Il saggio programmaticamente intitolato Dialettologia toscana (Giacomelli 1975) inaugura una serie di ricerche che applicano i metodi della dialettologia allo studio delle parlate in un territorio generalmente [...] bilinguismo lingua-dialetto (➔ bilinguismo e diglossia). Questa assenza produce nel parlato svariati effetti: uno spiccato polimorfismo (con un numero consistente di varianti fonetiche, morfologiche e lessicali); una separazione malcerta tra registri ...
Leggi Tutto
Il termine allotropi indica due o più parole che, pur essendo diverse sul piano formale e semantico, hanno il medesimo etimo, come per es. vizio e vezzo, riconducibili entrambe al lat. vĭtium.
Il termine, [...] Novecento, per cultura rispetto a coltura e per inscrivere rispetto a iscrivere), da un altro ancora che il termine polimorfia può avere un significato più vasto, avvicinandosi a quello di allomorfia (cfr. D’Achille 2004; ➔ allomorfi).
Lo studio di ...
Leggi Tutto
I primi esempi di uso letterario dell’italiano da parte di uno scrittore straniero sono i due componimenti del trovatore provenzale Raimbaut de Vaqueiras (che tra il 1180 e i primi del Duecento vive e [...] e ipercodificata: ché tale è la strofa italiana del discordo, in cui il trovatore è già in grado di giocare sapientemente sul polimorfismo di una nascente lingua di ➔ koinè (per es., per la prima persona singolare di avere viene usato sia aio che ò ...
Leggi Tutto
Posta al centro del bacino occidentale del Mediterraneo, la Sardegna trae dalla posizione geografica e dall’accentuata diversificazione interna del territorio i fattori che caratterizzano la sua storia [...] di transizione fra parlate logudoresi e campidanesi (Sanna 1975: 119-187; Virdis 1988: 904-906).
Caratterizzato da polimorfismo e intreccio di fenomeni diatopicamente connotati, l’arborense è la lingua in cui sono redatti importanti testi medioevali ...
Leggi Tutto
Pietro Bembo nacque a Venezia il 20 maggio 1470 da una grande famiglia patrizia. Studiò greco dal 1492 al 1494 a Messina alla scuola di Costantino Lascaris, quindi filosofia a Padova e a Ferrara. A Ferrara [...] di bozze), e la ricetta cosiddetta cortigiana o italianista non offriva uniformità, ma al contrario il perdurare del polimorfismo quattrocentesco. La ricetta toscanista offriva sì un modello di lingua viva unitario, ma privo di autorità letteraria ...
Leggi Tutto
L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] ancora oggi (➔ agente, nomi di). Non sempre però Dante pota; a volte mantiene e sfrutta, come accade in vari casi di polimorfia: basti pensare ai sostantivi dal latino -tatem, -tutem che possono esitare, in fiorentino, il tronco -tà, -tù (in prosa o ...
Leggi Tutto
Giosuè Carducci nacque a Valdicastello (Lucca) il 27 luglio 1835. Dopo gli studi presso gli Scolopi di Firenze e la Normale di Pisa, insegnò dapprima in alcune scuole toscane (S. Miniato a Monte, Pistoia) [...] poesie e liberamente alternate in prosa. Per il resto, anche la morfologia e la microsintassi manifestano un vivace polimorfismo che, non uscendo dalla gamma di alternative messe a disposizione dalla lingua poetica tradizionale, ne sfrutta tutte le ...
Leggi Tutto
La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] decenni ha mostrato qualche cedimento, in particolare nel settore dei clitici e nell’uso dei tempi verbali. La riduzione della polimorfia (e anche dell’allomorfia, per es., nei plurali dei nomi maschili in -co e -go), iniziata nell’Ottocento e poi ...
Leggi Tutto
LINGUE, REGNO D'ITALIA
Dal momento che i tempi della storia linguistica, e più in generale culturale, non si possono scandire precisamente su quelli della storia politica, sarà inevitabile in questa [...] ipotesi di coinizzazione. Lo stesso Sanga ammette che la 'lingua lombarda' sarebbe caratterizzata da "bassa standardizzazione e alto polimorfismo" (ibid., p. 92). La questione rischia dunque di essere nominalistica. Per evitare equivoci è forse bene ...
Leggi Tutto
polimorfismo
s. m. [comp. di poli- e -morfismo; in qualche sign., der. di polimorfo]. – 1. letter. In generale, l’assumere forme, aspetti, modi di essere diversi secondo le varie circostanze; possibilità di presentarsi in forme diverse. 2....