Nome d'arte della scultrice venezolana Marisol Escobar (Parigi 1930 - New York 2016). Dopo aver studiato a Parigi si è trasferita negli USA dove ha frequentato l'Art students league e la scuola di H. Hofmann [...] e R. Rauschenberg. Occupa un posto particolare nell'ambito della popart con le sue opere in legno, personaggi, spesso riuniti ieratica fissità e dalla pungente primitiva ironia (Famiglia, 1962, e L'Ultima cena, 1984, New York, Museum of modern art). ...
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Con sede a Madrid, è una delle maggiori collezioni mondiali private di pittura. È costituita dalle opere raccolte dalla famiglia Thyssen (industriali tedeschi operanti nel settore siderurgico) a partire [...] palazzo di Villahermosa, ristrutturato da R. Moneo (n. 1937). La raccolta, ricca di ca. 800 opere, copre quasi per intero lo svolgimento della pittura europea dal 13° al 20° sec., partendo dai primitivi italiani per arrivare alla popart. ...
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Composizione di oggetti, o parti di essi, generalmente applicati a un supporto. Primi esempi possono essere considerati i collages polimaterici cubisti; particolarmente significative furono le esperienze [...] secondo dopoguerra la tecnica dell’a. ha svolto un ruolo importante come mezzo di passaggio dall’espressionismo astratto alla Popart (R. Rauschenberg) ed è stata adottata da numerosi esponenti del Nouveau Réalisme (Arman, Spoerri) e, portata a scala ...
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Pittore svedese (San Paolo, Brasile, 1928 - Stoccolma 1976). Visse dapprima in Svezia, dove compì gli studî e svolse le sue prime attività come scrittore di teatro, poeta e giornalista, e successivamente [...] a New York, dove entrò in contatto con le più vive correnti d'avanguardia. Vicino ai modi della popart, F. se ne distaccò per una sua inesauribile vena critica e ironica, che lo spinse ad accumulare i segni più disparati dell'universo di immagini ...
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Pseudonimo del pittore spagnolo Rafael García Gómez (n. Toledo 1935). Dopo un esordio non figurativo (1955), che lo ha portato a una esaltazione dei valori di luce e di colore, si è volto a una pittura [...] acre e violenta, che aggredisce il repertorio d'immagini stereotipate della comunicazione di massa, in una versione volutamente sensazionale, beffarda e ironica, a volte cupamente drammatica, con apporti del linguaggio dell'informale e della popart. ...
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Pittore e scultore haitiano (n. Port-au-Prince 1937). Ha studiato all'Art students' league di New York (1957-60) e dal 1962 si è stabilito a Parigi. Elementi immaginarî, ereditati dalla mitologia haitiana, [...] caratterizzano le sue prime opere, collages e assemblages, sostituiti poi da scritte, oggetti di vita comune, parti del corpo umano al limite tra la popart e una nuova figurazione. ...
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visiva, poesia Nella letteratura contemporanea, genere poetico sviluppatosi dagli anni Cinquanta in seno alle neoavanguardie artistiche europee su stimolo di una radicale revisione delle restrizioni poste [...] campi semantici di ciascun apporto fondendo letteratura alta e cultura pop. Alla ricerca poetico-visiva e alle sperimentazioni verbo-visuali condotte quali poesia concreta, poesia tecnologica, narrative art, videopoesia e poesia totale, in cui segno ...
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GNOLI, Domenico
Rosalba Zuccaro
Pittore, illustratore e scenografo, nato a Roma il 3 maggio 1933, morto a New York il 17 aprile 1970. Cresciuto in un ambiente familiare di letterati e storici dell'arte, [...] ecc.) o su loro particolari ingigantiti, proponendoli in una veduta ravvicinata minuziosamente descrittiva. Solo marginalmente avvicinabile alla PopArt o all'iperrealismo o ancora a una certa concezione ottica, l'arte di G. con l'astratto isolamento ...
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LINGUAGGI VISIVI
Sebastiano Porretta
Rossella Caruso
Silvia Bordini
Ricerca e sperimentazione nel linguaggio fotografico (1945-93). − La ripresa economica e industriale seguita alla seconda guerra [...] quanto profonda sia stata la lezione di White.
Gli anni Sessanta hanno visto anche l'affermarsi di correnti artistiche come la PopArt e l'Arte Povera, in cui la fotografia gioca a vario titolo un ruolo piuttosto rilevante; si va dalle serigrafie di ...
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MANIFESTO
Arturo Carlo Quintavalle
Il m. costituisce una forma di comunicazione di massa la cui storia s'inserisce in quella più ampia e antica della divulgazione delle notizie di pubblico interesse, [...] diapason. I grandi m. di questo periodo sono pensati secondo modelli che durano ancora oggi: è la cultura da cui nasce la popart e che progetta, a New York e a Londra come si è detto, modelli che saranno poi diffusi in tutto l'Occidente.
Tradizioni ...
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pop art
〈pòp àat〉 locuz. ingl. [accorciamento di popular art], usata in ital. come s. f. – Espressione riferita inizialmente alla cultura di massa e alle sue manifestazioni, estesa quindi al movimento artistico che a queste principalmente...
pop
〈pòp〉 agg. ingl. [accorciamento di popular «popolare»], usato in ital. come agg. e s. m. – Detto di produzioni e manifestazioni artistico-culturali di vario tipo che hanno avuto una diffusione di massa a partire dagli anni ’60 del Novecento:...