matematica Sequenza di numeri, limitata o no, che rispetta una ben determinata legge; i numeri si dicono termini o elementi della progressione. Specialmente note sono le p. aritmetiche, geometriche, armoniche. [...] scala (p. tonale) o di scale diverse (p. modulante), in senso ascendente o discendente. Nel contrappunto, un intero episodio polifonico poteva essere ripetuto in una regione più acuta o più grave, con o senza modulazione. La p. ha esercitato per gran ...
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MOTTETTO (o motetto, Motet, Motellus)
Giulio Cesare Paribeni
Forma di composizione musicale per voci. Il mottetto passò per così varie e persino contrastanti fasi di sviluppo, che non è possibile darne [...] voci.
Fuori d'Italia il mottetto seguì le stesse già descritte fasi di sviluppo dal 1500 in avanti.
Così il mottetto polifonico vocale in Germania ebbe tra i suoi più cospicui cultori Adam di Fulda, Dietrich, A. Agricola, Finck, L. Senfl, J. Gallus ...
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LANDI, Stefano
Romolo Giraldi
Musicista, nato a Roma verso il 1590 e ivi morto nel 1655 circa. Nel 1619 fu maestro di cappella di Marco Cornaro, vescovo di Padova; a Roma ricoprì la stessa carica alla [...] abile contrappuntista e, pur avendo accolto il nuovo stile rappresentativo, non sacrificò mai a questo il più severo stile polifonico. La sua musica, a volte poco espressiva, è però sempre di chiara costruzione, robusta, grandiosa e profonda, di vero ...
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Compositore, nato nel circondario di Costanza, sulla fine del sec. XV. Ad Anversa, assai giovane, coprì verso il 1515 il posto di organista nella chiesa di S. Maria, poi quello di primo cantore nella scuola [...] morì nel 1544. Le sue composizioni traggono, in maggioranza, forme e caratteri dalla Riforma, e sono scritte in uno stile polifonico nobile ed elevato. Tali sono le Canzoni ecclesiastiche a 4 voci, comprese nella raccolta del Rhaw del 1544 e l'Ode ...
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Trevi, Emanuele
Trèvi, Emanuele. – Scrittore e critico letterario (n. Roma 1964). Esordisce nel 1994 con Istruzioni per l'uso del lupo, primo di una serie di saggi sulla letteratura, la cui eclettica [...] con i suoi animali pensanti, una mostra su G. D'Annunzio, il G8 di Genova) impongono continui cambi di registro al polifonico quanto essenziale travelogue del sentimento del tempo dell'autore. Con Senza verso. Un'estate a Roma (2005) e L'onda del ...
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Composizione, concepita come introduzione a un’opera teatrale, a un oratorio o a una cantata. Pur con precedenti fin dal 16° sec., l’o. conobbe una sistemazione formale soltanto alla fine del 17° sec.: [...] Le forme dell’o. italiana (o scarlattiana) constano d’un allegro, d’un adagio d’indole cantabile o anche serratamente polifonico, cui segue un allegro d’indole danzante. Le due forme continuarono nel primo Settecento con varia fortuna, mentre da F.J ...
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Insieme di canti popolari, collegati in uno spettacolo da una melodia unica, nonostante la diversità dei vari testi, e alternati con la cosiddetta sviolinata (o ritornello), che tra l’uno e l’altro canto [...] che si cantava nelle feste del maggio, specialmente nel 15° sec., talora in forma di serenata. Ve ne furono di popolaresche, di stile monodico, e di più dotte, in stile polifonico (16° sec.), talvolta interessanti anche per valori contrappuntistici. ...
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VECCHI, Orazio
Musicista, nato verso il 1550 a Modena, ivi morto il 19 febbraio 1605. Fu allievo del monaco servita Salvatore Essenga. Entrava poi anch'egli nei servi di Maria. Nel 1586 ha un canonicato [...] musicale, delle altre composizioni del V.: madrigali, canzoni, pagine chiesastiche, tranne quelle Veglie di Siena, in cui la polifonia riprende quella funzione evocativa di caratteri e tipi che già aveva avuto nell'Amphiparnaso.
Opere: 4 libri di ...
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MUSICA
Gastone ROSSI-DORIA
Alfredo BONACCORSI
Luigi RONGA
. Una distinzione netta tra musica popolare e musica dotta (o d'arte, o aulica, ecc.) ha maggiori probabilità di concretezza quando, rinunziando [...] si può dire che fra arte popolare e arte colta siano sempre durate mutue e amichevoli relazioni. Uno dei temi prediletti dai polifonisti fu quello della canzone dell'Homme armé. G. Obrecht usò in una sua messa: nel Kyrie, le parole d'una canzonetta ...
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LEO, Leonardo
Andrea Della Corte
Compositore, nato a S. Vito degli Schiavi, (ora S. Vito dei Normanni, Lecce), il 5 agosto 1694, morto a Napoli il 31 ottobre 1744. Orfano e povero, fu accolto a nove [...] altri casi lo stile classico è rappresentato dalla bicoralità e dai frammenti gregoriani usati quali temi. In generale la sua polifonia appare più severa di quella di F. Durante.
Leo si distinse da J.A. Hasse, nella scarsa preoccupazione dell'essenza ...
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polifonico
polifònico agg. [der. di polifonia] (pl. m. -ci). – Che costituisce polifonia; di stile, composizione o brano musicale concepito, composto e svolto secondo le norme della polifonia. ◆ Avv. polifonicaménte, secondo le regole della...
polifonia
polifonìa s. f. [dal gr. πολυϕωνία, der. di πολύ-ϕωνος, comp. di πολυ- «poli-» e ϕωνή «suono»]. – Propr., molteplicità (e simultaneità) di suoni. In musica, l’unione di più suoni o parti (almeno due) vocali o strumentali che si svolgono...