religione Divinità dei Romani e dei Latini, cui era strettamente associato il culto del focolare domestico e pubblico. Il nome della dea appare connesso con quello della greca Estia (῾Εστία, Ƒεστία), ma [...] invocata in caso di pubbliche calamità e si attribuiva grande efficacia alle preghiere delle vestali. Augusto, quando divenne ponteficemassimo (12 a.C.), fondò sul Palatino presso la sua abitazione un nuovo tempio di Vesta. Il culto pubblico della ...
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Città del Lazio, capitale della Repubblica Italiana; capoluogo di regione e città metropolitana (Comune di 1.287,4 km2 con 2.813.365 ab. nel 2021).
Il problema dell’etimologia del nome di Roma si era presentato [...] ° sec. a.C. (la lex Ogulnia ammette i plebei ai sacerdozi pubblici e dal 292 a.C. un plebeo può diventare anche ponteficemassimo).
Le vicende che portano Roma al dominio nel Lazio si riflettono anche nell’accoglimento dei culti delle città vinte; la ...
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Storia
Presso gli antichi Romani, ciascuno dei membri del collegio a carattere giuridico-sacerdotale presieduto da un p. massimo. Il termine pontifex (da pons «ponte» e tema di facere «fare») inizialmente [...] ) esercitarono le loro funzioni in maniera più trasparente e aperta, tanto che intorno al 250 T. Coruncanio, primo ponteficemassimo plebeo, dette responsi in pubblico. Ciò favorì la formazione di una giurisprudenza laica, in quanto lo studio del ...
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In Roma antica, sacerdote addetto a una particolare divinità, della quale prendeva il nome. I f. di gran lunga più importanti, detti maiores, erano i ministri del culto di Giove, Marte e Quirino, e prendevano [...] , tanto che nell’età arcaica erano inferiori soltanto al rex e anche in seguito sopravanzavano la dignità dello stesso ponteficemassimo. Erano tenuti alla celebrazione di sacrifici e altri riti. Il più onorato era il flamen Dialis, considerato una ...
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Cerimonia con la quale si consacra al culto un edificio sacro o si intitola a qualcuno un edificio pubblico. La d. di un tempio era fatta in Roma antica dai magistrati appositamente eletti (duoviri aedi [...] dedicandae), assistiti dal collegio dei pontefici: il ponteficemassimo e il magistrato dedicante pronunciavano la formula di d., che è nota da testi epigrafici; seguivano feste, ripetute nell’anniversario della dedicazione.
Il rito cattolico della d ...
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(o sacrificulus) Sacerdote al quale, nell’antica repubblica romana, erano affidate funzioni religiose di cui era investito un tempo il re. La sua importanza fu presto sopravanzata da quella del pontefice [...] massimo, ma conservò sempre l’eponimia e autorità vitalizia. Il r., di norma un patrizio, non poteva ricoprire cariche pubbliche; la moglie (regina sacrorum) aveva un ruolo sacerdotale nel culto di Giunone. R. nemorensis Nell’antica Roma, sacerdote ...
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Pio VII
Philippe Boutry
Barnaba Chiaramonti nacque a Cesena il 14 agosto 1742 dal conte Scipione e dalla contessa Giovanna Coronati Ghini. Le due famiglie appartenevano al patriziato locale, ma non [...] recitato in Napoli, Foligno 1824 e di A. Rosmini, Panegirico alla santa e gloriosa memoria di Pio Settimo PonteficeMassimo, in Prose ossia diversi opuscoli, Lugano 1834, pp. 121-230 (rist. in Opere, XXVIII, Milano 1843, pp. 393-479; su quest'opera ...
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BONELLI, Michele
Adriano Prosperi
Nato a Bosco, presso Alessandria, il 25 nov. 1541 da Marco e Domenica Giberti, gli fu imposto il nome di Antonio, probabilmente in onore dello zio della madre, Antonio [...] Echard, Scriptores ordinis praedicatorum, II, Lutetiae Parisiorum 1721, pp. 323 s.; G. Maffei, Degli Annali diGregorio XIII Ponteficemassimo, II, Roma 1742, passim; I. Poggiani, Epistolae et orationes, Romae 1757, IV, p. 162; V. Forcella, Iscrizioni ...
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VESTALE
Giulio Giannelli
. Col nome di virgines Vestales si designavano, in Roma antica, le sacerdotesse addette al culto di Vesta. L'origine di questo sacerdozio risale indubbiamente a tempi remotissimi, [...] ; di una settima vestale non c'è traccia fino alla metà del sec. IV. La scelta delle vestali veniva fatta dal ponteficemassimo, secondo le norme contenute in una legge Papia d'incerta data, il cui contenuto è conservato in Gellio (Noct. att., I ...
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massimo
màssimo agg. e s. m. [dal lat. maxĭmus, superl. di magnus «grande»]. – Grandissimo, il più grande. Funge da superlativo di grande (come il lat. maxĭmus rispetto a magnus) e si contrappone direttamente a minimo. 1. a. Si usa, quasi...
pontefice
pontéfice s. m. [dal lat. pontĭfex -fĭcis, che tradizionalmente si ritiene comp. di pons pontis «ponte» e tema di facĕre «fare»: inizialmente il termine designava forse colui che curava la costruzione del ponte sul Tevere]. – 1....