Dal Medioevo al primo Rinascimento: l'architettura
Ennio Concina
Vincat Athenas maritimo
terrestri Lacedemonem imperio
fide Carthaginenses
concordia ordinum Romanos
religione in Deum omnes pene populos [...] e gran loggie intorno, per commodo de' mercanti e servizio de' popoli infiniti, che in quella città, la quale è la dogana d' Ghetto Nuovo - ben antecedente la sua trasformazione in quartiere ebraico, che avverrà nel 1516 - ad opera di Costantino ...
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La società Veneziana
Giuseppe Trebbi
L'assenza di vistosi rivolgimenti sociali, il successo nel mantenere la quiete interna rappresentano uno dei principali elementi costitutivi del "mito" di Venezia. [...] , 13.604, pari a circa l'8% della popolazione censita. Scesero nettamente dopo la peste del 1576: nel Ravid, Economics and Toleration.
333. Cf. Gaetano Cozzi, Società veneziana, società ebraica, in Gli Ebrei e Venezia, secoli XIV-XVIII, a cura di Id ...
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La cultura
Gino Benzoni
Storiografia ed erudizione
All'insegna della continuità, sia pure in discesa, sia pure nella cornice dello scadimento di rilievo politico, del rimpicciolimento di prestigio [...] maestro; e, in effetti, fu pure tale, nonché docente d'ebraico e greco "nelle pubbliche scuole" - l'abate Gallicciolli che, nel sempre a vedere qualcosa di diverso - è anche favor di popolo, sin di popolino. Se i borghesi amano vedersi con Goldoni ...
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La Chiesa cattolica e le altre Chiese cristiane
Giovanni Vian
Radicali trasformazioni delle istituzioni ecclesiastiche tra il 1797 e il 1821
La fine della Repubblica aristocratica di Venezia ebbe conseguenze [...] dimensione interconfessionale (tra i promotori in città vi fu anche David Levi-Morenos, di religione ebraica), dalle attività di educazione popolare e di studio sul tema della beneficenza. La sua repentina scomparsa intorno al 1901 fu dovuta ...
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Le istituzioni della Repubblica
Mario Caravale
I "miti" di Venezia
Negli ultimi anni ampio spazio è stato dedicato dagli storici all'analisi del "mito" che vela, per ormai antica consuetudine, la [...] 1366 riguarda non gli Ebrei attivi a Venezia, bensì la comunità ebraica di Mestre. In proposito si v. anche David Jacoby, Les sembra essere la differenza con la famiglia del "popolo minuto", la quale risulta priva dell'articolazione della famiglia ...
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La demografia dei poveri. Pescatori, facchini e industrianti nella Venezia di metà Ottocento
Renzo Derosas
Tra demografia e storia sociale
Aronne S. era un povero "industriante", un manovale senza [...] ancora per la riduzione della mortalità infantile(202). Sotto questi aspetti, essi acquisirono risultati che le popolazioni non ebraiche presso le quali vivevano avrebbero raggiunto solo diversi decenni dopo. A Venezia, per esempio, fu necessario ...
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Le professioni liberali
Giuseppe Trebbi
Premessa. Il patriziato veneziano e le professioni liberali
Come ha ben osservato Carlo Maria Cipolla, uno studio sui ceti dirigenti delle città italiane del [...] 84 nel 1570. Tenendo presente il censimento del 1563, che indica una popolazione di 168.627 residenti, ci troveremmo di fronte, a quella data, dell'Inquisizione contro la cultura e i libri ebraici, a cominciare dal Talmud. A quest'epoca appartiene ...
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Il fronte interno sulle lagune: Venezia in guerra
Emilio Franzina
Il "fronte interno" sulle lagune: Venezia in guerra (1938-1943)
Luci e ombre della "grande Venezia"
Venezia sembra poter figurare [...] di morti sembra terrorizzare un po' tutti anche se la popolazione partenopea, si dice, riesce a dar prova di assoluta calma 301-322).
25. Ad esempio la schedatura del personale ebraico impiegato negli Ospedali Civili Riuniti, "compresi i medici, è ...
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Gli insediamenti fenici e punici in Africa Settentrionale
Mohamed Hassine Fantar
Introduzione
Numerosi autori greci e latini hanno trattato dei Fenici e delle loro fondazioni in Africa Settentrionale. [...] in luce alcune statue cultuali, la celebre necropoli ebraica scoperta da Delattre e molti mosaici. All'epoca cartaginese meritarono il titolo di "città libere e amiche del popolo romano".
Gli scavi hanno riguardato soprattutto la vasta necropoli ...
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Dai primi insediamenti al fenomeno urbano. Aspetti e forme dell'organizzazione del territorio
Mario Liverani
Amodio Marzocchella
Giovanni Uggeri
Giuliano Volpe
Francesca Romana Stasolla
Laurent [...] Tighrinna, dove un tempo un quartiere ebraico trogloditico aveva anche la sua sinagoga sotterranea preciso dei diversi modelli di occupazione del territorio da parte di popolazioni rurali in una zona a savana, con forme di organizzazione sociale ...
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sionismo
s. m. [der. di Siòn o Sìon (ebr. Siyyōn, gr. Σιών, lat. Sion), nome di una collina di Gerusalemme e, per estens., di Gerusalemme stessa; la parola è stata coniata, nella forma Zionismus, dallo scrittore ted. N. Birnbaum nel 1882]....
maledetto
maledétto (ant. o tosc. maladétto) agg. [part. pass. di maledire]. – 1. a. Colpito da maledizione: un uomo m. da Dio (cui spesso si aggiunge: e dagli uomini); le anime m. dell’Inferno; anche come sost.: andate via da me, maledetti,...