Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Dall’Unità al 1945
Roberto Pertici
Gli studi storici nell’Italia del Risorgimento
Anche per una storia della storiografia italiana, gli anni attorno al 1860 segnano una svolta: fu con la formazione [...] perciò
un nuovo metodo, non già un nuovo sistema. […] Il positivismo è un metodo che vuol condurci a studiare i fatti, a trovare di dar vita a
una storia che non sia ‘economica’ o ‘giuridica’ […] o altro del genere, ma ‘storia’ senza epiteti, tutta ...
Leggi Tutto
L'ETÀ CONTEMPORANEA
La prima metà dell'Ottocento. Orientamenti generali: principi e realtà Il ritorno di Pio VII a Roma, il 24 maggio 1814, fu accompagnato dal sincero entusiasmo dei Romani, tutt'altro [...] Dio della religione deve ritirarsi", affermava il ministro in senso positivista. E, dopo le declamazioni del Carducci, con l'inno religioni e debba dare a esse un trattamento giuridico diverso, con speciali privilegi alla religione riconosciuta vera ...
Leggi Tutto
Socialismo
Maurizio Degl'Innocenti
Il termine e il problema delle origini
Anche se sarebbe più corretto parlare di 'socialismi' (più che di 'socialismo') per la varietà e l'evoluzione, nel XIX e nel [...] 'socialista' e 'socialismo' passarono dal linguaggio teologico o giuridico, in relazione all'origine contrattualistica o socialis dello Stato o il socialismo in Francia (e in Belgio) al positivismo, alleato della Scienza e del Progresso. Ma esso ebbe ...
Leggi Tutto
Rivoluzione
RRoger Garaudy
di Roger Garaudy
Rivoluzione
sommario: 1. Introduzione. 2. La rivoluzione non si definisce per i mezzi che impiega: a) la rivoluzione non si definisce per la violenza; b) [...] i rapporti di proprietà (che ne sono soltanto l'espressione giuridica) dentro i quali tali forze per l'innanzi s'erano vita e le lotte della nostra storia - e un ateismo positivista. Il positivismo infatti non è soltanto il mondo senza Dio, è il mondo ...
Leggi Tutto
Religione e società
Guido Formigoni
L’epoca della Restaurazione aveva visto all’opera su scala europea una tendenza a riscoprire i legami tra civiltà e religione, all’ombra della prevalente tradizione [...] agli istituti di vita consacrata ogni forma di riconoscimento giuridico e quindi di ricchezza e influenza sociale, ma permise appariva incomprensibile alla Sinistra influenzata dal verbo positivista.
Le comunità ebraiche italiane che uscivano dai ...
Leggi Tutto
Populismo
Bruno Bongiovanni
di Bruno Bongiovanni
Populismo
Prologo in Russia
Il termine 'populismo' corrisponde alla parola russa narodničestvo, la quale, a sua volta, deriva da narod, ovverossia [...] ' era, insieme, la collettività dei cittadini (un concetto giuridico-politico che privilegia l'inclusione di tutti i soggetti della assunto dalla "classe dei colti", nell'età del positivismo maturo, davanti al fenomeno dell'irruzione delle masse ...
Leggi Tutto
Il Risorgimento e il paradigma intransigente
Ulderico Parente
Intransigenti e Risorgimento: una questione non solo politica
La questione degli intransigenti cattolici, caratteristica dell’Ottocento, [...] della fede, la cui difesa, attraverso vari istituti giuridici codificati nel sistema dell’ancien régime, si era fondo non favorì da parte dell’episcopato l’assimilazione delle positività provenienti da una cultura liberale, che si andava liberando ...
Leggi Tutto
Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Storiografia giuridica
Francesco Di Donato
Medioevo italiano: padre della storia e padrone della storiografia
Due fondamenti essenziali caratterizzano la storiografia giuridica italiana dalla sua fondazione [...] e nell’attuazione dei principi elementari della scienza dell’organizzazione.
Alleanza della storiografia giuridica con l’idealismo filosofico e persistenza del positivismo filologico
Nel clima apologetico creato dal fascismo, con la sua celebrazione ...
Leggi Tutto
BARBATO, Nicolò (Nicola)
Massimo Ganci
Nacque a Piana dei Greci (od. Piana degli Albanesi) da Giuseppe e da Antonina Mandalà il 5 ott. 1856. Piccolo centro agricolo dell'entroterra palermitano, circondato [...] , nella personalità del B., alla componente scientista e positivista una spiccata componente apostolica che rimase sempre viva e Il B. rinunciava, quíndi, a difendersi sul piano giuridico e, considerando la propria condanna un atto di legittima ...
Leggi Tutto
PESSINA, Enrico
Marco Nicola Miletti
PESSINA, Enrico. – Nato a Napoli il 7 ottobre 1828 da Raffaele (morto nel 1832) e da Carolina Pità, fu avviato agli studi umanistici dallo zio paterno Giuseppe e [...] giustizia morale e penale coincidevano) e propugnò la teoria della retribuzione giuridica, asserendo che la pena, in quanto riaffermazione del diritto, « , tuttavia, a guardare con interesse al positivismo non solo filosofico, ma anche penalistico, ...
Leggi Tutto
positivismo
poṡitivismo s. m. [dal fr. positivisme, der. di positif «positivo»]. – 1. Complesso orientamento filosofico, sorto in Francia nella prima metà del 19° secolo e poi diffusosi in tutta Europa assumendo caratteristiche diverse in...
realismo
s. m. [der. di reale2]. – 1. a. Nella filosofia scolastica, corrente e posizione teorica che, nella valutazione del problema degli universali, attribuisce una realtà oggettiva ai concetti universali (contrapp. a nominalismo e concettualismo):...