Pittore (Firenze 1551 - ivi 1640). Fu allievo di Maso da San Friano; si rifece poi a fra Bartolomeo, Andrea del Sarto e Pontormo; seguì anche Santi di Tito. Fu autore di pale d'altare, nature morte e disegni, [...] opere significative per il passaggio dal tardo manierismo al Seicento. Ricordiamo: a Parigi, Madonna e santi (1579, Louvre); a Firenze, Concezione (1581, chiesa di S. Remigio) e S. Ivo protettore delle ...
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Nome con cui è noto il pittore Giovanni Battista di Iacopo de' Rossi (Firenze 1495 - Parigi 1540). Tra i maggiori esponenti, con il Pontormo e D. Beccafumi, del primo manierismo fiorentino, rivelò il suo [...] committente L. Buonafede, forse per l'eccessivo espressionismo delle figure. Le opere di questo periodo riflettono influssi del Pontormo; l'asprezza quasi brutale dei dipinti del R., animati da una carica anti-idealistica e antinaturalistica, l'uso ...
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GIOVANNI BATTISTA di Iacopo, detto il Rosso Fiorentino
Roberto Ciardi
Nacque a Firenze, nel "popolo" di S. Michele Visdomini, l'8 marzo 1494.
Dall'atto del battesimo, celebrato il giorno seguente, non [...] ), pp. 33-109; R.P. Ciardi, Il Rosso e Volterra, in Il Rosso e Volterra (catal., Volterra), Venezia 1994, pp. 17-100; Pontormo e Rosso, Atti del Convegno di Empoli e Volterra (1994), a cura di R.P. Ciardi - A. Natali, Venezia 1996; D. Franklin, Rosso ...
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TORI, Agnolo
di Cosimo
Antonio Geremicca
di Mariano, detto Bronzino. – Figlio di Cosimo di Mariano, beccaio, nacque a Monticelli, sobborgo di Firenze, il 17 novembre 1503 (Archivio dell’Opera di S. [...] I, Firenze 2011, pp. 319-332; P. Celi, «Orme, del passo tuo l’empia ruina». Su un sonetto del Bronzino in morte del Pontormo, in Storia, tradizione e critica dei testi. Per Giuliano Tanturli, a cura di I. Becherucci et al., I, Lecce 2017, pp. 65-74 ...
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GENTILESCHI LOMI, Orazio
Carlo Gamba
Pittore, nato a Pisa nel 1563 (o 1565), morto a Londra nel 1647 (o 1638). Si formò a Firenze sotto il proprio fratello Aurelio Lomi nella tradizione tecnica del [...] Pontormo e con influenza cromatica del Ligozzi. A 17 anni andò a Roma presso uno zio materno, di cui tolse il cognome. Ivi subì influenze romane e bolognesi soprattutto di Guido Reni, poi quella più potente e decisiva del Caravaggio. Si formò allora ...
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Il complesso di esperienze artistiche elaborate tra il secondo e l’ultimo decennio del 16° sec.; nato con particolare riferimento alle arti figurative e all’architettura, il termine è stato poi esteso [...] variamente come prima maniera o primo m., ‘primo anticlassicismo’, ‘sperimentalismo anticlassico’, l’esperienza fiorentina di Pontormo e Rosso e del senese D. Beccafumi; si sono messe in evidenza correnti ‘anticlassiche’ eccentriche, lontane ...
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NALDINI, Giovambattista (Giovanbattista, Giovanni Battista), detto Battista degli Innocenti. – Figlio di Matteo, calzolaio, nacque a Firenze il 3 maggio 1535 (Pilliod, 2001, pp. 77, 248, nn. 63, 64), e [...] di Ferdinando I.
Morì il 18 febbraio 1591 a Firenze, dove venne sepolto nella chiesa di S. Michele Visdomini.
Fonti e Bibl.: J. Pontormo, Diario (1554-56), a cura di E. Cecchi, Firenze 1956, pp. 45, 52, 56, 66, 79; G. Vasari, Le vite… (1568), a cura ...
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Pittore fiorentino (m. forse dopo il 1572), allievo di Ridolfo Ghirlandaio, dipinse (1570-72) nello studiolo del granduca, in Palazzo Vecchio, il Lanificio e il Sacrificio di Lavinia, pitture vive e fresche [...] che rivelano l'influsso di Andrea del Sarto, del Rosso Fiorentino e soprattutto del Pontormo. ...
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MANZUOLI, Tommaso (detto Maso da San Friano)
Sabina Brevaglieri
Nacque a Firenze il 4 nov. 1531, nella zona di porta S. Frediano da cui derivò il soprannome. Nella bottega di P.F. Foschi ricevette la [...] cifra del manierismo internazionale. Parallelamente, la Madonna con Bambino (Firenze, Uffizi) esemplata sulla perduta Madonna del libro del Pontormo, diventò una sorta di modello per il M. e la sua bottega, su cui sperimentare più evidenti ascendenze ...
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Pittore, nato circa il 1554, morto nel 1640. Scolaro di Tommaso da S. Frediano, rimase sempre molto fedele ai canoni artistici fiorentini della prima metà del sec. XVI, mostrando specialmente derivazioni [...] dirette da Andrea del Sarto e dal Pontormo. Operò soprattutto in Firenze e nella Toscana, e tra i molti suoi dipinti sono particolarmente da ricordare: S. Ivo che riceve le suppliche, nella Galleria Pitti; S. Carlo Borromeo e la famiglia Rospigliosi, ...
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manierismo
s. m. [der. di maniera]. – 1. a. Nella critica d’arte, termine con cui a partire dal sec. 17°, si è indicato, generalm. con intenzioni limitative o spregiative, l’insieme delle manifestazioni artistiche (cioè le diverse maniere)...