle esigenze concrete di quest'ultimo.
In ogni modo, come si è detto, diminuirebbe la statura ...
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VIDARI, Giovanni
Giovanni Calò
Nato a Vigevano il 3 luglio 1871, morto a Torino il 12 aprile 1934. Professore di filosofia morale nel 1902 all'università di Palermo, poi, dal 1903 al 1909, a quella [...] nella tesi dell'anima-sostanza e in un pluralismo spiritualistico implicante un centro, Dio; donde la sua opposizione così al positivismo come a ogni forma di relativismo e a ogni schietto idealismo. Alla pedagogia come all'etica il V. cercò di ...
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SOURIAU, Étienne
Vittorio STELLA
Filosofo francese, nato a Lilla il 26 aprile 1892; figlio dello studioso di estetica Paul. Già professore nelle università di Aix-en-Provence e di Lione, insegna ora [...] dem cent mille situations dramatiques (1950), Architecture et dramaturgie (1951).
Bibl.: D. Huisman, L'esthétique, Parigi 1954; G. Morpurgo Tagliabue, L'estetica francese tra il positivismo e la fenomenologia, in Rivista di estetica, II (1957), 3. ...
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BETTIOL, Giuseppe
Luciano Pettoello Mantovani
Nacque a Cervignano del Friuli (Udine) il 26 sett. 1907 da Rodolfo, ispettore scolastico dell'amministrazione asburgica, e da Leontina Pacco (Pacher). Compi [...] singoli contenuti di lotta che costellano la sua opera. Il B. stesso, del resto, era solito dire che senza il positivismo di Filippo Grispigni, contro cui aveva combattuto, il suo Diritto penale non sarebbe stato scritto; mentre un'altra vicenda che ...
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SERGI, Giuseppe.
Elisa Montanari
– Nacque a Messina il 20 marzo 1841, secondogenito di Paolo, impiegato, e di Alessandra Brigandì.
La sua infanzia fu segnata dai moti siciliani del 1848 e dalla loro [...] , fin dai primi anni Settanta, Sergi intese collocarsi. L’interesse precipuo per la psicologia mostrato dagli esponenti del positivismo italiano ed europeo era motivato dall’intenzione di annettere alla scienza naturale e sperimentale lo studio dei ...
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BRUGI, Biagio
Alessandro Coletti
Nacque a Orbetello il 13 ag. 1855 da antica famiglia di magistrati e giuristi originaria di Bruges. Nel 1875 si laureò in giurisprudenza a Pisa, dove nei corsi di diritto [...] senatore del regno.
Il B. morì a Desio il 21 maggio 1934.
Ricordiamo ancora tra le opere del B.: Il moderno positivismo e la filosofia dei giuristi romani(Urbino 1889); La scuola padovana di diritto romano nel sec. XVI (Padova 1888); Le dottrine ...
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Dialettica dell'Illuminismo (Dialektik der Aufklarung)
Dialettica dell’Illuminismo
(Dialektik der Aufklärung) Opera di M. Horkheimer e Th.W. Adorno scritta in esilio, fra il 1942 e il 1944, e pubblicata [...] la «morale». La ragione origina il mito del «progresso» e della civiltà, ma si rovescia dialetticamente in «barbarie» e positivismo, ridotta a strumento di dominio e di autoconservazione. Essa diventa criterio soggettivo di una classe domi-nante che ...
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Teologo, filosofo e storico tedesco (Aunstetten, Augusta, 1865 - Berlino 1923). Centrale nella riflessione di T. è il rapporto tra religione e storia: egli portò la speculazione teologica sul piano storicistico, [...] criticò l'interpretazione romantico-idealista del problema religioso, e confutò il risultato dell'indagine storiografica del positivismo, che riduce la fede a mera manifestazione psicologica dell'individuo umano e della collettività, influenzata dall ...
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Scrittore brasiliano, nato a Fortaleza (Ceará) nel 1848, morto a Rio de Janeiro nel 1911. Fu romanziere, critico letterario, giurista; ma i numerosi romanzi e le novelle (Miss Kate, Luigina, Il regno incantato, [...] che dominò la critica letteraria brasiliana tra il 1885 e il primo decennio del secolo XX, quando imperavano incontrastati il positivismo in filosofia, il naturalismo nell'arte narrativa e nel teatro, il parnassianismo, e, in seguito, ma meno, il ...
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positivismo
poṡitivismo s. m. [dal fr. positivisme, der. di positif «positivo»]. – 1. Complesso orientamento filosofico, sorto in Francia nella prima metà del 19° secolo e poi diffusosi in tutta Europa assumendo caratteristiche diverse in...
positivista
poṡitivista agg. e s. m. e f. [der. di positivismo] (pl. m. -i). – 1. Che, o chi, segue il positivismo, come dottrina filosofica e come orientamento metodologico: un filosofo p.; i p. francesi, inglesi. Come agg., con il sign....