Filosofo (n. Foligno 1940). Prof. di filosofia del linguaggio all'univ. di Padova (1974-86) e (dal 1987) di metodologia delle scienze sociali alla LUISS. Tra i suoi scritti: K. R. Popper (1972), Teoria [...] unificata del metodo (1981), Teoria della razionalità e scienze sociali (1989), Cattolici a difesa del mercato (1995), L'agonia dei partiti politici (1999), Liberali e solidali: la tradizione del liberalismo ...
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Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento.
Definizioni
La [...] logici niente più che pratiche socialmente apprese e storicamente circoscritte, sono state spesso duramente attaccate, oltre che dal già citato Popper, da autori come D. Davidson, H. Putnam e T. Nagel, i quali hanno in qualche modo rivendicato per la ...
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spiegazione In epistemologia, lo scopo distintivo della scienza o comunque uno degli obiettivi fondamentali dell’impresa scientifica. Uno dei meriti indiscutibili del positivismo logico è l’aver elaborato [...] una teoria della s., dovuta essenzialmente a C.G. Hempel (ma rinvenibile anche in K.R. Popper e risalente, nelle linee generali, a J.S. Mill), che è tanto unificante quanto rigorosa: unificante in quanto aspira a fornire un modello unico per i vari ...
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Filosofo tedesco (n. Colonia 1921 - m. 2023); dal 1963 prof. di sociologia ed epistemologia all'univ. di Mannheim (dal 1989 prof. emerito). A. sostiene una sorta di razionalismo critico che intende riallacciarsi [...] a Kant e a Weber e soprattutto alla logica e alla metodologia di K. Popper. Di qui la sua polemica contro le correnti ermeneutiche e dialettiche e la Scuola di Francoforte. Secondo A. occorre svolgere una critica costruttiva che sappia "allacciare i ...
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Pseudonimo del filosofo e storico della scienza ungherese Imre Lipschitz (Budapest 1922 - Londra 1974). Seguì studî di matematica, fisica e filosofia, laureandosi nel 1944; ebbe un incarico ufficiale presso [...] con le tesi epistemologiche di Th. Kuhn, L. ha inoltre cercato di articolare più adeguatamente le teorie di Popper in funzione di una concezione della crescita e dello sviluppo della conoscenza scientifica non passibile delle accuse di irrazionalismo ...
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storicismo Movimento filosofico che, a partire dalla metà del 19° sec., ha posto l’accento sull’irriducibilità della conoscenza storica a leggi universali e necessarie, come quelle tipiche delle scienze [...] scopi che travalicano le azioni e gli obiettivi dei singoli individui. In quest’accezione il termine è stato applicato da Popper soprattutto alla filosofia della storia di G.H.F. Hegel e alle concezioni dialettiche del marxismo, a suo avviso basate ...
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RELATIVITÀ
Christian Moller
Tullio Regge
Eugenio Garin
Relatività di Christian Møller
sommario: 1. Introduzione e panorama storico: a) il principio di relatività speciale. Sistemi inerziali; b) relatività [...] non è né giusto né sbagliato, ma dipende dalla scelta degli orologi" (ibid., p. 185).
Neopositivisti e Carnap, Cassirer e Popper, Bergson e Meyerson, Whitehead e Russell, e il problema del tempo e della scienza in Husserl e Heidegger, e l'ansia di ...
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Movimento filosofico (anche detto positivismo logico, neoempirismo, empirismo logico) sorto, sviluppatosi ed esauritosi tra il terzo e il sesto decennio del 20° secolo.
I primi sviluppi
La data di nascita [...] linguaggio. D’altra parte acquistavano sempre più seguito gli attacchi al metodo induttivo a opera di K.R. Popper, accompagnati anche da una rivalutazione delle teorie metafisiche col riconoscimento della loro utilità per la formulazione delle teorie ...
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SOCIOLOGIA
Raymond Boudon
Costantino Cipolla
Roberto Cipriani
Filippo Barbano
Filippo Barbano
(XXXI, p. 1019; App. III, II, p. 761; IV, III, p. 356)
Logica ed epistemologia della sociologia. - Le [...] si distinguono da quelle di molti loro contemporanei.
Bibl.: W.H. Dray, Laws and explanation in history, Oxford 1957; K. Popper, The logic of scientific discovery, New York 1959 (trad. it., Torino 1970); L. Lévy-Bruhl, La mentalité primitive, Parigi ...
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Vienna
Viènna [Ted. Wien, la capitale dell'Austria] [STF] [FAF] Circolo di V.: denomin. (ted. Wiener Kreis) di un movimento neopositivistico che ebbe il suo centro a Vienna. Il primo circolo neopositivista, [...] di V. sono R. Carnap, O. Neurath, P. Frank e inoltre F. Waismann, G. Bergmann, K. Gödel, H. Feigl, K. Popper, V. Kraft, J. Schächter. Con l'occupazione hitleriana e la 2a guerra mondiale, parecchi rappresentanti di questo movimento emigrarono negli ...
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popper
〈pòpë〉 s. ingl. [prob. nel sign. di «bevanda gassata», ma anche in connessione col v. (to) pop «scoppiare, far scoppiare»] (pl. poppers 〈pòpë∫〉), usato in ital. al masch., gerg. – Nel linguaggio giovanile, fiala contenente una droga...
verificazione
verificazióne s. f. [der. di verificare]. – Forma che concorre con verifica sia nel linguaggio com. sia in quello scient. e tecn., rispetto alla quale è ormai meno frequente e ha usi più elevati e limitati: v. (o più spesso verifica)...