DRAGONI (Draconi), Giovanni Andrea
Alessandro Crispolti
Nacque a Meldola (Forlì), probabilmente intorno al 1540. La data, accettata comunemente dalla storiografia, sembra esser messa in dubbio dal Cametti, [...] lavoro svolto in collaborazione con diversi altri compositori romani durante l'ultima decade del XVI secolo. Altre due composizioni polifoniche del D. sono invece inserite nel Fronimo. Dialogo nel quale si contengono le vere et necessarie regole del ...
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ROMITELLI, Fausto
Alessandro Arbo
– Nacque il 1° febbraio 1963 a Gorizia, primogenito di Giuseppe, medico pediatra, e di Elena Francesca Rodaro (detta Franca), impiegata pubblica.
Iniziò a studiare [...] Trash TV Trance per chitarra elettrica, un brano ricco di distorsioni che proietta in un visionario tessuto polifonico le derive del suono amplificato. Nel 2003 Romitelli ricevette numerose commissioni da ensembles e istituzioni musicali europee ...
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VITALE, Vincenzo
Pier Paolo De Martino
Nacque il 13 dicembre 1908 a Napoli da Eduardo, ingegnere, e Susanna Arena. Penultimo di sei figli, ricevette le prime lezioni di pianoforte dalla zia materna [...] sulla tastiera: «o reggere il peso del braccio (o dell’avambraccio o della mano) nelle note tenute, nel cantabile, nel polifonico», oppure «percuotere il tasto nei passaggi brillanti, rapidi e nei momenti di annullamento del peso» (Vitale, 1981, p. 4 ...
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RAVANELLO, Oreste
Guido Viverit
– Nacque a Venezia il 25 agosto 1871 da Ireneo e Angelina Santi (Venezia, Archivio Storico del Patriarcato, Parrocchia di Ss. Geremia e Lucia, Libri degli atti di nascita, [...] della carriera si ricordano il primo premio in un concorso per la composizione di un mottetto liturgico nello stile polifonico classico, assegnatogli dall’Accademia di Santa Cecilia (1894), e il primo premio per una Messa da Requiem da eseguirsi ...
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melodia (melode)
Raffaello Monterosso
Rispetto al significato che il termine ha comunemente assunto nel moderno linguaggio tecnico-musicale, ove, in aderenza all'etimo μέλος, è impiegato spesso come [...] 1340, la quale contiene anche un Osanna: non sembra quindi dubbio che D. abbia avuto diretta esperienza di composizioni polifoniche o di tipo mottettistico o ancor più elaborate. Tanto più che i nove cerchi angelici sono talmente armonizzati fra loro ...
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BARBETTA (Barbetti), Giulio Cesare
Antonio Garbelotto
Nacque circa il 1540 a Padova, centro allora rinomatissimo per i suoi musici. S'ignora chi possa essere stato il suo maestro. È tuttavia certo che [...] egli offre una musica veramente di effetto, ove l'arricchimento figurativo spaziale riempie e ricopre i vari stadi polifonico-vocali, alleggeriti e impreziositì, quasi, da ritmi cadenzali onomatopeici. E la scrittura, a volte piena di buone arinonie ...
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BATTISTINI, Giacomo
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Nato verso il 1665, probabilmente nell'Italia settentrionale, lo si trova maestro di cappella e compositore attivo a Novara alla fine del sec. XVII. Non si hanno notizie della [...] nominatomaestro di cappella al duomo di Novara. Dotato di particolare gusto nella scelta e nell'interpretazione della musica polifonica, il B. contribuì anche con le sue composizioni al decoro artistico di questa cappella musicale, il cui repertorio ...
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ANDOKIDES, Pittore di
E. Paribeni
Ceramografo attico operante entro l'ultimo quarto del VI sec. a. C. Artista notevolissimo, egli costituisce forse la personalità chiave di questo periodo di transizione. [...] appare l'amazzonomachia dell'anfora Faina, in cui le figure, affiancate con decisa baldanza, si sovrappongono m un complesso movimento polifonico. Questo vaso, che del resto è ritenuto il più recente di quanti ci siano giunti del Pittore di A., può ...
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CASENTINI, Silao
Giuseppe Radole
Nacque a Lucca nella prima metà del sec. XVI e ricevette certamente la sua prima formazione musicale in patria, nell'ambito della cappella della Signoria di Lucca, quando [...] con esempi magistralmente condotti, come negli ampi finali del Gloria e Credo della Messa super "Peccata mea", e, per intreccio polifonico, anche nell'Hosanna che segue il terzetto del Benedictus.
Bibl.: L. Nerici, Storia della musica in Lucca, Lucca ...
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Nato a Bologna nel 1567, attese da giovinetto alle lettere e alla filosofia, e solo più tardi, vestito l'abito di monaco olivetano, si applicò alla teoria e alla pratica della musica, mettendosi sotto [...] e incline all'umorismo.
Codesta musica popolareggiante, facile, folleggiante, priva del troppo faticoso gioco d'ingegno polifonico (vanto e orgoglio dei maestri ciuquecenteschi) dovette sembrargli una menomazione della sua personalità, e un bel ...
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polifonico
polifònico agg. [der. di polifonia] (pl. m. -ci). – Che costituisce polifonia; di stile, composizione o brano musicale concepito, composto e svolto secondo le norme della polifonia. ◆ Avv. polifonicaménte, secondo le regole della...
polifonia
polifonìa s. f. [dal gr. πολυϕωνία, der. di πολύ-ϕωνος, comp. di πολυ- «poli-» e ϕωνή «suono»]. – Propr., molteplicità (e simultaneità) di suoni. In musica, l’unione di più suoni o parti (almeno due) vocali o strumentali che si svolgono...