SCIPIONE Africano, Publio Cornelio (P. Cornelius P. f. L. n. Scipio Africanus)
Gaetano De Sanctis.
Generale romano. Nacque nel 235 a. C. di nobilissima famiglia patrizia. Il padre fu Publio Scipione, [...] si recò in Italia dove giunse in tempo per chiedere il consolato per l'anno 205. Fu eletto console insieme col ponteficemassimo P. Licinio Crasso. Si doveva sperare che S., per porre termine alla guerra, affrontasse Annibale nel Bruzio, dove questi ...
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GIULIANO (Flavius Iulianus Augustus) l'Apostata (ἀποστάτης; anche ταραβάτης "trasgressore"), imperatore
Alberto Pincherle
Figlio di Giulio Costanzo (nato dal matrimonio di Costanzo Cloro con Teodora) [...] e quasi che la crisi dell'Impero non fosse dipesa in massima parte da ragioni morali, forza di volontà e fede degli gerarchicamente ordinato sotto la direzione suprema dell'imperatore, ponteficemassimo - riprendeva sì il tentativo di Massimino Daia ...
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TRIBÙ
George MONTANDON
Vincenzo ARANGIO-RUIZ
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. Etnografia. - È un gruppo sociale di ordine semplice, i cui membri parlano un dialetto comune, hanno un unico governo semplice e agiscono insieme in [...] cioè 18. Più naturale si presenta la congettura che l'elezione sia stata storicamente preceduta da una specie di acclamazione del ponteficemassimo già designato dai suoi colleghi, e che tale uso sia nato quando le tribù erano 17: le idee sempre più ...
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Nel calendario romano (v.) si dicevano fasti ed erano contrassegnati da una F quei giorni in cui era lecito trattare affari civili o giudiziarî senza offesa della religione (sine piaculo: Varr., De lingua [...] (cfr. Serv., Ad Aen., t, 373). Quest'uso, che vigeva al tempo di Catone il Vecchio, era durato sino al tempo del ponteficemassimo P. Mucio Scevola, secondo che testimonia Cicerone in un passo del De orat., II, 12,52, dal quale si è indotto a ragione ...
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VARRONE, Marco Terenzio (M. Terentius Varro)
Plinio Fraccaro
Principe degli eruditi romani e uno dei più fecondi poligrafi dell'antichità. Nacque a Rieti nel 116 a. C. (perciò detto anche Reatinus) e [...] dii certi, il secondo sugli dii incerti, il terzo sugli dii praecipui atque selecti. Le Antichità divine, dedicate a Cesare ponteficemassimo, uscirono nel 47 a. C., le umane qualche anno prima. La materia vi era trattata sistematicamente e insieme ...
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Imperatore romano dal 10 luglio 138 al 7 marzo 161. Nacque il 19 settembre 86 in una villa presso Lanuvio da Aurelio Fulvo, senatore e console nell'89, e da Arria Fadilla; secondo l'uso invalso nel secondo [...] A. è frequentemente paragonato a Numa; fu pertanto della religione ufficiale dello stato sommamente rispettoso, e, quale ponteficemassimo, vigile e zelante custode. Temperò l'assoluto divieto della circoncisione, voluto da Adriano e causa principale ...
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. Storia Antica. - È il nome della più antica ripartizione del popolo romano ai fini politici e militari. Secondo la tradizione, ne fu autore Romolo, il quale avrebbe diviso la cittadinanza fra le tribù [...] dopo la caduta della monarchia la convocazione dei comizî a questi fini ebbe luogo non a cura dei magistrati repubblicani ma del ponteficemassimo.
Con ciò si è già detto che le curie non furono disciolte né i relativi comizî aboliti, per effetto del ...
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È un'ordinanza emessa dal magistrato, dal ponteficemassimo, più tardi dal principe, che stabilisce una certa linea di condotta obbligatoria per i cittadini. Non dunque ogni manifestazione di volontà del [...] magistrato e nemmeno il comando diretto al singolo cittadino cadono sotto il concetto di editto: questo è sempre una disposizione contenente prescrizioni generali per tutti coloro che si trovino in una ...
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ROBESPIERRE, Maximilien-François-Isidore de
Francesco Lemmi
Nato ad Arras il 6 maggio 1758, ghigliottinato a Parigi il 28 luglio 1794. Alunno modello nel collegio Louis-le-Grand dove, come poi suo fratello [...] , il Couthon e il Saint-Just. L'8 giugno 1794 la festa dell'Ente Supremo gli permise di posare a ponteficemassimo d'un rinnovamento sociale fondato sulle credenze religiose. Il regno della virtù! Il 10 fu abolita l'inviolabilità dei deputati ...
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. Presso i romani, comitium è il luogo di riunione dell'assemblea pubblica; comitia indica invece l'insieme delle suddivisioni dell'intero popolo romano (curie, centurie, tribù, e si usa perciò correttamente [...] tribù tratte a sorte, e quindi, quando le tribù erano 35, di 17 tribù, eleggevano dal sec. III il ponteficemassimo e dal 104 i membri dei quattro maggiori collegi sacerdotali.
I comizî erano l'espressione caratteristica dello stato cittadino; e ...
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massimo
màssimo agg. e s. m. [dal lat. maxĭmus, superl. di magnus «grande»]. – Grandissimo, il più grande. Funge da superlativo di grande (come il lat. maxĭmus rispetto a magnus) e si contrappone direttamente a minimo. 1. a. Si usa, quasi...
pontefice
pontéfice s. m. [dal lat. pontĭfex -fĭcis, che tradizionalmente si ritiene comp. di pons pontis «ponte» e tema di facĕre «fare»: inizialmente il termine designava forse colui che curava la costruzione del ponte sul Tevere]. – 1....