COSTANTINO II (Flavius Claudius Constantinus)
D. Faccenna
Imperatore romano.
Secondo figlio di Costantino Magno e primo dal matrimonio con Fausta (?), nato ad Arelate (Arles) nel 316 o 317. Viene nominato [...] . 116, 135 s., tavv. 46-47; S. Stucchi, Il ritratto di C. del Museo di Cividale, in Studi Goriziani, xxiii, 1950. Busto di porfido del Vaticano: R. Delbrück, op. cit., p. 136 s., tavv. 48-49, fig. 37; id., Antike Porphyrwerke, p. 103 s., tavv. 45-46 ...
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ROMA - Scultura
A. Melucco Vaccaro
A.M. D'Achille
Dal 6° secolo alla prima metà del 12°. - La produzione superstite del periodo compreso tra il sec. 6° e la metà del 12° si limita, quasi senza eccezioni, [...] quas de Graecia perduxit (Lib. Pont., I, 1886, p. 176ss.), poste dagli architetti costantiniani insieme a quattro colonne in porfido a sostenere il ciborio del sacrario dell'apostolo in S. Pietro in Vaticano e decantate da Gregorio di Tours (590-594 ...
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TEODORA (Θεοδῶρα)
R. Calza
Moglie dell'imperatore Giustiniano; nata intorno al 500 d. C. Figlia d'un orsaro dell'Ippodromo di Costantinopoli, fin da bambina entrò a far parte dell'ambiente del circo, [...] e facciate delle chiese.
Le fonti letterarie parlano di varî ritratti: una immagine dell'imperatrice era eretta sulla colonna in porfido nel cortile delle Terme di Arcadio a Costantinopoli (Procop., De aedif., i, 12) e un'altra dinanzi al Ginnasio di ...
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L'Europa tardoantica e medievale. Le regioni dell'impero bizantino. Costantinopoli
Enrico Zanini
Michael Rogers
Maria Antonietta Marino
Costantinopoli
La città (gr. Βυζάντιον, Κονσταντινούπολις; turco [...] regno di Mehmet II il palazzo fosse un deposito di marmi pregiati. Da qui provenivano sicuramente le gigantesche rotae di porfido utilizzate per la Süleymaniye (1557) i diametri delle quali, rispettivamente 2,65 m e 3,08 m, suggeriscono colonne alte ...
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GALERIO (Galerius Valerius Maximianus)
F. Panvini Rosati
Imperatore romano, nato presso Serdica nella Dacia Ripensis, da famiglia di oscura origine. Ignoto l'anno della nascita. Nominato Cesare da Diocleziano [...] e si riunisce con i capelli.
Il ritratto di G. ci è conservato in una delle erme di Salona e nei gruppi in porfido di Venezia e del Vaticano. Il tipo dei Cesari si distingue da quello degli Augusti per forme più slanciate e per una costruzione più ...
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La trasmissione nel rituale costantinopolitano
Béatrice Caseau
Costantino ha giocato un ruolo fondamentale in qualità di primo imperatore cristiano e di fondatore di Costantinopoli, città in cui è stato [...] del foro di Costantino c’era una statua di bronzo che guardava verso oriente e che si ergeva su una colonna di porfido rimarchevole; essa teneva uno scettro nella mano destra, e nella sinistra una sfera fusa in bronzo. Si diceva che fosse una statua ...
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LICINIO II (Valerius Licinianus Licinius)
G. Bermond Montanari
Figlio bastardo di Licinio I, che in seguito lo adottò.
Fu legittimato da un rescritto di Costantino. Incerta è la data di nascita che oscilla [...] II e Costanzo Il e che sia del 320 d. C. Si è voluto interpretare una statua acefala del Museo Lateranense, di porfido, con corazza e clamide, che presenta tutte le caratteristiche delle sculture costantiniane, con una immagine di L. II, eretta forse ...
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Architettura costantiniana a Costantinopoli
Alessandra Ricci
È un’impronta di imponenti presenze architettoniche quella che definirà, nelle fasi iniziali del IV secolo, la costruzione di una nuova capitale [...] pp. 255-257; per una discussione della Thyche si veda il contributo di C. Barsanti in questa stessa opera.
96 L. Faedo, I porfidi: imagines di potere, in Aurea Roma. Dalla città pagana alla città cristiana, a cura di S. Ensoli, E. La Rocca, Roma 2000 ...
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L'HOSTÉ
I. Baldassarre
Località del Belgio (Brabante), nei pressi della città di Basse Wavre, dove gli scavi condotti nel 1904 hanno messo in luce una importante villa suburbana gallo-romana, del tipo [...] con pavimenti a mosaico, di cui però non si sono conservate parti importanti. I muri di alcuni locali erano rivestiti di porfido e di altri marmi; restano anche tracce, purtroppo scarse, di pittura, di diversa qualità e finezza.
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Africa - L'Egitto dalle origini all'età romana
Rodolfo Fattovich
Sergio Pernigotti
Paola Davoli
Loretta Del Francia Barocas
Premessa
Il termine ΑἴγυπτοϚ è la traslitterazione greca dell'egiziano [...] preziosi viene da Lucano, il quale descrive la reggia di Cleopatra in Alessandria come rifulgente di rivestimenti e pavimenti di porfido, agata e onice. Non sembra che i Romani abbiano impiegato l'alabastro su grandi superfici, ma solo per parti di ...
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porfido
pòrfido s. m. [da porfiro, per dissimilazione]. – In petrografia, termine generico usato per indicare rocce eruttive filoniane (corrispondenti ai graniti o alle sieniti) o effusive paleovulcaniche (corrispondenti alle lipariti e alle...
microporfido
micropòrfido s. m. [comp. di micro- e porfido]. – In petrografia, porfido nel quale le caratteristiche strutturali sono poco o per nulla visibili macroscopicamente, per le esigue dimensioni dei fenocristalli e dei componenti la...