. La c. è una branca della genetica, che mette in relazione i dati citologici, ricavati dall'osservazione diretta dei cromosomi, con i dati genetici, ottenuti dallo studio della manifestazione e trasmissione [...] alterazioni nel numero e nella struttura dei cromosomi. Le alterazioni di numero o aberrazioni genomiche sono rappresentate dalla poliploidia (corredo formato da un numero di cromosomi pari a un multiplo intero, maggiore di 2, del corredo cromosomico ...
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W. Wayt Gibbs
Biodiversità
C'è il rischio di una nuova
estinzione di massa?
Un pericolo per il futuro della Terra
di W. Wayt Gibbs
26 agosto-4 settembre
Si tiene a Johannesburg, in Sudafrica, il Vertice [...] nella formazione dei gameti, essi possono ugualmente propagarsi per riproduzione vegetativa. Uno dei più noti e importanti organismi poliploidi è il frumento da pane (Triticum aestivum) con 42 cromosomi, che si è originato in seguito alla produzione ...
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Biologia
Emanuele Padoa; Eraldo Antonini
di Emanuele Padoa ed Eraldo Antonini
BIOLOGIA
Biologia di Emanuele Padoa
sommario: 1. Introduzione. 2. Caratteri essenziali degli organismi viventi. 3. Le proteine: [...] dovute ad alterazioni nella struttura e nel numero dei cromosomi. Come esempio di mutazioni cr0mosomiche ricorderemo i fenomeni di poliploidia, cioè l'apparizione spontanea, o provocata da tecniche appropriate, di individui con un numero 4, 6, 8... n ...
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PARTENOGENESI (dal gr. παρϑένος "vergine" e γένεσις "generazione")
Giuseppe MONTALENTI
Alberto CHIARUGI
Nicola TURCHI
Termine introdotto da R. Owen (1849) per indicare lo sviluppo di uova non fecondate. [...] sono conosciuti, specialmente fra gli Artropodi, e, in generale, si osserva che le razze partenogenetiche hanno tendenza alla poliploidia. Ciò fa supporre che si siano originate da razze diploidi, per fenomeni automittici o per altri meccanismi, su ...
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La teoria neoselezionista dell’evoluzione
Giorgio Bernardi
In biologia esistono problemi di dettaglio e problemi di natura fondamentale, ossia problemi la cui soluzione porta a conclusioni di carattere [...] geni, si pensava che una cellula umana contenesse un milione di geni. La grande variabilità (trascurando fenomeni di poliploidia) della quantità di DNA per cellula (la cosiddetta taglia del genoma), anche tra specie filogeneticamente vicine, e la ...
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SPECIE (fr. espèce; sp. especie; ted. Art; ingl. species)
Giuseppe MONTALENTI
Goffredo COPPOLA
Guido CALOGERO
"Col progredire delle scienze biologiche è accaduto pel concetto di specie quello che [...] " di certi caratteri, e le mutazioni cromosomiche, cioè quelle che importano la modificazione del numero (aploidia, poliploidia) o della struttura dei cromosomi (v. genetica). Su questi elementi fervono ora le ricerche, che potranno decidere ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giorgio Strano
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nella prima metà del Novecento si elabora nella cosiddetta teoria sintetica dell’evoluzione [...] americano Stebbins con Variation and evolution in plants estende la teoria sintetica alla botanica chiarendo il peso della poliploidia (ossia della presenza di un numero di cromosomi superiore è diploide, cioè comprende due cromosomi per ogni tipo ...
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Sistematica biologica
Ernst Mayr
di Ernst Mayr
sommario: 1. Introduzione. 2. Storia della classificazione: a) da Aristotele a Cuvier; b) criteri di classificazione. 3. Chiarimento dei concetti e della [...] nella specie originaria. Anche l'ibridazione fra specie, la poliploidia (raddoppiamento dei cromosomi) e le ‛specie gemelle' creano dei cr0mosomi ha portato alla scoperta di parecchie forme poliploidi nelle piante e di specie criptiche nei Mammiferi ...
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Evoluzione biologica: quadro generale
Saverio Forestiero
Definibile come l'insieme dei cambiamenti che si realizzano lungo le linee di discendenza degli esseri viventi, l'evoluzione biologica presenta [...] (1884-1963), del botanico George L. Stebbins (1906-2000), che estende la teoria alla botanica chiarendo il peso della poliploidia e della ibridogenesi nella speciazione delle piante, e dello zoologo Bernhard Rensch (1900-1990), che nel 1947 con un ...
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Botanica
John Heslop-Harrison
Introduzione
La botanica è la scienza che studia le piante. L'unità di questa scienza sta nell'oggetto trattato e non negli scopi che si prefigge chi ad essa si dedica, [...] E. Strasburger. In seguito, le piante hanno costituito il materiale di studio più adatto per le ricerche sulla poliploidia e sulla citologia degli ibridi. Studi riguardanti l'effetto della perdita o dell'aggiunta di singoli cromosomi sulla struttura ...
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poliploidia
poliploidìa s. f. (o poliploidismo s. m.) [der. di poliploide]. – In genetica, la condizione di cellule, tessuti o organismi i cui nuclei contengono tre o più assetti cromosomici completi (3n = triploide; 4n = tetraploide, ecc.);...