Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
La filosofia del diritto nel primo Novecento
Mauro Barberis
Nella cultura italiana fra le due guerre, la filosofia del diritto acquista grande visibilità; la coltivano, occasionalmente, personaggi di [...] in senso ampio di Del Vecchio, insomma, c’era spazio per tutti: per i teorici generali giuspositivisti, per i sociologi positivisti, e anche per i filosofi giusnaturalisti come lui. Per lo stesso Del Vecchio, invece, ci fu posto nell’università ...
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Scrittore francese (Lorient 1828 - ivi 1885). Saggista, critico, apologista cristiano e narratore. Esordì con uno studio su Renan (M. Renan, l'Allemagne et l'athéisme au XIXe siècle, 1858). L'homme (1872), [...] è considerato nella vita, nella scienza e nell'arte, rimane il suo capolavoro. Negli scritti filosofici, in polemica contro il positivismo ateo, mostrò di essere, più che filosofo, uno spirito illuminato, sorretto da non comuni doti di scrittore. Tra ...
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Giurista tedesco (Lipsia 1851 - Heidelberg 1911), fra i maggiori del suo tempo. Dopo essere stato nell'amministrazione dell'Impero austriaco, fu prof. di diritto pubblico, diritto generale e diritto internazionale [...] (1889) e (dal 1890 alla morte) Heidelberg. Insieme a K. Gerber e a P. Laband, fu il massimo esponente del positivismo giuridico tedesco. L'opera che gli dette rapidamente larga fama fu il System der subjektiven öffentlichen Rechte (1892) nel quale è ...
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Disobbedienza civile
Anthony D'Amato
Introduzione
La disobbedienza civile è un caso particolare di violazione della legge. Il modo migliore per definirla è quello di distinguerla dalla protesta legale, [...] quali sono gli atti che gli individui devono o possono compiere e quali quelli che non devono o non possono compiere. Il positivismo non si esprime sul contenuto degli ordini: questi sono 'validi' come 'legge' per il fatto stesso di essere ordini che ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Elisabetta Bartoli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La corrente verista esprime l’esigenza di una maggior adesione degli scrittori alla [...] ancor più spinta ed estrema alla rappresentazione realistica, in una metodologia che nasce dal convergente sviluppo del positivismo scientifico e filosofico. Il termine naturalismo coniato da Hyppolite Taine si propone appunto di trasferire in campo ...
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Filosofo (Torino 1866 - Padova 1958), fratello di Giulio. Condirettore del giornale La letteratura (1885-1901), fondatore e direttore della rivista La gioventù italiana (1909-10), direttore della Rivista [...] (1902) e poi di filosofia teoretica all'univ. di Bologna (1906-36); socio nazionale dei Lincei (1947). Dapprima seguace del positivismo di R. Ardigò, suo maestro, se ne allontanò sempre più rivendicando il valore della libertà e della fede contro il ...
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Il diritto di ricorrere alla guerra ha costituito per secoli una manifestazione della sovranità statale. Le varie teorie sul bellum iustum che si sono succedute nelle diverse epoche storiche non ne mettevano [...] ma il carattere ‘giusto’ o ‘ingiusto’, e sono definitivamente tramontate nel 19° secolo con l’affermarsi del positivismo giuridico che, fondandosi sul diritto effettivamente osservato in una società, ha evidenziato che gli Stati consideravano sempre ...
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Storico russo (Udačnoe, Ucraina, 1863 - Pietrogrado 1919), prof. nell'univ. di Pietroburgo; dopo essersi occupato di archeologia, fu il primo a svolgere in numerosi studî un'indagine scientifica sulla [...] obloženija v moskovskom gosudarstve "L'organizzazione della tassazione diretta nello stato moscovita", 1890). Dapprima sotto l'influenza del positivismo, nel suo Metodologija istorii (1910-13) sviluppò le idee di H. Rickert sulla storiografia. ...
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STORICISMO
Carlo Antoni
. È la considerazione della storia come realtà oggettiva per sé stante, svolgentesi secondo proprie leggi. Nei riguardi dell'individuo esso si configura come determinismo, che [...] perpetuano nel corso della storia, dovuti tutti a elementari processi psichici.
Ammettendo soltanto la certezza dei "fatti", il positivismo aveva finito con l'esautorare anche il pensiero, riducendolo a mera "costruzione", a schema e a formula, che ...
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Filosofo del diritto, nato a Modena l'8 febbraio 1883, morto ivi l'8 febbraio 1950. Professore universitario dal 1921, insegnò filosofia del diritto nelle università di Camerino, Perugia, Sassari, Cagliari, [...] anni fu presidente dell'Accademia delle Scienze di Modena.
Cercò conciliare i temi psicologico-sociologici del "positivismo critico" con le esigenze tendenzialmente idealistiche del criticismo neokantiano, vedendo in alcune ispirazioni vichiane gli ...
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positivismo
poṡitivismo s. m. [dal fr. positivisme, der. di positif «positivo»]. – 1. Complesso orientamento filosofico, sorto in Francia nella prima metà del 19° secolo e poi diffusosi in tutta Europa assumendo caratteristiche diverse in...
positivista
poṡitivista agg. e s. m. e f. [der. di positivismo] (pl. m. -i). – 1. Che, o chi, segue il positivismo, come dottrina filosofica e come orientamento metodologico: un filosofo p.; i p. francesi, inglesi. Come agg., con il sign....